Il Giallo Mondadori, dai lontani anni
'50, fornisce ai lettori ogni sorta di informazioni sugli autori dei
romanzi che propone. Inizialmente, se ne parlava nel varietà posto
in appendice all'opera. Successivamente, lo spazio si è ridotto fino
a limitarsi a un breve profilo biobibliografico.
In appendice al Giallo Mondadori n.
1828, uscito il 12 febbraio 1984, la redazione dovette però
dichiarare di non essere riuscita a scoprire nulla sull'autore del
libro appena proposto, Notte di delitto: di Hamish Boyd, non si
sapeva veramente nulla, tranne che l'edizione originale risaliva al
1958.
L'avvento del web e la possibilità di
incrociare tra loro diverse fonti e diversi dati hanno però aperto
alla possibilità di risolvere questo piccolo mistero, che
probabilmente è l'aspetto più interessante del libro. Infatti, Notte di delitto è un romanzo piuttosto mediocre, tutt'altro
che memorabile, decisamente scontato sia nell'intreccio sia nella
soluzione. Si svolge nel Montana nella seconda metà degli anni '50 e
vede al centro la figura di un giovane pilota di aerotaxi che
accompagna suo zio e due amici di questo a un raduno di cowboys
presso la residenza di un altro cowboy diventato milionario grazie a
una serie di azioni a dir poco spregiudicate. Il ranch in cui si
svolge questo raduno è isolato, sulle sponde di un lago, domina una
cittadina turistica in cui tutte le attività sono riconducibili in
qualche modo all'ex cowboy milionario e si può raggiungere solo in
aereo. All'arrivo, però, i quattro trovano che il milionario è
appena stato ucciso da qualcuno che lo ha strangolato con un lazo
mentre era seduto alla scrivania nel suo studio. Una ragazza, figlia
di un'albergatrice che rischiava di essere rovinata dal milionario, è
stata vista allontanarsi dalla residenza subito dopo il delitto ed è
la principale indiziata. Per combinazione, il pilota ha una passione
nascosta per lei e la aiuta a fuggire e a nascondersi. Altri indizi
sembrano puntare l'attenzione su un anziano cowboy giunto anch'esso
in paese per il raduno, ma questo viene ucciso a sua volta con una
goffa simulazione di suicidio. Intanto, le indagini rivelano che
l'entourage del milionario non rappresentava certo un nido di pace e
sicurezza: il figlio è uno spendaccione inetto, la nuora una
pettegola insopportabile e ci sono poi un domestico che sembra avere
molto da nascondere, un amministratore piuttosto viscido e la moglie
di questo, alcolizzata.
Le indagini del pilota, parallele a
quelle della polizia, porteranno a smascherare proprio
l'amministratore, in base all'interpretazione di un indizio
apparentemente insignificante che però dimostra la sua presenza
sulla scena del crimine mentre questo veniva perpetrato.
Come abbiamo detto, l'edizione
originale di questo romanzo, One night of murder, risale al 1958.
Recenti ricerche hanno accertato che,
dietro lo pseudonimo di Hamish Boyd, si nasconde John Rhodes Sturdy,
un autore canadese nato nel 1911 e morto il 13 novembre 1974. Il
curriculum di Sturdy non è molto ricco, ma nemmeno trascurabile.
Giornalista per la Montreal Gazette dal 1929 al 1938, autore di
racconti mai antologizzati, militare durante la Seconda Guerra
Mondiale con il grado di luogotenente della Riserva Navale Canadese,
dopo la guerra addetto alle pubbliche relazioni per la Canadian
Pacific Railways e giornalista free lance.
John Rhodes Sturdy con l'attrice Ella Raines
Vanta un breve curriculum anche in
campo cinematografico, essendo stato soggettista del film The cariboo
trail (Il ponte dei senza paura, 1950), sceneggiatore di un episodio
della serie tv Troubleshooters, intitolato Incident at Rain Mountain,
nel 1960, consulente tecnico del film Canadian Pacific (Amore
selvaggio, 1949) ma, soprattutto, sceneggiatore e consulente tecnico
del film Corvette k-225 (Corvetta k-225, 1943), uno dei più
importanti film bellici di produzione canadese.
Una pubblicazione ispirata alla serie The Troubleshooters
Durante la lavorazione di questo film,
Sturdy, a quel tempo imbarcato quale comandante di un'unità della
Riserva Navale canadese, passò cinque settimane sul set, soprattutto
durante le scene girate in mare dal regista Robert Rosson (mentre le
scene di interni e a terra furono dirette dal produttore Howard Hawks
che non si fece accreditare come coautore).
Corvette k-225 è un film di un certo
interesse, anche se non si allontana molto dalla media dei film
bellici di propaganda del periodo. Però ha un cast molto
significativo, con Randolph Scott (successivamente interprete anche
degli altri due film per i quali Sturdy lavorò) protagonista, e due
esordienti destinati a fare strada, Ella Raines (ottima interprete di
noir per registi come Siodmak e Dassin, dalla carriera purtroppo
molto breve) e il grande Robert Mitchum, all'epoca accreditato come
Bob Mitchum.
Randolph Scott (1898-1987) in basso, con Cary Grant (1904-86): i due, bisessuali, ebbero sicuramente una lunga relazione
Ella Raines (1920-88)
Robert Mitchum (1917-97)
In questo film, si seguono le vicende
di un ufficiale canadese che prende il comando di una corvetta,
impiegata come scorta dei convogli atlantici, dopo essere
sopravvissuto a un tragico affondamento, delle sue vicissitudini
sentimentali (con un'infermiera, sorella sia di un suo amico morto
nell'affondamento sia di un giovane suo subordinato) e del suo
comportamento eroico che lo porterà ad affondare un U-boot.
Alcune scene del film, nelle quali si possono riconoscere sia la Raines sia Mitchum
Le corvette della Marina militare
canadese erano effettivamente indicate con la lettera K seguita da un
numero e la k-225 è esistita davvero, denominata Kitchener e attiva
dal 1942 al 1945, partecipante al D-day in Normandia e demolita,
infine, nel 1949. La corvetta del film, invece, viene chiamata
Donnacona, nome realmente utilizzato per indicare l'unità di riserva
in cui i marinai e gli ufficiali canadesi si addestravano.
La vera corvetta Kitchener in azione
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