mercoledì 14 luglio 2021

Il paradigma del rapimento da parte degli alieni: il caso Barney e Betty Hill del 1961

 Nella Storia dell'Ufologia, i racconti di rapimenti da parte di alieni hanno sempre avuto un ruolo di primo piano, ma nessun caso ha mai avuto tanta risonanza quanto quello che coinvolse i coniugi Barney e Betty Hill nel New Hampshire, la notte tra il 19 e il 20 settembre 1961.

Barney Hill, postino, nato nel 1922, e Eunice Barrett, detta Betty, assistente sociale, nata nel 1919, vivevano a Portsmouth, New Hampshire, erano membri della Chiesa Unitariana e attivisti nei movimenti per i diritti civili. Si trattava di una coppia interrazziale (lui nero, lei bianca) che non aveva figli.

Gli Hilll poco dopo il loro matrimonio

Quello che segue, è il loro racconto.

Nella tarda estate del 1961, gli Hill fecero una vacanza in Canada, passando per Montreal e per le cascate del Niagara. Sulla via del ritorno, mentre affrontavano un viaggio di circa 4 ore in auto sulla loro Chevrolet Bel Air del 1957, stavano percorrendo la US Route 3 quando, poco a Sud di Lancaster, videro una piccola luce nel cielo, che sembrava appartenere a un aereo di linea ma si muoveva in modo strano. Dovendo fermarsi per permettere al loro cane di fare i bisogni, parcheggiarono in un'area picnic ai piedi delle Twin Mountains e provarono a guardare meglio con un binocolo.

Una Chevrolet Bel Air del 1957

La posizione del New Hampshire sulla East Coast

Ricostruzione del viaggio degli HIll

A questo punto, si accorsero che la luce, che sembrava appartenere a un velivolo, stava scendendo verso di loro. Risalirono in macchina e si allontanarono in direzione del passo di Franconia Notch, passando sotto l'Old Man of the Mountain, la formazione naturale crollata nel 2003 che è presente anche in tutti gli emblemi del New Hampshire. Il velivolo che emanava la luce, che stimarono lungo quasi 20 metri, li seguì. Poco prima di un'altra formazione naturale chiamata Indian Head, il velivolo scese verso terra davanti all'auto, costringendola a fermarsi.

L'area delle Twin Mountains

Il passo di Franconia Notch


L'Old Man of the Mountain prima e dopo il crollo del 2003

L'Indian Head

Barney Hill scese dall'auto con il binocolo e la pistola e vide che dal velivolo scendeva una sorta di tubo, del quale uscirono poi alcune figure umanoidi, da 8 a 11. Gli arrivò il comando telepatico di non muoversi. Tornò alla macchina e ripartì ma, immediatamente, una serie di suoni ritmici e di vibrazioni che si propagavano per tutto il corpo gli provocò uno stato di ottundimento mentale. Quando si sarebbero ripresi, gli Hill avrebbero scoperto di trovarsi a 56 km di distanza da dove ricordavano.

La nave aliena secondo la ricostruzione degli Hill

Riuscirono ad arrivare a casa, con tre ore di ritardo, e scoprirono di avere gli abiti danneggiati e gli orologi fermi. Un abito di Betty presentava tracce di polvere rosa. Questo abito sarebbe stato successivamente analizzato più volte senza trovare nulla di significativo.

Il 21 settembre, dopo un po' di titubanza per timore di essere presa per mitomane, Betty telefonò alla base aeronautica di Pease e raccontò la loro esperienza. Un ufficiale, il maggiore Paul W. Henderson, li intervistò successivamente e poi scrisse un rapporto nel quale concluse che i dati forniti erano insufficienti ed essi stessi sembravano piuttosto confusi.

Nei giorni successivi, Betty trovò in biblioteca un libro sugli UFO scritto da un militare in pensione, Donald E. Keyhoe (1897-1988), che era a capo di un gruppo di ricerca civile sugli UFO, denominato NICAP. Keyhoe è stato uno dei più assidui sostenitori della teoria delle visite di extraterrestri al pianeta Terra, scrivendo molti libri al riguardo, alcuni dei quali arrivati anche in Italia.




Donald E. Keyhoe e le edizioni italiane dei suoi libri

Keyhoe spedì da loro un altro membro del NICAP, l'astronomo Walter N. Webb (nato nel 1934), che li incontrò il 21 ottobre 1961 e parlò con loro per 6 ore. Webb, che pure è autore di libri di Ufologia, raccolse tutte le loro descrizioni e la confidenza di Barney Hill che credeva di essere soggetto a un blocco psicologico che gli impediva di ricordare i dettagli.



