martedì 24 gennaio 2023

"Il selvaggio" di Noel Clad: il bestseller di un autore sfortunato

Un autore di successo può sparire, letteralmente, nel giro di pochi decenni, in modo che non si riesca a scoprire più niente su di lui/lei? Sì, ne abbiamo già visti alcuni casi, ad esempio quello di Paul Mansfield. Chi ha vissuto tutto il suo percorso esistenziale prima dell'avvento del web o ha avuto la fortuna di essere ricordato da altri, o rimane oggi seppellito chissà dove, negli archivi di giornali che non esistono più o in epistolari finiti chissà dove. Raramente capita che qualche appassionato trovi abbastanza motivazioni per mettersi a cercarne le tracce e, quando capita, spesso il lavoro si rivela molto più complicato di quanto ci si potrebbe aspettare.

Fortunatamente, ogni tanto, qualche piccola traccia riemerge più o meno per caso e, se qualcuno si mette a seguire il filo che unisce tutte le poche disponibili, può ritrovarsi a ricostruire una storia vera e dimenticata, almeno nei suoi tratti essenziali.

Di Noel Clad, oggi, resta essenzialmente il necrologio, pubblicato sul New York Times il 5 maggio 1962: Noel Clad, author, dies in plane crash. Si tratta di un articoletto di meno di mezza colonna in basso, a pagina 56. Attribuisce al defunto l'età di 37 anni e perciò si trova in contrasto con la sola fotografia reperibile sul web in cui compare ufficialmente Clad stesso, presente sul sito Gettymages, la cui didascalia gliene attribuisce 39 (1923-62). Tale foto, stando alla didascalia, sarebbe stata scattata il 5 aprile 1959 a New York, vicino alla Tanager Gallery, sulla East 10th Street, e ritrae (abbastanza da lontano) Clad, sua moglie e l'artista Willem de Koonig (1904-97).

Scavando un po' più a fondo nel web, troviamo qualcosa di più. Il retro di sovraccopertina dell'edizione tedesca di un suo romanzo, Love and Money, tradotto Liebe und Geld, oltre a presentare un espressivo primo piano di Clad, fornisce molte più indicazioni sul suo conto.

                                                            

Clad qui risulta nato a White Plans, New York, nel 1924, figlio di un broker di Wall Street. Laureato in Economia a Berkeley, durante la guerra ufficiale del Genio Militare in Italia e in Francia. Tornato in patria, lavori saltuari nei giacimenti petroliferi del Texas, raccoglitore di frutti di bosco nel Maine e, appena possibile, viaggi in Europa, nei Balcani e in Nord Africa. Infine, giornalista di Cosmopolitan, autore di racconti, infine scrittore di romanzi. La morte lo stroncò quando aveva già incontrato un buon successo, al punto da essere tradotto in diverse lingue (sicuramente in tedesco, italiano, spagnolo e francese).

In Italia arriva una sola volta, nel 1960, con The savage, uscito originariamente nel 1958 e tradotto nei Gialli Garzanti tre scimmiette con il titolo Il selvaggio, numero 171 della collana.


Il selvaggio in questione è John Tree, un killer della malavita newyorkese, così detto per le sue origini da nativo Shoshone, cresciuto nella riserva di George Pass in Oklahoma, pur essendo originario del Wyoming. John Tree sogna di fare il colpo ben pagato, saldare i debiti lasciati in eredità dal padre e occuparsi della piccola fattoria che gli è rimasta. È diventato un killer prima uccidendo l'usuraio che aveva fatto ammazzare il padre e poi arruolandosi e andando a combattere in Europa per sfuggire alla vendetta dei compari di questo. In Europa si è specializzato nello strangolamento di nazisti usando una rudimentale garrota. Tornato a casa, viene cooptato nell'organizzazione di Frank Teague, il gangster che lo ha aiutato a fuggire e che mette su una squadra di killer che vengono ingaggiati dai più svariati committenti per uccidere chiunque risulti scomodo.

Ed è proprio in uno di questi lavori, per il quale sono in palio un bel po' di soldi, John Tree scopre che il S. Harris che deve eliminare è una giovane donna, Susan Harris. L'idea di uccidere una donna gli ripugna ma, prima di chiamarsi fuori dall'operazione, vuole saperne di più. Di notte, in una New York natalizia ma ben poco idilliaca, entra nella casa della donna e scopre che questa, oltre a vivere in modo molto modesto, ha anche un bambino sui quattro anni che, pur non essendo sordo, è muto.

