Horton Foote, nato in Texas nel 1916 e morto nel 2009 pochi giorni prima di compiere 93 anni, è stato un importante drammaturgo e sceneggiatore americano, molto attivo dagli anni '50 fin quasi alla morte (il film tratto dalla sua ultima sceneggiatura, Main Street, di John Doyle, è uscito nel 2010). Molte delle sue sceneggiature sono tratte dai suoi stessi testi teatrali, ma la più celebre, quella di Il buio oltre la siepe, che gli valse il suo primo Oscar nel 1963, è un adattamento di un bestseller di Harper Lee. Foote ha comunque vinto un secondo Oscar adattando per il cinema un suo testo teatrale, Un tenero ringraziamento, nel 1983.
Tra le opere di Foote risulta presente un solo romanzo, risalente al 1956, peraltro adattamento di un precedente testo teatrale di 4 anni prima, The chase.
The chase, come moltissime opere di Foote, è ambientato nel Deep South, il profondo Sud degli Stati Uniti, in una realtà sociale caratterizzata da un alto livello di razzismo e discriminazione non solo verso neri e ispanici, ma anche verso i bianchi poveri, i cosiddetti White Trash.
Da The chase, il regista Arthur Penn trasse un film di buon successo sia presso la critica sia presso il pubblico, uscito nel 1966 e interpretato da un cast stellare, di cui facevano parte Marlon Brando, Robert Redford, Jane Fonda, Angie Dickinson, James Fox e una eccellente squadra di caratteristi. Curiosamente, questo film non fu sceneggiato da Foote ma da un'altra celebre drammaturga, Lillian Hellman, nota anche per essere stata a lungo la compagna dello scrittore Dashiell Hammett.
Il film è ben noto nell'edizione italiana, mentre da noi il romanzo è stato pubblicato in una sola, rara edizione dall'editore bolognese Carroccio, specializzato in narrativa per bambini e ragazzi, in una effimera collana per adulti, nel 1967.
Il confronto tra i due evidenzia come la Hellman abbia seguito la falsariga del romanzo solo fino a un certo punto, perché già in origine molti dettagli appaiano cambiati, mentre il finale è assolutamente diverso. La stessa azione è, abbastanza evidentemente, spostata in avanti di qualche anno, per rendere la vicenda più contemporanea rispetto al pubblico del film.
La trama è piuttosto semplice: il detenuto Bubber Reeves fugge dal bagno penale in cui era rinchiuso ai lavori forzati. Nella sua cittadina, Harrison, molti lo temono, perché Bubber, avendo una cattiva fama sin dall'infanzia, è stato spesso il capro espiatorio anche per le malefatte altrui. Sua madre teme che lo sceriffo Hawes voglia ammazzarlo: ma, in realtà, Hawes (un uomo semplice, proveniente dalla campagna, che fa lo sceriffo quasi per caso) sa che sono altri a volere morto Bubber e spera che se ne vada il più lontano possibile da Harrison.
Ma Bubber, senza alcuna risorsa e disperato, punta sulla sua città natale per chiedere aiuto alla moglie Anna, senza sapere che lei, nel frattempo, si è già trovata un altro.
Fin qui, le due storie procedono abbastanza similmente. A questo punto, però, divergono.
Nel libro, Anna vive con uno spiantato e invalido, Stub, che accetta di aiutare Bubber perché lo teme. Nel film, invece, Bubber si ritrova a Harrison perché, tentando di raggiungere il Messico in treno merci, prende un convoglio nella direzione sbagliata e, quando arriva, trova che Anna è diventata l'amante di Jake Rogers, il figlio dell'uomo più ricco della città.
Un altro dettaglio inspiegabilmente cambiato nel film è il nome dello sceriffo Hawes, che diventa Calder.
