sabato 29 luglio 2017

Hartley Howard e Harry Carmichael, le due facce di Leopold Horace Ognall

Negli anni '50, il panorama editoriale cambia per adeguarsi ai nuovi gusti del pubblico, pesantemente influenzati dagli stereotipi proposti dal cinema e poi dalla televisione, e questa trasformazione porta a una lenta ma inesorabile crisi delle riviste (le pulp magazines) che pubblicano racconti, mentre da un altro lato favorisce l'affermarsi di editori che pubblicano romanzi direttamente in edizione tascabile.
Questo passaggio comporta la necessità per i vecchi autori di misurarsi con un genere fino ad allora poco frequentato (non tutti ci riusciranno altrettanto bene) ma apre notevoli spazi all'affermazione di nuovi autori, dalle potenzialità diverse. Molti di questi esordienti resteranno per tutta la carriera dei modesti mestieranti che ogni tanto incasseranno qualche piccolo successo ma saranno costretti per tutta la carriera a scrivere in continuazione, perché gli editori pagano poco e dopo la prima edizione di un romanzo non è detto che ce ne siano altre (anche quando si ha la fortuna di essere tradotti all'estero, le royalties che se ne ricavano sono irrisorie). Alcuni però finiranno per emergere notevolmente dalla massa e per essere ristampati ripetutamente, sia in patria sia all'estero, anche in edizioni postume.
Non si tratta di veri e propri maestri del genere ma di autori capaci o di rinnovarsi brillantemente di romanzo in romanzo o di proporre sempre opere che, senza essere particolarmente originali, appaiono talmente ben costruite non solo come intreccio ma anche a livello di caratterizzazione dei personaggi, da non poter passare inosservate e non poter essere facilmente dimenticate.
Un autore che rappresenta un po' il paradigma di questo modello è il britannico Leopold Horace Ognall, non noto con il suo vero nome ma con i suoi due pseudonimi, Hartley Howard e Harry Carmichael.
Leopold Horace Ognall

Ognall nacque a Montreal, Canada, da genitori inglesi, il 20 giugno 1908. La famiglia rientrò in patria prima che raggiungesse l'età scolare, quindi fu educato in scuole del Lanarkshire, in Scozia. Appassionato di tecnologie, soprattutto quelle dell'informazione, dopo aver svolto alcuni lavori occasionali come quello di conducente di autobus e dopo una breve carriera in una società telefonica, si diede al giornalismo. Le esigenze di lavoro lo portarono a vivere a Glasgow, Manchester e infine Leeds, dove si stabilì. Per quattro anni lavorò come esperto di telecomunicazioni per il governo, poi provò ad aprire una società di vendita per corrispondenza.
Ma ciò che intendeva fare davvero nella vita era lo scrittore e, dopo una serie di tentativi, riuscì finalmente a esordire a 42 anni, nel 1951, con il romanzo No target for Bowman, in cui diede vita al detective newyorkese Glenn Bowman, successivamente protagonista di una serie lunga ben 42 romanzi, conclusa con The sealed envelope nel 1979. Tale serie fu firmata con lo pseudonimo Hartley Howard, usato anche per due romanzi di spionaggio con protagonista l'agente segreto (nascosto sotto la copertura di industriale del settore dei giocattoli) Philip Scott, da uno dei quali (Assignment K) fu ricavato il film omonimo, nella versione italiana Superspia K, per la regia di Val Guest, nel 1968.

Il libro e la sua traduzione italiana

Una locandina del film

Poco dopo, nel 1952, lanciò una serie di ambientazione inglese, i cui protagonisti sono il perito assicurativo John Piper e il giornalista Quinn, con il romanzo Death leaves a diary. Questa serie fu firmata con lo pseudonimo Harry Carmichael (ricavato dall'amalgama dei nomi della sua famiglia: la moglie Cecilia, i figli Harry, Margaret e Michael), già usato nel 1950 per il romanzo senza personaggi fissi Deadly night cap, e impiegato per un totale di 41 romanzi, l'ultimo dei quali (Life cycle) uscì nel 1978.
Ognall fece in tempo a vedere pubblicato il suo ultimo libro, The sealed envelope, prima di morire improvvisamente il 12 aprile 1979, a Leeds. Il suo figlio maggiore, Harry Ognall, divenne giudice della Corte Suprema e presiedette al processo contro l'ex dittatore cileno Augusto Pinochet.
Gran parte della fama e dei guadagni di Ognall in vita si devono alla serie americana di Glenn Bowman, che ottenne notevole successo in Uk e nel resto dell'Europa, ma non in Usa dove, evidentemente, di detective newyorkesi in giro ce n'erano fin troppi.
Nelle trame, la serie di Bowman non è particolarmente originale, poiché ricalca tutti gli elementi della detective story all'americana. Le vicende sono spesso noir abbastanza a fosche tinte, ma senza lo stesso compiacimento nel descrivere la violenza che caratterizza i romanzi dei suoi modelli (primo tra tutti Mickey Spillane). Poi, a differenza di quasi tutti i detectives americani, tutti piuttosto evidentemente figli della mentalità del loro tempo e quindi alquanto razzisti, Bowman sembra stare sempre molto attento a non uscire dall'ambito del politically correct, anche nel linguaggio e nei rapporti con le minoranze etniche.
A volte le sue vicende lo portano a occuparsi di intrighi internazionali, ma non si tratta dei romanzi più riusciti della serie. Del resto, anche i romanzi dichiaratamente di spionaggio con Philip Scott sono stati criticati per la palese inverosimiglianza di molte situazioni che descrivono.
Dunque, anche se non è uno dei personaggi prediletti dalla critica di genere, Bowman è considerato uno dei più simpatici detectives espressi della narrativa del suo tempo. Il fatto che abbia sempre problemi economici e che, pur volendo posare sempre a duro, spesso finisca per complicarsi la vita dando fiducia alle persone sbagliate, regala alle sue vicende un tocco di gradevole umanità che altrove manca o è ridotta ai minimi termini.











