venerdì 26 novembre 2021

Maurice Culpan, che smise di scrivere dopo cinque libri di successo

Molti scrittori sono attivi per decenni o per tutta la vita attiva, ma non sono rari i casi in cui una importante fase creativa è stata concentrata in pochi anni, senza che ci fosse altro prima e dopo.

In genere, questi autori firmano un paio di libri abbastanza vicini tra loro, per non scrivere più nulla dopo un discreto successo.

Un caso decisamente particolare è quello dell'inglese (ma nato in Irlanda) Maurice Culpan, che sembrava avviato a diventare un autore di notevole prolificità e successo ma smise di scrivere improvvisamente dopo pochi anni di intensa attività.

Di Culpan, non si trovano immagini nemmeno cercando quarte di copertina su portali molto generosi in tal senso, come abebooks. Né esiste, dedicata a lui, una pagina di Wikipedia in Inglese: ma ne esiste, fortunatamente, una in Francese, visto che tre dei suoi cinque romanzi furono tradotti in quella lingua. Sicuramente due sono stati tradotti anche in Spagnolo e uno in Italiano.

Dalla pagina Wikipedia francese apprendiamo che Culpan nacque a Dublino nel 1918 da genitori inglesi che, quando era ancora bambino, tornarono nel natio Yorkshire. Non si sa cosa facesse prima della guerra, alla quale partecipò servendo come pilota a bordo di fregate e cacciatorpediniere. Terminato il conflitto, si mise a lavorare come maestro di scuola e questo sembra che abbia fatto per tutta la vita. Era sposato e aveva due figli. È morto a Londra nel 1992.

Dal primo all'ultimo dei suoi libri, Culpan ha messo al centro della scena un poliziotto londinese, l'ispettore capo William Houghton, un poliziotto coscenzioso e talvolta temerario cui capita di avere divergenze di vedute con il suo diretto superiore, il sovrintendente Blake.

I due compaiono per la prima volta in A Nice Place to Die (1965), tradotto in Francese come Au dauphin vert e in Spagnolo come Se descubrio por un pelo.






Ricompaiono nel 1967 in
In a Deadly Vein, tradotto in Francese come On file à l'anglaise.




Nel 1968 escono due romanzi: The minister of injustice, tradotto in Francese come Ministère de l'injustice e in spagnolo come El ministro de Injusticia; e poi The Vassiliko Affair.







Infine, nel 1969, esce l'ultimo titolo della serie, Bloody Success, tradotto in Italiano come Successo, maledetto successo, che esce nel Giallo Mondadori il 4 marzo 1973 come numero 1257 della collana.



Successo, maledetto successo
è un romanzo svelto e agile, scritto con una prosa piuttosto brillante che si muove spesso sul filo dell'ironia. L'intreccio nasce dal desiderio di vendetta di un piccolo gangster londinese, Harry Burbage, che è finito al fresco perché sorpreso, dopo una chiamata alla polizia, a sfasciare l'ufficio di un modesto detective che si era azzardato a indagare sul suo conto. La fuga gli viene resa impossibile dal fatto che uno dei suoi complici, dopo aver tentato inutilmente di dissuaderlo dall'esagerare con le intimidazioni, lo ha piantato lì invece di aspettarlo in macchina. La fuga dei complici ha determinato comunque un incidente in cui un poliziotto è rimasto ferito.

Tre anni dopo, Burbage e il suo complice Charlie Pottinger, condannato con lui, escono di galera perché non si è riusciti a trovare prove per infliggere loro condanne più pesanti. Proprio nello stesso periodo, l'agente ferito la sera del loro arresto, muore per cause riconducibili a quell'incidente.

Sia loro, sia la polizia, cercano il terzo complice: loro per vendicarsi e i poliziotti per arrestarlo. I pochi elementi disponibili per la sua identificazione fanno pensare che sia un francese o uno che è stato a lungo in Francia.

In Francia, Burbage tiene i fili di un commercio di droga che passa di lì per raggiungere l'Inghilterra dopo essere partito dagli Stati Uniti. Uno dei contatti di Burnage è stato identificato nella persona di un certo Guillaume Deschamps, apparentemente un commerciante di successo. La partenza per la Francia di Pottinger in apparente segreto fa pensare agli inquirenti che i delinquenti abbiano localizzato l'ex complice grazie a una soffiata di Deschamps.

Pottinger è stato perso di vista ma arriva l'occasione di raggiungere Deschamps in modo che non gli suoni sospetto. Un corriere di Burbage che si nasconde dietro l'attività di agente di viaggi, Gordon Denby, viene fermato. Poiché Deschamps non lo conosce direttamente, si decide di sotituirlo con un poliziotto che si farà passare per lui con Deschamps, cercando di scoprire dove si trova l'ex complice di Burbage e Pottinger.

Viene scelto l'ispettore Houghton, con il quale Burbage ha qualche conto in sospeso. Houghton che interpreta bene la parte anche se a un certo punto diventa necessario affiancargli una poliziotta, Louisa, perché Deschamps aspettava Denby accompagnato dalla moglie.

L'arrivo in Francia di Burbage fa precipitare gli avvenimenti. Anche se il comportamento piuttosto ambiguo di alcuni personaggi preparerà il campo a un paio di inaspettati sviluppi finali.

Successo, maledetto successo è un buon giallo, che a un certo punto comincia a svelarsi ma fino alla fine non smette di riservare sorprese. Come detto, anche la scrittura è decisamente valida.

Resta l'interrogativo del perché dopo questo libro Culpan smise completamente di scrivere, tanto più che continuò a vivere ancora per 23 anni.