Walter N. Webb e le copertine di alcuni suoi libri

Nelle settimane successive, Betty Hill andò soggetta a molti vividi sogni in cui le appariva ciò che secondo lei le era accaduto nel periodo coperto dall'amnesia. Veniva isolata dal marito ed esaminata fisicamente con cura. Le veniva mostrato un libro con file di strani simboli, prima le veniva detto che poteva portarlo con sé e poi le veniva tolto. Alla domanda su dove venissero, uno degli alieni le disegnava una mappa punteggiata di stelle.

La mappa delle stelle disegnata da Betty Hill

Gli Hill furono esaminati da altri membri del NICAP, che suggerirono loro di farsi ipnotizzare per far emergere ricordi sepolti e far cessare gli incubi di Betty e gli altri disturbi psicosomatici di cui la coppia aveva preso a soffrire. Il primo ipnotizzatore cui si rivolsero era un ex militare, Ben H. Swett, membro della loro chiesa, che li scoraggiò dal tentare in modo improvvisato, raccomandando invece di rivolgersi a specialisti perfettamente qualificati. Quando Swett seppe che Barney Hill era in cura presso il Dr. Stephens, uno psichiatra, gli suggerì di farsi indirizzare da questo a un ipnotizzatore preparato. Il Dr. Stephens mandò gli Hill dal collega Benjamin Simon, a Boston.

Benjamin Simon

Simon era un ex medico militare e, nonostante restasse sempre scettico sulla possibilità che gli Hill riferissero esperienze reali, li ipnotizzò in una serie di sedute regolari, dal 4 gennaio al 4 giugno 1964. Le ipnosi avvenivano separatamente, in modo che nessuno dei due potesse influenzare l'altro.

Gli Hill nello studio di Simon

Barney, che appariva emotivamente molto agitato, raccontò di aver guidato prima sulla strada e poi nel bosco prima che le figure umanoidi lo fermassero. Poi avrebbe “sentito” i loro occhi entrare nella sua testa attraverso i suoi occhi e attraversare il suo cervello. Gli alieni lo avrebbero poi portato sulla loro “nave” e qui lo avrebbero esaminato minuziosamente, inserendogli delle sonde anche nei genitali e nell'ano.

Anche Betty era molto agitata e i suoi “ricordi” coincidevano, in linea di massima, con quelli di Barney.


Gli Hill durante le sedute con Simon

Simon, che scrisse sul tema anche un articolo pubblicato su Psychiatric Opinion, arrivò alla conclusione che i ricordi riferiti da Barney erano fortemente influenzati dai sogni che gli aveva riferito Betty e che i due avevano forse visto davvero qualcosa che sembrava un UFO, ma non avevano vissuto esperienze dirette di nessun genere.

Articolo di un giornale locale in cui appare anche Barney Hill tra i relatori di un convegno

Sulla base dei racconti degli Hill e con la collaborazione di Simon, lo scrittore John G. Fuller (1913-90), autore di diversi libri su fatti misteriosi, almeno uno dei quali tradotto in Italiano, scrisse un famoso libro, uscito nel 1966 e intitolato The Interrupted Journey, dal quale fu tratto nel 1975 un tv movie di grande successo, The UFO Incident.

John G. Fuller

Il libro scritto con Simon

L'unico libro di Fuller tradotto in Italiano

Locandina del tv movie

Una scena del tv movie

Gli Hill, dopo l'esperienza con Simon, rientrarono nell'anonimato. Barney Hill morì improvvisamente il 25 febbraio 1969 per una emorragia cerebrale. Betty Hill non si risposò mai e morì di cancro il 17 ottobre 2004. Dopo la scomparsa del marito, raccontò di essere stata altre voltei in contatto con gli alieni. 


Tombe degli Hill

Un'amica di famiglia, Kathleen Marden, avrebbe dedicato successivamente a Betty un libro intitolato Captured!.

Kathleen Marden (a sinistra di chi legge) e Betty Hill (a destra) con un'amica

Copertina del libro

Nell'area del New Hampshire in cui avvenne il fatto, questo è ricordato con iniziative per i turisti.


Nel 1968, una maestra elementare e astronoma dilettante di Oak Harbor, Ohio, Marjorie Fish (morta nel 2013), provò a realizzare modelli tridimensionali della mappa stellare mostratale dagli alieni che Betty Hill aveva ricostruito in base ai suoi “ricordi”. Secondo questa ricostruzione, gli alieni provenivano da un pianeta orbitante intorno al sistema stellare binario chiamato Zeta Reticuli, distante poco più di 39 anni luce dalla Terra.

Marjorie Fish

Il sistema doppio di Zeta Reticuli

Alcuni complottisti sono partiti da questo per elaborare la teoria degli alieni denominati “Grigi” che avrebbero più volte visitato la Terra.

