martedì 24 settembre 2019

Get a load of this: il James Hadley Chase breve


Il suo vero nome era René Raymond ma è conosciuto come James Hadley Chase, il suo principale pseudonimo. Figlio di un militare, era nato a Londra il 24 dicembre 1906 e morì nella sua villa svizzera sul lago di Ginevra il 6 febbraio 1985. Scrittore prolifico, ma non maniacale, tra il 1939 e la morte, ha pubblicato 90 romanzi, dai quali sono stati tratti 50 film, molti dei quali di produzione francese, perché era particolarmente amato in Francia.


James Hadley Chase al culmine del suo successo e da anziano

Circostanza abbastanza singolare, ha scritto invece pochi racconti. Nel suo catalogo definitivo appare infatti una sola antologia, Get a load of this, uscita nel 1942. Si tratta di uno dei suoi libri meno amati sia dal pubblico, sia dalla critica. L'opinione comune, infatti, è che la misura del racconto gli fosse poco congeniale.



Alcune edizioni moderne del libro

In Italia, questa raccolta è uscita divisa in due volumi pubblicati da Feltrinelli all'inizio degli anni '90, Colpo su colpo e In giro di notte. Si tratta di 14 racconti in tutto.
Chase è un autore molto particolare, che spicca in mezzo al panorama del thriller e del noir per quello che sembra un cinismo davvero incredibile. Non è uno degli scrittori più violenti del genere ma, nei suoi libri, la violenza viene proposta come se fosse una cosa normale, quasi ovvia. Questo li rende spesso sgradevoli agli occhi dei lettori più sensibili ma, al tempo stesso, permette di osservare i criminali all'opera senza alcuna mediazione, immergendosi direttamente nel loro stesso mondo completamente privo di etica e di principi.
Una caratteristica comune alla narrativa di Chase è che i protagonisti non sono mai al sicuro. Al centro delle sue vicende ci sono solitamente figure che i fatti li subiscono, anziché modificarli. Frequentemente, c'è qualcuno che pensa di tirarsi fuori da una situazione difficile commettendo un crimine: ma tutto andrà storto e le conseguenze finiranno per travolgerlo. Un altro elemento comune a molte storie di Chase è quello per cui, a un certo punto, quello che sembrava a tutti gli effetti l'eroe della storia, fa una brutta fine (spesso banale o squallida) e il centro della vicenda viene occupato da quella che sembrava una figura secondaria. Nel mondo di Chase non c'è posto per gli eroi, a stento riescono a starci gli anti-eroi.
Questo avviene nei romanzi, ma anche nei racconti, che però scontano la necessità di consumarsi nel giro di poche pagine, concentrando quindi la violenza e il Fato in un modo che arriva come un cazzotto contro la sensibilità del lettore.


