Dove i libri si vendono e diventano
facilmente film o tv movies, il narrare storie diventa una
professione a tempo pieno ed è facile che uno scrittore utilizzi
diversi pseudonimi per distinguere, nella sua produzione, le opere
rivolte a un segmento di mercato rispetto a un altro.
Jack M. Bickham è un classico esempio
del genere. Si sa che ha usato almeno quattro firme (il suo vero
nome, John Miles, Arthur Williams e Jeff Clinton) ma, essendo le sue
opere non ancora censite completamente (finora ne sono note oltre
75), non si può escludere che ne abbia impiegati anche altri.
Bickham era uno scrittore
dall'immaginazione fervidissima, ma non si limitava a scrivere. Nato
a Columbus, Ohio, il 2 settembre 1930, si trasferì da giovanissimo
in Oklahoma e, terminati brillantemente gli studi accademici, lavorò
come docente presso le scuole di giornalismo e scrittura creativa
dell'Università dell'Oklahoma, a Norman, dagli anni '60 agli anni
'90. Dovette poi lasciare le attività dopo essersi ammalato di
linfoma, malattia di cui morì il 25 luglio 1997, sempre a Norman.
Dalla sua attività didattica, ricavò
alcuni testi di scrittura creativa, che sono ancora molto utilizzati,
come Scene and structure (1993) e Writing the short story (1994): il
secondo è stato anche tradotto in Italiano nel 2012 da Audino.
Jack Miles Bickham
Della sua opera narrativa, hanno goduto
di una notevole fama i romanzi specificamente dedicati a un pubblico
adolescenziale, due dei quali sono stati anche ridotti per lo schermo
cinematografico dalla Disney: da The apple dumpling gang, del 1971,
sono stati ricavati i due film della Banda delle frittelle di mele,
del 1976 e 1979; da Baker's Hawk, del 1974, è stato ricavato il film
omonimo, del 1976.
Il romanzo Baker's Hawk è stato anche tradotto in
Italiano, con il titolo Un'estate per crescere, da Selezione dal
Reader's Digest, nel 1977. Sempre nei libri di Selezione, nel 1980, è
uscito un altro romanzo per adolescenti di Bickham, Dinah, blow your
horn (1979) con il titolo Un treno per il futuro, storia ambientata
negli Usa del primo '900 in cui un ragazzo, figlio di un ferroviere,
emerginato dai compagni perché il padre ha rifiutato di partecipare
a una serie di scioperi, fa amicizia con un vecchio telegrafista che
gli insegna il mestiere. Per questo romanzo, Bickham dichiarò di
essersi ispirato alla storia vera di suo padre e di suo nonno,
entrambi ferrovieri, e di aver sfruttato molte delle conoscenze
acquisite allevando piccioni viaggiatori (era un appassionato
animalista).
Esempi di raccolte di romanzi "condensati" di Selezione dal Libro, in cui sono usciti anche i due romanzi di Bickham
La natura più o meno edificante delle
vicende che narrano questi libri e il marchio delle produzioni Disney
sembrano intruppare definitivamente Bickham nella categoria degli
scrittori commerciali che si rivolgono a un pubblico pigro e
acritico, un pubblico che vuole sentirsi raccontare solo che vive nel
migliore dei mondi possibili e che, anche quando sembra che le cose
stiano andando male, tutto prima o poi si aggiusterà. E' la solita
solfa del sogno americano, adattata ai lenti ritmi e alla scarse
ambizioni della provincia.
Ma Bickham aveva anche un lato
nascosto, che è di gran lunga il migliore dal punto di vista
letterario. Firmandosi John Miles, pubblica alcuni noir ambientati
nella stessa provincia americana che fa da scenario ai romanzi per
ragazzi e ne svelano il volto nascosto. Dettaglio inquietante e
rivelatore di un certo pessimismo dell'autore, è il fatto che le
storie edificanti si svolgano sempre in un passato più o meno
idealizzato (il Vecchio West, la Grande Depressione, ecc) mentre i
noir siano tutti di ambientazione contemporanea.