Alcuni romanzi di Hartley Howard e alcune traduzioni italiane

Di molto maggiore spessore sono i romanzi di ambientazione inglese firmati Harry Carmichael, in cui evidentemente Ognall riversò la grande esperienza di vita che aveva messo insieme negli anni in cui faceva il giornalista. Si tratta di romanzi mystery quasi tutti del genere whodunit, ambientati in realtà apparentemente molto tranquille, finché non arriva la tragedia di un delitto a scoperchiare la pentola e a mostrare cosa bolliva sotto la calma apparente.
Dei suoi due personaggi principali, John Piper, il perito assicurativo, è il più dinamico ma anche il meno interessante. Rimasto prematuramente vedovo e poi sposato a una nuova moglie, è un uomo un po' grigio, estremamente dedito al lavoro, ma sempre molto razionale e mai distratto davanti a qualunque tipo di situazione si trovi davanti. Il fatto che lavori proprio nelle assicurazioni lo mette a contatto con criminali di estrazione per lo più borghese o addirittura benestante, che commettono delitti piuttosto abietti non tanto per le modalità di attuazione, quanto per i moventi, che si riducono quasi sempre al facile arricchimento. Da questa inclinazione nascono dunque delitti che spesso coinvolgono parenti o amici o persone insospettabili, in cui a volte il morto non scappa fuori dal disegno criminale originale ma dalle sue inaspettate conseguenze. Un aspetto sorprendente di queste storie è la frequenza con cui alcuni personaggi secondari si suicidano per sfuggire al senso di colpa, dovuto non all'aver commesso qualche delitto ma all'averne protetto il responsabile. Questi personaggi sono quasi sempre donne molto fragili, sottomesse a qualche autoritaria figura maschile, e questi suicidi appaiono quasi come una disperata affermazione di indipendenza rispetto alla volontà di un manipolatore.
L'altro personaggio principale, il giornalista Quinn, è più vitale di Piper, ma troppo bohémien per essere il protagonista di una serie di mystery. Alcolizzato e solitario, nel primo romanzo tradotto in Italiano nel 1961 (Put out that star, con il titolo Strada senza ritorno), ha una fidanzata ma, poiché non tutta la serie è stata tradotta, a un certo punto questa sparisce e non si sa che fine abbia fatto. Quinn ha fatto ottimi studi classici ed è spesso pronto a citare Shakespeare o altri importanti autori, ha un senso dell'umorismo caustico e raffinato, tipicamente british, e tende a mettersi facilmente nei guai cercando di indagare sui casi criminali di cui si occupa in una rubrica esclusiva del suo giornale. Di solito, sono proprio gli elementi da lui scoperti a mettere Piper sulla strada giusta per la soluzione del caso, ma altre volte Piper è costretto a intervenire apposta per toglierlo dai guai.
I due, comunque, da buoni cittadini, non mancano mai di coinvolgere nei casi che seguono la polizia locale. Poiché entrambi viaggiano molto per i loro lavori, di solito hanno a che fare con polizie diverse di caso in caso.










Alcuni romanzi firmati Harry Carmichael e alcune traduzioni in Italiano



La critica di genere ha sempre apprezzato molto i romanzi firmati Harry Carmichael, pur ammettendo che il loro livello è disuguale, come del resto è facile aspettersi in una produzione così copiosa. Soprattutto, il giudizio pressoché unanime è che i migliori siano quelli scritti nell'ultimo periodo, durante gli anni '70. Purtroppo sembra che la morte abbia fermato l'attività di L. H. Ognall proprio quando la sua creatività aveva raggiunto il migliore equilibrio.

Nessun commento:

Posta un commento