Negli anni '50, il panorama editoriale
cambia per adeguarsi ai nuovi gusti del pubblico, pesantemente
influenzati dagli stereotipi proposti dal cinema e poi dalla
televisione, e questa trasformazione porta a una lenta ma inesorabile
crisi delle riviste (le pulp magazines) che pubblicano racconti,
mentre da un altro lato favorisce l'affermarsi di editori che
pubblicano romanzi direttamente in edizione tascabile.
Questo passaggio comporta la necessità
per i vecchi autori di misurarsi con un genere fino ad allora poco
frequentato (non tutti ci riusciranno altrettanto bene) ma apre
notevoli spazi all'affermazione di nuovi autori, dalle potenzialità
diverse. Molti di questi esordienti resteranno per tutta la carriera
dei modesti mestieranti che ogni tanto incasseranno qualche piccolo
successo ma saranno costretti per tutta la carriera a scrivere in
continuazione, perché gli editori pagano poco e dopo la prima
edizione di un romanzo non è detto che ce ne siano altre (anche
quando si ha la fortuna di essere tradotti all'estero, le royalties
che se ne ricavano sono irrisorie). Alcuni però finiranno per
emergere notevolmente dalla massa e per essere ristampati
ripetutamente, sia in patria sia all'estero, anche in edizioni
postume.
Non si tratta di veri e propri maestri
del genere ma di autori capaci o di rinnovarsi brillantemente di
romanzo in romanzo o di proporre sempre opere che, senza essere
particolarmente originali, appaiono talmente ben costruite non solo
come intreccio ma anche a livello di caratterizzazione dei
personaggi, da non poter passare inosservate e non poter essere
facilmente dimenticate.
Un autore che rappresenta un po' il
paradigma di questo modello è il britannico Leopold Horace Ognall,
non noto con il suo vero nome ma con i suoi due pseudonimi, Hartley
Howard e Harry Carmichael.
Leopold Horace Ognall
Ognall nacque a Montreal, Canada, da
genitori inglesi, il 20 giugno 1908. La famiglia rientrò in patria
prima che raggiungesse l'età scolare, quindi fu educato in scuole
del Lanarkshire, in Scozia. Appassionato di tecnologie, soprattutto
quelle dell'informazione, dopo aver svolto alcuni lavori occasionali
come quello di conducente di autobus e dopo una breve carriera in una
società telefonica, si diede al giornalismo. Le esigenze di lavoro
lo portarono a vivere a Glasgow, Manchester e infine Leeds, dove si
stabilì. Per quattro anni lavorò come esperto di telecomunicazioni
per il governo, poi provò ad aprire una società di vendita per
corrispondenza.
Ma ciò che intendeva fare davvero
nella vita era lo scrittore e, dopo una serie di tentativi, riuscì
finalmente a esordire a 42 anni, nel 1951, con il romanzo No target
for Bowman, in cui diede vita al detective newyorkese Glenn Bowman,
successivamente protagonista di una serie lunga ben 42 romanzi,
conclusa con The sealed envelope nel 1979. Tale serie fu firmata con
lo pseudonimo Hartley Howard, usato anche per due romanzi di
spionaggio con protagonista l'agente segreto (nascosto sotto la
copertura di industriale del settore dei giocattoli) Philip Scott, da
uno dei quali (Assignment K) fu ricavato il film omonimo, nella
versione italiana Superspia K, per la regia di Val Guest, nel 1968.
Il libro e la sua traduzione italiana
Una locandina del film
Poco dopo, nel 1952, lanciò una serie
di ambientazione inglese, i cui protagonisti sono il perito
assicurativo John Piper e il giornalista Quinn, con il romanzo Death
leaves a diary. Questa serie fu firmata con lo pseudonimo Harry
Carmichael (ricavato dall'amalgama dei nomi della sua famiglia: la
moglie Cecilia, i figli Harry, Margaret e Michael), già usato nel
1950 per il romanzo senza personaggi fissi Deadly night cap, e
impiegato per un totale di 41 romanzi, l'ultimo dei quali (Life
cycle) uscì nel 1978.
Ognall fece in tempo a vedere
pubblicato il suo ultimo libro, The sealed envelope, prima di morire
improvvisamente il 12 aprile 1979, a Leeds. Il suo figlio maggiore,
Harry Ognall, divenne giudice della Corte Suprema e presiedette al
processo contro l'ex dittatore cileno Augusto Pinochet.
Gran parte della fama e dei guadagni di
Ognall in vita si devono alla serie americana di Glenn Bowman, che
ottenne notevole successo in Uk e nel resto dell'Europa, ma non in
Usa dove, evidentemente, di detective newyorkesi in giro ce n'erano
fin troppi.
