venerdì 27 maggio 2022

Timothy Holme: il giallo all'italiana dal punto di vista di un inglese

In altre occasioni abbiamo già affrontato il tema dei romanzi di ambientazione italiana scritti da autori stranieri, inglesi soprattutto.

Non è facile censirli tutti, specie quelli risalenti a qualche decennio fa e non più ristampati da parecchio. Né appare facile reperire sufficienti notizie sui loro autori, soprattutto se risultano deceduti da qualche tempo.

Nei primi anni '80, tra gli altri, il Giallo Mondadori diede brevemente spazio a una serie che ancora oggi trova qualche estimatore, quella del commissario Achille Peroni, napoletano che all'inizio opera in Veneto e poi si sposta per l'Italia, opera di Timothy Holme.


Timothy Holme

Le non molte notizie biografiche reperibili sul web ci raccontano che Holme apparteneva a una famiglia londinese di una certa levatura culturale, attiva soprattutto nel teatro. Il padre era il produttore teatrale Stanford Holme e la madre l'attrice teatrale Thea Johnston (più nota come Thea Holme) che fu anche sceneggiatrice delle opere di Jane Austen per la radio ed era figlia di un celebre architetto, P. M. Johnston.

Nato nel 1928, anche Timothy iniziò la carriera come attore ma, dopo sette anni in scena senza mai arrivare a ruoli importanti, lasciò la recitazione per il giornalismo. La sua passione per le opere di Carlo Goldoni, di cui scrisse anche una biografia pubblicata nel 1976, lo portò a compiere lunghi soggiorni in Italia, soprattutto nella zona tra il lago di Garda e Venezia. In una di queste occasioni, nel 1957, si legò alla sua insegnante di Italiano, una signora di nome Bianca, e per starle accanto si stabilì definitivamente in Italia, prendendo casa a Verona. La coppia, dopo il matrimonio, ebbe due figlie, Chiara e Simona.

A Verona, Holme insegnò Inglese in una scuola di lingue e redasse testi scolastici per la casa editrice Signorelli. Seguendo un'altra sua passione, scrisse poi un saggi sulle ville della Firenze trecentesca, pubblicato nel 1980.

Infine, tra il 1980 e il 1987, scrisse una serie di cinque romanzi polizieschi di ambientazione italiana. Probabilmente, questa serie sarebbe andata ancora avanti, se l'autore non fosse morto prematuramente, il 31 maggio 1987.

Dei suoi cinque polizieschi, solo due sono stati tradotti in Italiano, il primo e il secondo, quelli di ambientazione veneta.

Protagonista dei gialli di Holme è un commissario napoletano di nome Achille Peroni (a pensarci bene, un nome non molto napoletano...) che è innanzitutto un uomo di notevole avvenenza fisica ed è per questo definito “il RodolfoValentino della polizia italiana”, In realtà, il fascino virile non lo aiuta molto nelle sue indagini, ma lo rende molto vulnerabile alle lusinghe di diverse donne, non sempre ben intenzionate.

I cinque romanzi si intitolano:

The Neapolitan Streak (1980)

edizione originale


edizioni successive

traduzione tedesca

A Funeral of Gondolas (1981)

edizione originale




edizioni successive


The Devil and the Dolce Vita (1982)

edizione originale


edizioni successive


The Assisi Murders (1985)

edizione originale


edizioni successive


At the Lake of Sudden Death (1987)

edizione originale


edizioni successive

traduzione tedesca

Nei primi due romanzi, a parte Peroni, non compaiono altri personaggi ricorrenti, anche perché in mezzo l'azione si sposta tra Verona e Venezia. Nel romanzo veronese, Peroni può appoggiarsi alla famiglia della sorella che lo ospita e viene aiutato nelle sue indagini dai ragionamenti dei nipoti adolescenti. In quello veneziano, invece, si avvale della collaborazione di altri poliziotti, tra i quali un'agente donna, Sofia Michelangelo, che sembra un personaggio particolarmente ben riuscito, anche se gli sviluppi della vicenda fanno pensare che non ricomparirà nei romanzi successivi.

The Neapolitan Streak esce nel Giallo Mondadori il 24 gennaio 1982 con il numero 1721 della collana e il titolo Delitti perbene. La trama prende l'avvio dalla scomparsa di un possidente veronese, che è anche un generale in pensione dell'esercito, e dal successivo ritrovamento del suo cadavere. Il generale Piantaleone era sicuramente implicato nelle attività di un gruppo di estrema destra che forse progettava un golpe. Anche le posizioni dei suoi figli e le loro attività appaiono quanto meno sospette. Appare comunque probabile che nella scomparsa e nella fine di Piantaleone possano essere implicati anche i figli di Gino Pillipopoli, un aristocratico che flirta con l'estrema sinistra e potrebbe avere qualche collegamento con le Brigate Rosse. Tra i due ambienti, che in più occasioni sembrano richiamarsi alla vicenda di Giulietta e Romeo (c'è anche una liaison tra un figlio di Piantaleone e una figlia di Pillipopoli), si muove tutto un sottobosco di figure equivoche.


Benché il romanzo faccia un ampio uso di cliché, riesce comunque a fare percepire qualche eco del clima di incertezza e paura caratteristico dell'ultima fase degli anni di piombo.

A Funeral of Gondolas arriva invece nel Giallo il 29 maggio 1983, con il numero 1791 della collana e il titolo Il funerale delle gondole. Siamo adesso a Venezia e Peroni deve indagare sull'inspiegabile delitto di cui è rimasto vittima un anziano avvocato, un certo Bixi, cui qualcuno ha spaccato la testa con un sasso mentre tornava a casa di sera dallo studio. L'avvocato Bixi non era esattamente un modello di etica professionale, così come non lo è don Amos, un sacerdote con cui Peroni finisce in contatto seguendo un'altra indagine, che gestisce un giro di scommesse clandestine sulle gare tra gondolieri. Anche il delitto Bixi sembra riguardare l'ambiente dei gondolieri, ma non si capisce bene come, anche perché i gondolieri sospetti appaiono implicati in ogni sorta di illeciti, a partire dallo sfruttamento della prostituzione. Tuttavia, gli sviluppi delle indagini e un altro delitto metteranno Peroni e i suoi colleghi sulla strada che conduce all'unico manoscritto ancora esistente di una commedia di Goldoni considerata perduta, La fantesca di qualità, un oggetto dal valore inestimabile. Nell'ingarbugliata vicenda del manoscritto scomparso, oltre ai gondolieri, potrebbero essere coinvolti anche l'ultimo erede del doge Agnello Partecipazio e sua figlia che si chiama Estrella, proprio come la vera figlia del doge Partecipazio, protagonista di una leggenda che la vorrebbe sacrificatasi per evitare l'invasione della città da parte di Pipino il Breve negli anni intorno all'810.



Anche questo romanzo utilizza cliché a più non posso ma essendo movimentato e pieno di colpi di scena si rivela una lettura piuttosto godibile.

Non si sa per quali ragioni non siano stati tradotti anche gli altri romanzi di Holme. Le numerose ristampe in lingua originale farebbero pensare a un duraturo successo presso il pubblico anglofono.