Oak Park (“Parco delle Querce”) è
un comune dell'Illinois, poco a Ovest di Chicago, che appartiene a
un'area popolata dal 1840 circa ed è divenuto municipio nel 1902.
Nonostante non sia molto grande (oggi conta poco più di 50.000
abitanti), la sua buona fama è notevole, grazie alle sue ottime
scuole, in cui hanno studiato tra gli altri scrittori come il premio
Nobel Ernest Hemingway e il poeta Kenneth Fearing (entrambi nativi
proprio di Oak Park), agli edifici progettati da Frank Lloyd Wright
in oltre un ventennio che risiedette in questa cittadina (dal 1889 al
1913) e alla vivace comunità di artisti che vi risiede più o meno
stabilmente.
Ernest Hemingway (1899-1961)
Un'immagine giovanile di Kenneth Fearing (1902-61)
Frank Lloyd Wright (1867-1959) nel periodo in cui abitava a Oak Park
Alcuni degli edifici di Oak Park progettati da Wright
Come tutte le città del mondo, però,
anche Oak Park ha la sua quota di criminali e delitti, e uno di
questi delitti è al centro di un curioso caso giudiziario,
consumatosi tra il 1980 e il 2002, che da un lato è citato
fantasiosamente come esempio di fatto soprannaturale (dal solito
Charles Berlitz) e da un altro evidenzia come i test scientifici in
vigore prima dell'avvento di quelli sul Dna potessero portare a
facili errori giudiziari quando se ne forzava l'interpretazione.
Questa vicenda comincia il 4 ottobre
1980, quando Karen Ann Phillips, aiuto infermiera di 24 anni
residente nell'area più modesta di Oak Park (che all'epoca contava
elevati livelli di microcriminalità), fu ritrovata morta, seminuda,
stuprata e percossa violentemente sulla testa, nel suo appartamento.
Durante i rilevamenti, i poliziotti del
distretto, guidati dai detective Robert Scianna e Robert Grego,
interrogarono tutti i vicini di casa e, così facendo, si imbatterono
in uno strano personaggio, il ventiseienne studente di Teologia
Steven Linscott, sposato e padre di tre figli nonché impiegato
presso la Missione del Buon Vicino, una istituzione religiosa che si
occupava dell'assistenza e del recupero di ex detenuti, ex
tossicodipendenti e vagabondi.
Steven Linscott nel 2002
Linscott non aveva né visto né
sentito nulla, riguardo il delitto. Ma poco dopo essere stato
interrogato ricontattò la polizia e riferì di aver fatto un sogno,
nella stessa notte del delitto, in cui lo aveva visto commettere.
Raccontò che l'assassino era un uomo biondo poco più basso di lui,
che toccava i 180 cm.
L'unica immagine di Karen Ann Phillips reperibile sul web è quella della sua tomba
I poliziotti, mettendo a verbale le sue
dichiarazioni, si resero conto che c'era qualche coincidenza tra il
suo racconto e quanto risultava dai rilevamenti effettuati, i cui
risultati non erano stati divulgati. Ne conclusero che sapesse
qualcosa che cercava di nascondere. In conseguenza di ciò, il 25
novembre 1980, Linscott fu arrestato e successivamente accusato del
delitto.
Ne seguì un lungo e complesso
processo, praticamente tutto indiziario, al termine del quale
Linscott fu riconosciuto colpevole di omicidio ma non di stupro, e
condannato a 40 anni di reclusione il 23 novembre 1982. In questo
processo, sia le testimonianze dei periti di parte, sia il loro uso
da parte del pubblico ministero, ebbero un ruolo fondamentale.
I legali di Linscott opposero appello
alla sentenza, e la Corte d'Appello dell'Illinois diede loro ragione,
annullando la condanna il 7 agosto 1985. Linscott fu però liberato
solo dopo che la Corte Suprema dello Stato ebbe confermato questa
decisione, il 31 ottobre 1985, dopo aver trascorso oltre 1800 giorni
in carcere.