Ricostruzione di fantasia dell'aspetto dei Grigi

Sostenuta da Walter N. Webb, la Fish inviò la sua ricostruzione a Terence Dickinson (nato nel 1943), direttore della prestigiosa rivista Astronomy. Dickinson, pur non essendo minimamente convinto delle loro ragioni, aprì un dibattito tra esperti sulle pagine della rivista.

Terence Dickinson

I critici più scettici, come Carl Sagan (1934-96) e Steven Soter (nato nel 1943), entrambi astrofisici e noti divulgatori scientifici, notarono subito come la disposizione delle “stelle” nella mappa apparisse piuttosto casuale. Negli anni '90, i dati raccolti dal programma Hipparcos per misurare l'effettiva distanza tra le stelle tramite la parallasse hanno dimostrato che le stelle poste nella mappa della Fish non si trovano dove la mappa prevede che siano. Nel 2008, l'atrofisico australiano Brett Holman ha osservato che, anche se la mappa fosse credibile, i possibili pianeti da cui potrebbero provenire i “Grigi” secondo la mappa della Fish si trovano in condizioni tali da non poter ospitare nessuna forma di vita, tanto meno una simil-terrestre.

Carl Sagan

Steven Soter

È stato osservato che, durante il viaggio in cui avvenne il fatto, gli Hill erano molto stanchi e non dormivano da molto, tanto più che si spostavano di notte. La privazione del sonno potrebbe essere stata una delle cause della loro allucinazione collettiva. Un altro significativo dettaglio è quello degli “occhi penetranti” riferito da Barney Hill sotto ipnosi. Questo concetto è alla base di un telefilm di fantascienza intitolato The Bellero Shield, trasmesso nell'ambito della serie tv The Outer Limits il 10 febbraio 1964. Barney Hill parlò di occhi penetranti nella seduta di ipnosi del 22 febbraio successivo, solo pochi giorni dopo.


Scena dal telefilm
Il costume dell'alieno







martedì 13 luglio 2021

George V. Higgins, Eddie Coyle e Cogan

George Vincent Higgins era sicuramente un uomo di talento, ma con scarso autocontrollo. Riuscì in tutti i campi che intraprese, ma ottenne un notevole successo soprattutto come scrittore. Neppure la sua ottima fama e i buoni guadagni che conseguì riuscirono però a tacitare i demoni che nascondeva dentro di sé, e finì per diventare alcolista e morire prematuramente.



Tre immagini di Higgins a metà anni '70, negli anni '80 e poco prima di morire

Oggi Higgins è considerato per lo più un autore di nicchia, un pioniere del romanzo thriller che non si limita a proporre al pubblico una storia di guardie e ladri che funziona bene, ma si sforza anche di raccontare come sono davvero i criminali. Molti dicono che, senza Higgins, non ci sarebbe mai stato il thriller contemporaneo, quello che va da Elmore Leonard a Quentin Tarantino. Forse è vero, forse no: ma di certo Higgins ha dato un enorme contributo al genere, mentre questo cominciava a prendere forma.

Elmore Leonard (1925-2013)
Quentin Tarantino (1963)

George V. Higgins nasce in Massachusetts, a Brockton, il 13 novembre 1939. Cresce a Rockland, studia a Boston e a Stanford, da cui esce con una laurea e un master in Legge, completando gli studi nel 1967. Già da studente comincia a praticare il giornalismo, che non abbandonerà mai, e intanto passa indenne per una breve infatuazione nei riguardi dei Marines, in cui tenta di arruolarsi, ma dovrà abbandonare per motivi di salute.

La sua principale attività professionale sarà però quella di “sbirro” o meglio di magistrato inquirente. Entrato nell'ordine degli avvocati nel 1967, dal 1973 sarà per dieci anni Assistente Procuratore Distrettuale per il Massachusetts, rappresentando lo Stato anche in occasioni importanti. Infine, diventa professore nello stesso Boston College in cui ha studiato.

Il suo primo romanzo pubblicato, The Friends of Eddie Coyle, esce nel 1970. Non è il primo che ha scritto, dato che scrive da molto tempo e sembra che in precedenza abbia distrutto almeno 14 inediti rifiutati dagli editori. Questo romanzo non solo viene pubblicato, ma ha anche successo. Higgins rivoluziona lo stile del thriller, scrivendo in modo molto dialogato, di dialoghi a volte secchi e a volte pieni di divagazioni, ma mai banali o noiosi.


Due edizioni anni '70 di Eddie Coyle

I romanzi di Higgins, soprattutto, non sono mai rassicuranti. I criminali che vi compaiono sono delinquenti capaci di ogni efferatezza, che però parlano di cose quotidiane come se niente fosse. La loro normalità si incrina però davanti a quello che sembra essere il loro unico valore di riferimento, il denaro.

Lo schema di Eddie Coyle si ripete per i due romanzi successivi, The Digger's Game (1973) e Cogan's Trade (1974). 