John Tree capisce che se passasse l'incarico a un altro, questo non si farebbe alcuno scrupolo ad eliminare anche il bambino. Oltretutto la donna sembra diversissima da qualsiasi altra vittima precedente e non si capisce per quale ragione qualcuno voglia ucciderla.

Da quel momento è una lotta contro il tempo. Tree non sa cosa fare per mettere in salvo la donna e il bambino, soprattutto dopo che Frank ha spedito a New York altri due killer, di nome Hare e Russo, per fortuna non molto svegli. Tree dovrebbe guidare Hare e Russo da Susan Harris mentre invece fa di tutto per depistarli. I due, comunque, vogliono anche spassarsela e già la sera del loro arrivo portano Tree nel locale notturno di un certo Tony Fala, legato a Frank. Qui i tre assistono allo spettacolo di una cantante-ballerina mezza Cherokee che si fa chiamare Chanticleer, nella quale riconosce Elizabeth Winchester, una ragazza che lo ha nascosto e aiutato dopo che aveva ucciso l'usuraio assassino del padre. Anche lei lo riconosce e il comportamento villano di Hare e Russo verso la donna rappresenta per Tree un'ottima scusa per litigare con loro e prendere le distanze in modo da non doverli più guidare da Susan Harris.

Ma in precedenza Tree ha già fatto in modo da conoscere la donna, dapprima fingendo una circostanza casuale e poi ripresentandosi più volte. La Harris, una modesta vedova molto religiosa (quacchera) che si fa carico dei problemi del figlio senza lamentarsi, all'inizio lo trova simpatico ma l'insistenza di Tree la porta a considerarlo un molestatore. Invece, tra Tree e il bambino, Jeff, nasce subito un perfetto feeling, alimentato dal fatto che Tree alla prima occasione gli insegna a disegnare i simboli che gli Shoshone usavano al posto della scrittura.

Quando Tree si reca dalla Harris per avvisarla esplicitamente dei rischi che corre, questa chiama la polizia e lo fa arrestare, anche se, in mancanza di qualsiasi riscontro, dopo una notte in cella Tree viene liberato.

Si aspetta di trovarla già uccisa, invece sembra che sia stata solo rapita. Jeff invece è al sicuro dalla sua maestra che se l'è portato a casa. Poiché Fala è coinvolto nel rapimento, Tree chiede a Chanticleer di aiutarlo e la donna accetta. Non si esibisce nel suo numero e quando il principale la chiama per chiederle perché, accampa la scusa di un malore, lo fa parlare e riesce a farsi dire dove si trova, in un palazzo di periferia appartenente a un certo William Williams, fratellastro di Susan Harris. Tree e Chanticleer si recano lì e sorprendono Russo e Hare tanto rilassati da farsi uccidere senza opporre resistenza. In un'altra stanza, Williams, dopo aver torturato a morte un cane randagio, che non è nemmeno la sua prima vittima, si sta preparando a infliggere lo stesso trattamento alla sorellastra legata su una sedia. Tree lo uccide e libera la donna. Susan Harris doveva morire perché divideva con il fratellastro l'eredità di un terreno che inizialmente non valeva nulla, ma sotto il quale è stato scoperto il petrolio.

La Harris è salva, ma difficilmente Frank la farà passare liscia a Tree. Infatti lo raggiunge personalmente, quando Tree si è recato insieme a Chanticleer e alla Harris a recuperare Jeff dalla maestra, signorina Adams. Frank si rivela comprensivo quanto può esserlo un gangster circa le ragioni per cui Tree non ha ucciso la Harris e permette a questa e al figlio di andarsene. Ma Tree ha violato le regole e deve pagare. A questo punto, però, interviene la signorina Adams e, forse bluffando, vanta conoscenze importanti nella polizia, tali che se Frank cercasse di eliminarla in quanto testimone scomoda, si scatenerebbe la caccia a lui in tutto il Paese. Gli propone invece di tacere di averlo mai visto se lui lascerà fuggire Tree. Si apre una sorta di trattativa tra i due, al termine della quale Frank accetta di dare un vantaggio di qualche giorno a Tree, prima di sguinzagliare i suoi scagnozzi a cercarlo. Chanticleer decide di seguire Tree.

Nonostante il finale che idealizza un po' la figura del gangster Frank Teague, il romanzo fila benissimo ed è scritto anche molto bene, i personaggi non sono affatto stereotipati, tranne forse Hare e Russo, che comunque hanno molto più spessore della media dei romanzi usciti in quel periodo.

Il romanzo, originariamente tradotto in Italiano, Francese e Tedesco fu ripubblicato in USA nel 1972 con il titolo The Mafia e, in quest'occasione, tradotto anche in Spagnolo. Gli altri romanzi di Clad sono meno noti.