In Italia, di questi suoi noir, ne sono
arrivati due, entrambi ad opera del Giallo Mondadori durante la
fantastica stagione degli anni '70. Il fatto che entrami i testi
siano piuttosto brevi (120 e 170 pagine) fa però pensare che,
com'era abitudine a quel tempo, abbiano subito qualche taglio in fase
di traduzione.
The night hunters (1973) esce come
Cacciatori nella notte il 16 febbraio 1975, con il numero 1359 della
collana. E' ambientato nella zona dei monto Ozarks, in Oklahoma, tra
la fine degki anni '60 e l'inizio degli anni '70. Comincia, con
l'arrivo nella tranquilla cittadina di Noble, di un reduce della
seconda guerra mondiale, Larry Concannon, che va a trovare un ex
commilitone, Jerry Spandecker, originario di lì. Quando chiede in
giro, tutti gli dicono che a Noble non c'è mai stato nessuno
Spandecker. Concannon però ha un indirizzo e va a verificare di
persona, con la conseguenza che ci lascia la pelle. Qualche anno più
tardi, a Noble si presenta una donna, che si chiama Ruth Baxter e di
professione fa la genealogista, e cerca anche lei notizie della
famiglia Spandecker per ragioni di lavoro. Trova lo stesso
impenetrabile muro di gomma ma stavolta c'è anche qualcuno disposto
ad aiutarla, Doug Bennett, un reduce del Vietnam che tornato a casa
si è messo a fare il bibliotecario. Un po' consultando i contatti
trovati da Bennett e un po' andando a ficcanasare, la Baxter apprende
abbastanza dettagli da farsi l'idea che a Spandecker sia successo
qualcosa di grave, che tutti in città sappiano e che nessuno voglia
parlare, per proteggere chissà chi. Ma, dato che la sua presenza in
giro non è passata inosservata, anche gli abitanti di Noble si sono
fatti la loro idea e hanno deciso di tapparle definitivamente la
bocca, come fecero già con Concannon. Le autorità della contea
interverranno solo dopo che la situazione è precipitata.
The silver bullett gang (1974) esce
come Una rapina non tutta da ridere il 19 marzo 1978, numero 1520
della collana. Siamo sempre in provincia, nella piccola cittadina di
Blairwood, e alcuni amici dalle esistenze banali (due impiegati, un
maestro di ballo, un rappresentante di gioielli, un piccolo avvocato,
uno scrittore in crisi) se la passano piuttosto male, sia perché
oppressi dalla noia, sia perché le loro situazioni familiari
appaiono vicine allo sfascio. Tutti sono convinti che una maggiore
disponibilità economica sarebbe la panacea per risolvere ogni
problema e, tra una chiacchiera e un'altra, cominciano a considerare,
prima per gioco e poi seriamente, di rapinare la First Security Bank,
principale istituto di credito cittadino. Il colpo non sembra
particolarmente difficile e il maggiore impegno è quello di
continuare la vita di tutti i giorni intanto che arriva il momento
giusto. La rapina, in effetti, va piuttosto bene, nel senso che la
refurtiva è consistente e non ci sono complicazioni, salvo il fatto
che la banda lascia ogni sorta di tracce lungo il suo cammino e
queste metteranno la polizia sulle tracce dei responsabili, anche se
la loro posizione in società renderà le indagini molto difficili.
Se il primo romanzo è cupissimo e
angoscioso, nel secondo prevale una componente ironica che sembra
ricordare certe opere di Donald E. Westlake, anche se la vicenda non
assume mai i contorni di una parodia e gli aspetti comici nascono più
che altro dal contrasto tra le intenzioni criminali dei protagonisti
e le loro debolezze tipicamente piccolo-borghesi. Molto significativa
è la descrizione dell'ambiente sociale in cui si muovono,
caratterizzato da gente come uomini d'affari il cui massimo
divertimento è trattare i sottoposti come pezze da piedi e
casalinghe che passano le giornate o guardando programmi trash in
televisione o spettegolando tra loro.
Due delle tre edizioni americane del libro