Un anno dopo, però, la Corte Suprema
dell'Illinois ritornò sulla decisione e la annullò, ma anziché
confermare la condanna di Linscott, rinviò il caso alla Corte
d'Appello perché chiarisse per quanto possibile gli aspetti rimasti
oscuri.
Nel luglio del 1987, la Corte d'Appello
annullò nuovamente la condanna di Linscott, e accusò i pubblici
ministeri di aver tenuto una pessima condotta giudiziaria, in quanto
avevano apertamente forzato l'interpretazione delle prove tecniche,
fuorviando la giuria.
Il processo era da annullare e forse da
rifare, ma la questione fu dibattuta per oltre 10 anni. Infine, il 19
dicembre 2002, il governatore George Ryan decise di graziare Linscott
precisando che tale grazie arrivava in virtù dell'innocenza dello
stesso, mettendo fine al procedimento.
In realtà, come si evince dall'esame
delle sentenze della Corte d'Appello, l'innocenza di Linscott non è
stata mai dimostrata. Tuttavia, è sempre apparso chiaro che non c'è
mai stata alcuna evidenza della sua colpevolezza.
Le accuse, oltre che sulle sue
sgangherate dichiarazioni riguardo i sogni, si basarono sui referti
relativi ad alcuni capelli ritrovati tra le mani della vittima e
sullo sperma rinvenuto nelle sue parti intime.
A quel tempo, in mancanza del test del
Dna, gli esami possibili potevano riguardare solo i gruppi sanguigni
delle persone da riconoscere. Queste erano però sempre riconoscibili
solo dal sangue, in quanto per gli altri fluidi corporei dovevano
essere divisi in due distinte categorie. Infatti, gli antigeni (le
proteine della membrana cellulare) che identificano i diversi gruppi
sanguigni, in alcun soggetti (detti “secretori”) si trovano anche
negli altri fluidi corporei diversi dal sangue; mentre, per normali
ragioni genetiche, in altri (detti “non secretori”) non vi si
trovano. I non secretori sono circa il 20% della popolazione, una
percentuale piuttosto elevata.
Linscott era appunto un non secretore
e, secondo una delle analisi presentate al processo, lo sperma
rinvenuto negli organi genitali della vittima apparteneva a un non
secretore. Il pubblico ministero spacciò questo dettaglio per una
prova certa della colpevolezza di Linscott, approfittando del fatto
che i giurati non sapevano quasi nulla dell'argomento. In realtà, al
di là del fatto che la prova era tutt'altro che certa proprio per
l'elevata diffusione dei non secretori nella popolazione generale,
altri esami avevano indicato che lo sperma apparteneva a un individuo
secretore di gruppo 0, ma non furono esibiti al processo e anzi
deliberatamente nascosti.
Analoghe forzature si ebbero riguardo
l'esame dei capelli, che secondo l'esperto che li esaminò potevano
essere compatibili con Linscott, come pure per moltissime altre
persone, ma durante l'interrogatorio il pm gli fece dire solo la
prima parte della verità.
Linscott, dopo la liberazione, è
tornato a vivere con la sua famiglia e ha avuto un altro figlio. La
moglie Lois lo aveva seguito andando a vivere vicino al carcere (il
Centralia Correctional Center, a Sud dell'Illinois) e lavorando come
infermiera. Ha ripreso a fare il lavoro di prima: oggi si occupa
soprattutto di assistenza ai carcerati, facendo valere anche
l'esperienza maturata quando era uno di loro. Insieme al giornalista
Randall Frame, ha scritto un libro di successo (molto venduto negli
ambienti cristiani), intitolato “Maximum Security”, sulla sua
odissea, ma ha preferito non capitalizzare la sua fama, evitando di
apparire in televisione e conducendo una vita piuttosto ritirata in
un piccolo paese dell'Illinois, pur occupandosi ancora di errori
giudiziari.
La copertina del libro di Linscott, mai tradotto in Italiano
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