Comunque, nel prosieguo del romanzo, lo sceriffo scopre dove si nasconde Bubber ma accetta la proposta dei genitori di questo che gli chiedono due ore per provare a convincerlo a costituirsi. Per questa ragione, finisce per trovarsi contro quasi tutta la città che, aizzata dal suo infido vice Rip Lenard, lo accusa di essere un debole. Il tentativo di far costituire Bubber fallisce, perché Bubber confessa di aver ucciso un uomo durante la fuga. Bubber si allontana dal suo nascondiglio e raggiunge la casa in cui Anna vive con Stub, ma qui viene finalmente circondato. Quando Hawes gli intima di arrendersi, si avventa contro lo sceriffo, che lo abbatte a colpi di pistola.
Hawes, in seguito a questa vicenda, subisce un grave esaurimento che lo costringe a lasciare il lavoro, dopodiché torna a fare il contadino insieme alla moglie Ruby e al figlio. Il nuovo sceriffo diventa Rip Lenard, che si fa subito notare per la prepotenza e i soprusi. I genitori di Bubber Reeves, che avevano svenduto la loro casa a un agente immobiliare pensando di dover pagare la difesa legale del figlio, vanno via ma dopo qualche tempo ritornano e vanno a vivere in affitto nella loro ex casa. Chi va via e non ritorna è Anna, la moglie di Bubber, che si trasferisce da sua madre in un'altra città.
Nel film, l'andamento dei fatti è molto più drammatico, forse esageratamente. Durante la fuga di Bubber è in corso una festa a casa del riccone Rogers e tutti gli invitati hanno bevuto parecchio. Quando si sparge la voce del ritorno in città dell'evaso, diversi tra loro si organizzano in squadre armate per dargli la caccia. Lo sceriffo intima loro di tornarsene a casa, ma viene sottoposto a un pestaggio cui partecipano anche i suoi vice.
Intanto, Anna e Jake raggiungono Bubber e sono decisi ad aiutarlo, a patto che lui se ne vada lontano e li lasci vivere insieme in pace. Ma il loro piano per portare via Bubber dalla città fallisce quando un gruppo di facinorosi appicca un incendio allo scasso di automobili in cui Bubber è nascosto, per stanarlo. L'unico risultato è provocare un incidente in cui Jake resta gravemente ferito.
Nonostante le conseguenze del pestaggio, lo sceriffo riesce a raggiungere Bubber e a convincerlo a farsi mettere al sicuro all'interno della prigione. Ma, mentre i due stanno finalmente raggiungendo la stazione di polizia, uno di quelli che avevano partecipato alla caccia all'evaso li raggiunge e uccide Bubber a revolverate.
Jake muore, con Anna disperata fuori dell'ospedale ad aspettare notizie. Lo sceriffo si dimette e lascia la città insieme alla moglie.
Il pubblico italiano più attento conosce un'altra opera di Foote, il testo di un originale televisivo trasmesso nel 1953, pubblicato nel 1955 e tradotto in Italiano nel 1966 all'interno del volume Teatro Tv Americano, curato da Paolo Gobetti per le Einaudi. Si tratta di A young lady of property (Una giovane possidente), le cui interpreti principali furono Kim Stanley e Joanne Woodward.
Si tratta di una storia molto intimista, ambientata in un paese del Texas nel 1925, e vede al centro una ragazza adolescente indecisa tra il sogno di diventare attrice e il desiderio di una vita tranquilla, costretta ad affrontare una fase di tensioni familiari perché il padre vedovo vuole vendere la loro casa, unica eredità della moglie scomparsa prematuramente, per andarsene altrove e rifarsi una vita insieme a una nuova compagna. Alla fine, padre e figlia raggiungeranno un punto d'incontro. Lui rinuncerà a vendere la casa da cui lei non vuole andare via, mentre lei accetterà il rapporto del padre con l'estranea che ha preso il posto della madre.
Sebbene i filmati non siano in ottime condizioni, la versione originale della messa in scena televisiva del 1953 (non ne è stata mai fatta una italiana) è visibile su YouTube.
Nessun commento:
Posta un commento