La donna che si sarebbe fatta conoscere come scrittrice di romanzi mystery firmati Lorna Nicholl Morgan nacque a Kingston e crebbe a New Malden, due borghi nell'area sudovest di Londra distanti circa 5 km tra loro, il 20 agosto 1913 e fu registrata all'anagrafe con il nome di Lorna Bennett. Era l'ultima delle cinque figlie di Edgar G. Bennett, un cancelliere di tribunale, e di Isabelle A. Watkins.
Nulla sappiamo dei suoi studi. Nei primi mesi del 1937, Lorna sposò Geoffrey Charles Nicholl Morgan, un giornalista nato a Cardiff nel 1910. All'inizio della guerra, Geoffrey si arruolò nella Royal Navy come ufficiale, fu assegnato alla base militare di Thanet, un'isola ormai attaccata alla terra che rappresenta il lembo più orientale dell'Inghilterra meridionale. Qui morì, per cause non note, nella primavera del 1940.
Non si sa bene se Lorna, mentre imperversava la guerra, sia stata impegnata in qualche lavoro. In ogni caso, trovò il tempo di scrivere il suo primo romanzo, Murder in Devils' Hollow, che uscì con World's Work nel 1944. A questo, seguì Talking of Murder, uscito con Harrap nel 1945.
I due romanzi successivi uscirono con Macdonald & Co.: The Death Box nel 1946 e Another Little Murder nel 1947.
Dopo aver tenuto per quattro anni il ritmo di un libro l'anno, Lorna Nicholl Morgan si fermò e smise di scrivere, sembra definitivamente. Nel 1954 si imbarcò sul traghetto S.S. Ryndam, diretto da Southampton a New York, dove sarebbe rimasta a vivere per due anni. In quell'occasione, sulla lista passeggeri, qualificò la sua occupazione come “scrittrice”. Dovette svolgere qualche lavoro anche lì, perché risulta una sua richiesta alla previdenza sociale americana nell'estate del 1975.
Nel 1956 tornò nel Regno Unito e finì per stabilirsi ad Hastings, nel Sussex, sempre sulla costa meridionale inglese, dove morì il 15 novembre 1993.
Come autrice era stata già quasi dimenticata mentre era in vita e, dopo la scomparsa, sembrava destinata a un totale oblio. Tuttavia, fu riscoperta in seguito al grande successo della ristampa di Mystery in White (1937) di J. Jefferson Farjeon da parte della British Library nel 2014.
A partire da questo romanzo, molti altri titoli della Golden Age del Mystery vennero riproposti con buon successo al pubblico, compresi gli ultimi due di Lorna Nicholl Morgan, che sono arrivati anche in Italia, grazie all'editore Lindau.
The Death Box è stato tradotto con il titolo Il baule della morte nel 2020. In questo romanzo, un affarista londinese, Joe Trayne, che gestisce un locale notturno con un socio, conosce una ragazza attraente, tale Wendy, e ha la sensazione che essa sia in pericolo. La segue all'interno di un appartamento, ma la ragazza sparisce uscendo fulmineamente: subito dopo Trayne trova in una stanza un baule contenente il cadavere di un uomo. A quel punto se ne va ma, dopo essersi consultato con il suo socio, dopo poco torna nell'appartamento accompagnato dal factotum Johnny. I due rinvengono il baule vuoto e la padrona di casa, tale Lysbeth, molto irritata per la loro intrusione. In vicinanza del baule c'è una foto pubblicitaria ritraente una giovane donna. Ritrovano più tardi Wendy e la ragazza sembra sempre in pericolo, ma non ne vuole sapere di essere prudente.
Trayne cerca la donna ritratta sulla foto e scopre che è una musicista, Melda Linklater. Melda non è tanto famosa come artista quanto come modella di un pittore divenuto famosissimo dopo il suo clamoroso suicidio, tale Solby, del quale stanno spuntando quadri dappertutto. Quando scopre che il cadavere visto inizialmente nel baule potrebbe appartenere a tale Carlo Beetz, abilissimo falsario di dipinti, Trayne comincia a capire che il delitto e la storia dei quadri potrebbero essere collegate. Ma il baule finirà per ospitare altri due cadaveri prima che si arrivi alla verità.
Another Little Murder era invece già uscito nel 2019 con il titolo Un piccolo omicidio di Natale. Qui, l'intraprendente Dylis Hughes, una ragazza che lavora come rappresentante di prodotti farmaceutici, resta bloccata con l'auto nella campagna dello Yorkshire durante una bufera di neve. Per sua fortuna, viene raccolta da Inigo Brown, un giovane che lavora nel settore alberghiero e si sta recando a trovare uno zio che abita in un palazzo poco distante, chiamato Wintry Wold. All'arrivo, però, Inigo ha una serie di sorprese: lo zio, oltre che malato così gravemente da non poterlo vedere subito, ha anche sposato la giovanissima Theresa, che ora comanda in casa. A coadiuvarla ci sono alcuni domestici dall'aria poco raccomandabile e un amico di famiglia sempre ubriaco. La casa, che sta andando in rovina, ospita già gli autisti di un furgone anch'esso bloccato e, man mano che passano le ore, si aggiunge sempre più gente che ha bisogno di aiuto tra le strade impraticabili.
Durante la prima notte trascorsa nel palazzo, Dylis esce dalla sua stanza perché incuriosita da un rumore e, seguendolo, finisce per trovare la stanza in cui è ricoverato lo zio di Inigo. L'uomo è lucido e non sembra stare molto male: esprime il desiderio di vedere al più presto il nipote, ma Dylis non sa in quale stanza dorma Inigo. La mattina dopo, però, Theresa annuncia che il marito si è improvvisamente aggravato ed è morto. Né Dylis né Inigo sono disposti a credere che le cose siano andate in questo modo, ma non hanno prove per dimostrare il contrario. Theresa ha sicuramente qualcosa da nascondere, ma non può aver fatto tutto da sola. Chi potranno essere, tra tutti i presenti, i suoi complici?
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