martedì 25 giugno 2019

La reale identità di Hamish Boyd


Il Giallo Mondadori, dai lontani anni '50, fornisce ai lettori ogni sorta di informazioni sugli autori dei romanzi che propone. Inizialmente, se ne parlava nel varietà posto in appendice all'opera. Successivamente, lo spazio si è ridotto fino a limitarsi a un breve profilo biobibliografico.
In appendice al Giallo Mondadori n. 1828, uscito il 12 febbraio 1984, la redazione dovette però dichiarare di non essere riuscita a scoprire nulla sull'autore del libro appena proposto, Notte di delitto: di Hamish Boyd, non si sapeva veramente nulla, tranne che l'edizione originale risaliva al 1958.


L'avvento del web e la possibilità di incrociare tra loro diverse fonti e diversi dati hanno però aperto alla possibilità di risolvere questo piccolo mistero, che probabilmente è l'aspetto più interessante del libro. Infatti, Notte di delitto è un romanzo piuttosto mediocre, tutt'altro che memorabile, decisamente scontato sia nell'intreccio sia nella soluzione. Si svolge nel Montana nella seconda metà degli anni '50 e vede al centro la figura di un giovane pilota di aerotaxi che accompagna suo zio e due amici di questo a un raduno di cowboys presso la residenza di un altro cowboy diventato milionario grazie a una serie di azioni a dir poco spregiudicate. Il ranch in cui si svolge questo raduno è isolato, sulle sponde di un lago, domina una cittadina turistica in cui tutte le attività sono riconducibili in qualche modo all'ex cowboy milionario e si può raggiungere solo in aereo. All'arrivo, però, i quattro trovano che il milionario è appena stato ucciso da qualcuno che lo ha strangolato con un lazo mentre era seduto alla scrivania nel suo studio. Una ragazza, figlia di un'albergatrice che rischiava di essere rovinata dal milionario, è stata vista allontanarsi dalla residenza subito dopo il delitto ed è la principale indiziata. Per combinazione, il pilota ha una passione nascosta per lei e la aiuta a fuggire e a nascondersi. Altri indizi sembrano puntare l'attenzione su un anziano cowboy giunto anch'esso in paese per il raduno, ma questo viene ucciso a sua volta con una goffa simulazione di suicidio. Intanto, le indagini rivelano che l'entourage del milionario non rappresentava certo un nido di pace e sicurezza: il figlio è uno spendaccione inetto, la nuora una pettegola insopportabile e ci sono poi un domestico che sembra avere molto da nascondere, un amministratore piuttosto viscido e la moglie di questo, alcolizzata.
Le indagini del pilota, parallele a quelle della polizia, porteranno a smascherare proprio l'amministratore, in base all'interpretazione di un indizio apparentemente insignificante che però dimostra la sua presenza sulla scena del crimine mentre questo veniva perpetrato.
Come abbiamo detto, l'edizione originale di questo romanzo, One night of murder, risale al 1958.


Recenti ricerche hanno accertato che, dietro lo pseudonimo di Hamish Boyd, si nasconde John Rhodes Sturdy, un autore canadese nato nel 1911 e morto il 13 novembre 1974. Il curriculum di Sturdy non è molto ricco, ma nemmeno trascurabile. Giornalista per la Montreal Gazette dal 1929 al 1938, autore di racconti mai antologizzati, militare durante la Seconda Guerra Mondiale con il grado di luogotenente della Riserva Navale Canadese, dopo la guerra addetto alle pubbliche relazioni per la Canadian Pacific Railways e giornalista free lance.

John Rhodes Sturdy con l'attrice Ella Raines

Vanta un breve curriculum anche in campo cinematografico, essendo stato soggettista del film The cariboo trail (Il ponte dei senza paura, 1950), sceneggiatore di un episodio della serie tv Troubleshooters, intitolato Incident at Rain Mountain, nel 1960, consulente tecnico del film Canadian Pacific (Amore selvaggio, 1949) ma, soprattutto, sceneggiatore e consulente tecnico del film Corvette k-225 (Corvetta k-225, 1943), uno dei più importanti film bellici di produzione canadese.


Una pubblicazione ispirata alla serie The Troubleshooters


Durante la lavorazione di questo film, Sturdy, a quel tempo imbarcato quale comandante di un'unità della Riserva Navale canadese, passò cinque settimane sul set, soprattutto durante le scene girate in mare dal regista Robert Rosson (mentre le scene di interni e a terra furono dirette dal produttore Howard Hawks che non si fece accreditare come coautore).
Corvette k-225 è un film di un certo interesse, anche se non si allontana molto dalla media dei film bellici di propaganda del periodo. Però ha un cast molto significativo, con Randolph Scott (successivamente interprete anche degli altri due film per i quali Sturdy lavorò) protagonista, e due esordienti destinati a fare strada, Ella Raines (ottima interprete di noir per registi come Siodmak e Dassin, dalla carriera purtroppo molto breve) e il grande Robert Mitchum, all'epoca accreditato come Bob Mitchum.
Randolph Scott (1898-1987) in basso, con Cary Grant (1904-86): i due, bisessuali, ebbero sicuramente una lunga relazione

Ella Raines (1920-88)

Robert Mitchum (1917-97)

In questo film, si seguono le vicende di un ufficiale canadese che prende il comando di una corvetta, impiegata come scorta dei convogli atlantici, dopo essere sopravvissuto a un tragico affondamento, delle sue vicissitudini sentimentali (con un'infermiera, sorella sia di un suo amico morto nell'affondamento sia di un giovane suo subordinato) e del suo comportamento eroico che lo porterà ad affondare un U-boot.







Alcune scene del film, nelle quali si possono riconoscere sia la Raines sia Mitchum

Le corvette della Marina militare canadese erano effettivamente indicate con la lettera K seguita da un numero e la k-225 è esistita davvero, denominata Kitchener e attiva dal 1942 al 1945, partecipante al D-day in Normandia e demolita, infine, nel 1949. La corvetta del film, invece, viene chiamata Donnacona, nome realmente utilizzato per indicare l'unità di riserva in cui i marinai e gli ufficiali canadesi si addestravano.
La vera corvetta Kitchener in azione





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