Poi Higgins decide di passare ad altro, anche se la critica non apprezzerà molto la svolta. Scriverà un libro di saggistica sul Watergate, tema che influenzerà anche un paio di romanzi, ma si tratta comunque di opere minori. Più validi, almeno secondo il giudizio più recente, i libri che pubblica negli anni '80, quando è ormai tornato a svolgere la professione forense e si diverte a posare ad avvocato cinico e materialista. The Rat on Fire, Kennedy for Defense e A Choice of Enemies sono tra i suoi libri migliori, anche se sottovalutati.



Scrive anche un apprezzato manuale di scrittura creativa, On Writing, e negli anni '90 prova a lanciare una serie con protagonista un avvocato molto attaccato ai soldi, Jerry Kennedy, già presentato in Kenney for Defense. Dura quattro titoli in tutto.

Sposato due volte (la prima con Elizabeth Mulkerin, da cui divorziò nel 1979 dopo aver avuto due figli, la seconda con Loretta Lucas Cubberley), Higgins morì d'infarto nella sua casa di Milton, Massachusetts, il 7 novembre 1999.

Higgins scriveva dialoghi che al lettore appaiono molto realistici, ma ci teneva a precisare che non si trattava di trascrizioni letterali di dialoghi, bensì del frutto di una accurata elaborazione stilistica, per la quale si ispirava ai suoi autori preferiti, innanzitutto John O'Hara e Irwin Shaw.

John O'Hara (1905-70)

Irwin Shaw (1913-84)

In Italia, sono arrivati solo due dei suoi libri, probabilmente sulla scorta dei famosi film che ne sono stati ricavati. Il primo fu Gli amici di Eddie Coyle, tradotto da Laura Grimaldi per Mondadori nel 1973.

Eddie Coyle è un malavitoso di mezza tacca che dopo un po' di disavventure riga quasi diritto. Non disdegna però di arrotondare svolgendo attività collaterali a quelle dei gangster più ambiziosi. Viene contattato per fare da intermediario in un passaggio di armi tra un contrabbandiere e una banda. L'affare sembra facile, ma proprio nello stesso periodo Coyle si fa beccare mentre compie un contrabbando e, visti i suoi precedenti, rischia grosso. L'unico modo di sfangarsela è diventare un informatore della polizia, e infatti Coyle spiffera al poliziotto Foley tutta la faccenda delle armi. Il ragazzo che deve ritirarle, Brown, viene così arrestato. Non c'è alcun indizio che porti a Coyle quale informatore, ma resta il fatto che solo lui può aver cantato. Approfittando del fatto che si sente al sicuro, i complici di Brown lo invitano a seguire una partita di baseball, lo fanno ubriacare e poi lo ammazzano mentre non è in grado di reagire.

Nel 2005 il libro sarà riproposto in nuova traduzione da Einaudi. Entrambe le edizioni risultano però esaurite e piuttosto costose a livello collezionistico.


Nello stesso 1973 era uscito il film di Peter Yates interpretato magistralmente da Robert Mitchum e da una affiatata squadra di bravi comprimari. Benché Higgins non partecipasse alla sceneggiatura, questa è sostanzialmente fedele al libro. Mitchum, per entrare nel personaggio, frequentò a lungo tutti i malavitosi di Boston che riuscì a farsi presentare, facendo preoccupare non poco la produzione per i rischi che correva.


Locandine del film

Robert Mitchum nel film

Il secondo romanzo è arrivato in Italia solo nel 2012 ed è Cogan, sulla scorta del film di Andrew Dominik interpretato da Brad Pitt e uscito nello stesso anno.

Un intraprendente malavitoso, Johnny Amato, decide di rapinare una bisca clandestina perché il proprietario di questa, Markie Trattman, ha già simulato una rapina ed è stato scoperto. Ingaggia perciò due balordi, Frankie e Russell. La rapina sembra andare bene ma nessuno crede che sia stato di nuovoTrattman, anche perché questo non confessa nemmeno dopo un pestaggio. Viene quindi chiamato un killer dai modi tranquilli, Cogan, che per prima cosa decide di eliminare Trattman, benché lo riconosca innocente, per scoraggiare qualunque tentativo di emulazione. Uno dei due balordi, Russell, parla troppo e mette Cogan sulle sue tracce. Russell viene però arrestato per traffico di droga prima che Cogan lo raggiunga: in compenso, Cogan scopre il suo legame con Frankie. Frankie, messo alle strette, accetta di aiutare Cogan a prendere Amato, in cambio della vita: ma, una volta ucciso Amato, Cogan eliminerà anche lui.


Il film di Dominik sposta l'azione dagli anni '70 al primo decennio del nuovo millennio. Questo, e il confronto con l'Eddie Coyle, lo hanno reso un film non particolarmente amato né dalla critica né dal pubblico.