I due volumi in Italiano

In Colpo su colpo, ci sono tre storie un po' più lunghe ed elaborate: Il paradiso degli innamorati è apparso disturbante ad alcuni critici per la sua incredibile carica di violenza (una ragazza americana perde la nave che dovrebbe portarla via da un'isola caraibica proprio mentre sta cominciando un colpo di Stato, nel suo hotel ci sono due giornalisti americani che si ingegnano a proteggerla e a prendere tempo sperando di poterla portare via da lì prima che sia tardi ma, prima che possano riuscirci, vengono uccisi, dopodiché la giovane sarà contesa tra i membri di un gruppo di bravacci fuori controllo e vinta dal più prepotente tra loro); ma Passaggio per due è forse ancora più terribile, sebbene molto originale (due ragazze, una brutta ma eterosessuale e una molto bella ma omosessuale, si sono messe insieme e cercano di raggiungere la Florida in autostop, pagando sempre i passaggi con il sesso, praticato però con disgusto da quella omosessuale, dato che l'altra non la vuole nessuno; a un certo punto, vengono caricate da un tipo tronfio e sprovveduto che si vanta con loro delle sue ricchezze, mostrando pure tutto il contante che ha con sé; il pericolo di un uragano imminente li induce a fermarsi in una casa dotata di tutti i confort, appena abbandonata dagli abitanti in fuga dalla tempesta, e qui l'uomo tenta insistiti approcci con la ragazza bella, che ne è disgustata, ma lui insiste finché quella brutta perde la pazienza e lo uccide; le due ragazze hanno poi una violenta discussione, al termine della quale la brutta uccide anche la bella; dopodiché, prende tutti i soldi dell'uomo e scappa, cercando di allontanarsi con l'autostop: ma l'unico che la carica, un camionista rozzo e brutale, dopo aver tentato di stuprarla, si accorge dei soldi che lei ha dietro, allora la deruba e la abbandona per strada); Gran finale è invece giocato tutto sul piano psicologico (una donna molto ricca ha sposato un corridore automobilistico e ne ha fatto il suo toyboy, si diverte a vedergli rischiare la vita nelle corse pretendendo che corra sempre più pericoli).
Dei tre più brevi, Colpo su colpo è un discreto mystery su un delitto perfetto, L'ispezione un'altra storia cruda e violentissima di ambientazione caraibica e Conversation Place un ben riuscito studio psicologico su una coppia che non si sa se sia in crisi o unita solo dalla morbosità.
I racconti di In giro di notte sono invece tutti della stessa misura, a metà tra i più lunghi e i più brevi. La veglia è una vicenda tragica e beffarda al tempo stesso, incentrata su un adulterio; A fior di pelle inscena la stupidità di un balordo che, ricevuto un passaggio da un'ambulanza, vedendo che questa trasporta una bella ragazza, concepisce l'idea di approfittarsi della situazione senza sapere che la donna è una pazza assassina molto pericolosa; Una passeggiata nel parco narra con agghiacciante distacco l'incontro di due sfaccendati con una ragazza che finirà stuprata da entrambi; Conversazione rubata mostra, dal punto di vista di un barista, la fine della storia tra un uomo e una donna, con lui che subito dopo rimorchia la prima prostituta a tiro; L'angelo dipinto racconta di un pugile piuttosto ottuso. che si rovina per accontentare i capricci di una ragazza ordinaria ma che se la tira tantissimo, fino a fargli perdere la testa e a scatenare la sua furia omicida; nell'agghiacciante Morte di un generale nel suo letto, di nuovo una storia di ambientazione caraibica, un ragazzo esaltato, dopo aver ucciso in un attentato un alto ufficiale, scampa alla caccia che gli stanno dando prima nascondendosi presso una prostituta e poi vestendosi da donna: ma, in questo modo, finisce preda di un gruppo di soldati ubriachi e in cerca di facile divertimento. In La splendida occasione, di ambientazione sudamericana, un ufficiale cui è stata affidata una missione kamikaze, mette a punto un piano precisissimo per salvare se stesso e i suoi uomini, ma una minima circostanza imprevedibile farà saltare tutto e non gli resterà altro che portarsi dietro quanti più nemici possibile. In In giro di notte, un uomo pieno di soldi che vuole solo divertirsi finisce in una disavventura quasi inspiegabile.
Che siano più o meno riusciti i racconti, davanti allo stile Chase, bisogna sempre considerare che ci si trova davanti un autore che per tutta la sua carriera si è mosso fuori dagli schemi. Sicuramente, però, ha dato il meglio di sé nei romanzi, magari non in tutti anche se il livello medio sembra molto alto soprattutto se rapportato alle dimensioni della sua produzione.

martedì 17 settembre 2019

Doppelgänger a Hiroshima e Nagasaki: Enemon Kawaguchi e Tsutomu Yamaguchi


In mezzo ai tanti hibakusha, i sopravvissuti alle bombe atomiche esplose su Hiroshima e Nagasaki, ce n'è qualcuno cui è toccato il destino di essere presente a entrambe le esplosioni. Ma il numero di queste persone non è affatto certo.
Una versione sostiene che siano otto e che, sopravvivendo alle bombe, siano state perciò chiamate “gli otto fortunati”. Tuttavia, di almeno sei di queste persone, ogni articolo che li cita (pochi, per la verità) non specifica nulla, nemmeno il nome, e nessuno di questi articoli proviene da fonti ufficiali. Ci sono dunque buone ragioni per credere che si tratti solo di una suggestiva leggenda.
Le altre versioni si concentrano sugli unici due nomi disponibili: Enemon Kawaguchi e Tsutomu Yamaguchi: tuttavia, non li citano mai insieme, ma solo o l'uno o l'altro.
Kawaguchi sarebbe nato nel 1909 e morto nel 1957 per una leucemia contratta in seguito all'esposizione alle radiazioni, dopo aver trascorso gli anni successivi alla guerra in un ospedale psichiatrico perché troppo sconvolto dall'esperienza delle bombe: non esistono, almeno sul web, sue fotografie; Yamaguchi, invece, è sicuramente vissuto dal 1916 al 2010 ed è morto di cancro allo stomaco (malattia quasi certamente non correlata all'esposizione alle radiazioni, vista l'età avanzata del paziente e la notevole incidenza della patologia nella popolazione giapponese in generale), dopo essere stato a lungo un attivista pacifista ed essere stato incontrato dal regista James Cameron che voleva farne il consulente di un film sulle bombe atomiche (progetto accantonato in seguito alla morte di Yamaguchi). Sono reperibili sue foto sia da giovane sia da vecchio.