Nelle trame, la serie di Bowman non è
particolarmente originale, poiché ricalca tutti gli elementi della
detective story all'americana. Le vicende sono spesso noir abbastanza
a fosche tinte, ma senza lo stesso compiacimento nel descrivere la
violenza che caratterizza i romanzi dei suoi modelli (primo tra tutti
Mickey Spillane). Poi, a differenza di quasi tutti i detectives
americani, tutti piuttosto evidentemente figli della mentalità del
loro tempo e quindi alquanto razzisti, Bowman sembra stare sempre
molto attento a non uscire dall'ambito del politically correct, anche
nel linguaggio e nei rapporti con le minoranze etniche.
A volte le sue vicende lo portano a
occuparsi di intrighi internazionali, ma non si tratta dei romanzi
più riusciti della serie. Del resto, anche i romanzi dichiaratamente
di spionaggio con Philip Scott sono stati criticati per la palese
inverosimiglianza di molte situazioni che descrivono.
Dunque, anche se non è uno dei
personaggi prediletti dalla critica di genere, Bowman è considerato
uno dei più simpatici detectives espressi della narrativa del suo
tempo. Il fatto che abbia sempre problemi economici e che, pur
volendo posare sempre a duro, spesso finisca per complicarsi la vita
dando fiducia alle persone sbagliate, regala alle sue vicende un
tocco di gradevole umanità che altrove manca o è ridotta ai minimi
termini.
Alcuni romanzi di Hartley Howard e alcune traduzioni italiane
Di molto maggiore spessore sono i
romanzi di ambientazione inglese firmati Harry Carmichael, in cui
evidentemente Ognall riversò la grande esperienza di vita che aveva
messo insieme negli anni in cui faceva il giornalista. Si tratta di
romanzi mystery quasi tutti del genere whodunit, ambientati in realtà
apparentemente molto tranquille, finché non arriva la tragedia di un
delitto a scoperchiare la pentola e a mostrare cosa bolliva sotto la
calma apparente.
Dei suoi due personaggi principali,
John Piper, il perito assicurativo, è il più dinamico ma anche il
meno interessante. Rimasto prematuramente vedovo e poi sposato a una
nuova moglie, è un uomo un po' grigio, estremamente dedito al
lavoro, ma sempre molto razionale e mai distratto davanti a qualunque
tipo di situazione si trovi davanti. Il fatto che lavori proprio
nelle assicurazioni lo mette a contatto con criminali di estrazione
per lo più borghese o addirittura benestante, che commettono delitti
piuttosto abietti non tanto per le modalità di attuazione, quanto
per i moventi, che si riducono quasi sempre al facile arricchimento.
Da questa inclinazione nascono dunque delitti che spesso coinvolgono
parenti o amici o persone insospettabili, in cui a volte il morto non
scappa fuori dal disegno criminale originale ma dalle sue inaspettate
conseguenze. Un aspetto sorprendente di queste storie è la frequenza
con cui alcuni personaggi secondari si suicidano per sfuggire al
senso di colpa, dovuto non all'aver commesso qualche delitto ma
all'averne protetto il responsabile. Questi personaggi sono quasi
sempre donne molto fragili, sottomesse a qualche autoritaria figura
maschile, e questi suicidi appaiono quasi come una disperata
affermazione di indipendenza rispetto alla volontà di un
manipolatore.
L'altro personaggio principale, il
giornalista Quinn, è più vitale di Piper, ma troppo bohémien per
essere il protagonista di una serie di mystery. Alcolizzato e
solitario, nel primo romanzo tradotto in Italiano nel 1961 (Put out
that star, con il titolo Strada senza ritorno), ha una fidanzata ma,
poiché non tutta la serie è stata tradotta, a un certo punto questa
sparisce e non si sa che fine abbia fatto. Quinn ha fatto ottimi
studi classici ed è spesso pronto a citare Shakespeare o altri
importanti autori, ha un senso dell'umorismo caustico e raffinato,
tipicamente british, e tende a mettersi facilmente nei guai cercando
di indagare sui casi criminali di cui si occupa in una rubrica
esclusiva del suo giornale. Di solito, sono proprio gli elementi da
lui scoperti a mettere Piper sulla strada giusta per la soluzione del
caso, ma altre volte Piper è costretto a intervenire apposta per
toglierlo dai guai.
I due, comunque, da buoni cittadini,
non mancano mai di coinvolgere nei casi che seguono la polizia
locale. Poiché entrambi viaggiano molto per i loro lavori, di solito
hanno a che fare con polizie diverse di caso in caso.
Alcuni romanzi firmati Harry Carmichael e alcune traduzioni in Italiano
La critica di genere ha sempre
apprezzato molto i romanzi firmati Harry Carmichael, pur ammettendo
che il loro livello è disuguale, come del resto è facile aspettersi
in una produzione così copiosa. Soprattutto, il giudizio pressoché
unanime è che i migliori siano quelli scritti nell'ultimo periodo,
durante gli anni '70. Purtroppo sembra che la morte abbia fermato
l'attività di L. H. Ognall proprio quando la sua creatività aveva
raggiunto il migliore equilibrio.
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