Tsutomu Yamaguchi

Molti elementi fanno credere che la storia di Kawaguchi sia in realtà un'invenzione realizzata aggiungendo elementi romanzeschi alla storia reale di Yamaguchi. Si dice che l'uomo era un ingegnere (come Yamaguchi) e che lavorava allo stabilimento della Mistubishi di Hirosima. In realtà, a Hiroshima, non c'è mai stato uno stabilimento della Mistubishi, mentre ce n'è uno molto importante a Nagasaki (e ci lavorava Yamaguchi). Kawaguchi sarebbe sopravvissuto all'esplosione che avrebbe distrutto il suo ufficio a 5 km dallo scoppio e poi avrebbe vagabondato per la città fino alla periferia, sarebbe salito su un vagone ferroviario abbandonato, addormentandosi per lo sfinimento e si sarebbe poi risvegliato su un treno diretto a Nagasaki. Qui, appena arrivato, avrebbe assistito alla seconda esplosione atomica. Alla sua morte, sarebbe stato registrato come caso numero 163641 tra quelli studiati dalla Commissione istituita dagli americani. Ma nei documenti redatti dalla Commissione stessa non c'è nulla di relativo a questo caso, che pure dovrebbe essere uno dei più importanti. Né viene mai nominato nelle biografie di Yamaguchi, benché a tutti gli effetti il fatto che due colleghi della stessa azienda si trovino a vivere casualmente la stessa esperienza, in un Paese di milioni di persone, rappresenta una coincidenza che non può passare inosservata.
La storia di Kawaguchi è stata raccontata per la prima volta dal giornalista e scrittore svizzero Fernand Gigon (1908-86), esperto di cose orientali e autore di diversi libri, alcuni dei quali tradotti anche in Italiano. 


Due immagini di Fernand Gigon



I due libri di Gigon più conosciuti dal pubblico italiano

Gigon dedicò a questa storia un articolo pubblicato sulla rivista Le patriote illustré, nel numero del 12 gennaio 1958. 
La copertina del numero di Le patriote illustré in cui uscì la storia di Kawaguchi

La inserì poi nel suo libro Apocalypse de l'atome, pubblicato nello stesso anno e divenuto per breve tempo un bestseller internazionale.




Il libro e le sue principali traduzioni, compresa quella italiana

In Italia, oltre che con la traduzione del libro di Gigon, fu ripresa da Arrigo Petacco, nella sua enciclopedia a fascicoli La seconda guerra mondiale, edita da Curcio nella seconda metà degli anni '70.
Arrigo Petacco (1929-2018)

La seconda guerra mondiale (manca il nono e ultimo volume)

La fonte di Gigon dovette sembrare abbastanza autorevole da non necessitare di ulteriori verifiche. Del resto è probabile che, se c'è stata invenzione, questa non si debba ascrivere all'autore svizzero ma a chi gli fornì la storia senza verificarla, dato che questo episodio appare isolato nell'ambito della sua produzione.
Molto più precisa oltre che certa, poiché narrata dallo stesso protagonista, la storia di Yamaguchi. Questo si trovava a Hiroshima per un viaggio di lavoro e che, al momento dell'esplosione, si trovava a 3 km da questa ed era appena sceso da un tram. Riportò danni ai timpani e una cecità momentanea, oltre ad alcune ustioni e alla perdita dei capelli. Raggiunse un ospedale rimasto in piedi (non si sa se sia quello di Hachiya, che non ne parla: peraltro, rispetto alla media dei pazienti, Yamaguchi era un caso lieve) e ricevette i primi soccorsi, poi riuscì a prendere un treno per Nagasaki. La mattina del 9 agosto, da vero stakanovista, nonostante le ferite, era in un ufficio, e stava spiegando ai suoi dirigenti cos'era accaduto a Hiroshima, quando a 3 km di distanza esplose la seconda bomba atomica.
Il tema non si è ancora esaurito, nonostante tutto il tempo trascorso dai fatti.
Un documentario americano intitolato Twice survived, realizzato nel 2006, parla addirittura di 165 persone che sarebbero sopravvissute a entrambe le bombe, ma finora il riconoscimento ufficiale in tal senso è stato concesso al solo Yamaguchi.