mercoledì 8 marzo 2023

Arthur Maling, il manager che scriveva thriller

 Arthur Maling rappresenta il caso non raro ma nemmeno frequente di un manager prestato con successo alla narrativa, seguendo l'illustre esempio di Raymond Chandler.

Arthur Maling ritratto sul risvolto di copertina di un suo libro

Raymond Chandler (1888-1959)

Nel suo caso, tuttavia, sembra che la vocazione a diventare scrittore non sia stata forzata da un periodo di crisi sul lavoro, ma sia emersa da sola in un momento di floridezza economica, per realizzare un'ambizione troppo a lungo sopita.

Maling, il cui nome completo era Arthur Gordon Maling, nacque a Chicago l'11 giugno 1923. Compì gli studi, cominciati nella città natale, con un Bachelor in Arts conseguito ad Harvard nel 1944. Nell'anno successivo servì come istruttore nella Marina Militare statunitense, con il grado di guardiamarina. Poi lavorò un anno a San Diego come reporter di un giornale. Infine tornò a lavorare come amministratore nell'azienda di famiglia, la Maling Brothers Inc., specializzata nella vendita al dettaglio di scarpe. Si dedicò a quest'attività dal 1946 al 1972, anno in cui il buon successo ottenuto come autore di thriller gli permise di vivere come scrittore professionista.

La sua attività di scrittore si concentra in un periodo temporale piuttosto breve, di 19 anni, dal 1969 al 1988. Maling aveva già 46 anni quando esordì e si ritirò a 65. Nel frattempo, pubblicò quindici romanzi tutti di buon successo, spesso tradotti soprattutto in Germania, poi in Spagna, e in misura minore in Italia e in Francia.









Traduzioni tedesche, spagnole e francesi di Maling

Morì per cause naturali al John Hancock Center di Chicago il 24 ottobre 2013, a 90 anni.

L'esperienza lavorativa di Maling si riflette sicuramente nelle sue opere. La critica lo ha paragonato a Eric Ambler per la sua inclinazione a proporre quali protagonisti dei romanzi degli individui ordinari che si trovano costretti a confrontarsi con circostanze molto ostili. Però, a differenza di Ambler, che ambienta le sue storie nel mondo dello spionaggio, Maling mette al centro delle sue trame l'avidità di denaro.

Un'immagine giovanile di Eric Ambler (1909-98)

In cinque dei suoi romanzi, il protagonista è Brock Potter, un analista finanziario.

In Italia, sono arrivati solo due romanzi di Maling, che appartengono ai dieci senza personaggi fissi.

Il primo è Loophole (letteralmente Scappatoia, anche se si può immaginare un gioco di parole tra loophone, che sta per citofono, e hole, che sta per buco, perché nella vicenda sia i citofoni sia i buchi di bilancio hanno ruoli importanti), proposto con il titolo Rebus a chiave doppia dal Giallo Mondadori il 28 gennaio 1973 e il numero 1252 della collana.


Copie di Loophole insieme ad altri libri di Maling

Edizione italiana del libro

David Harris, dopo un periodo nero in cui ha perso l'unica figlia in un incidente e poi ha divorziato dalla moglie, accetta l'invito di lasciare New York per trasferirsi in Florida, che gli è arrivato dal fratello Chuck, un facoltoso commercialista. Quando arriva, però, trova che Chuck è stato appena trasportato d'urgenza in ospedale perché gravemente ferito in seguito a un tentativo di rapina in casa. La ricostruzione dei fatti non è molto convincente e Chuck stesso, quando riprende conoscenza, appare piuttosto reticente. David scopre comunque che il fratello ha una relazione con Julia Martin, una donna affascinante e sfuggente che è la seconda moglie del suo principale cliente, Donald Martin. Donald è moribondo per una grave malattia e a casa Martin è in corso una perenne notte dei lunghi coltelli tra Julia e il figliastro Bud, ognuno determinato a non mollare l'eredità all'altro. La morte di Chuck per complicazioni dopo il ricovero rafforza la convinzione di David a scoperchiare il verminaio che si nasconde sotto la facciata di rispettabilità dei Martin, a costo di correre qualunque rischio. Ma, anche quando la situazione sembra chiarirsi, si allunga su si essa l'ombra di un regista occulto dei fatti.

Per rileggere Maling in Italiano, occorre poi aspettare 8 anni. Il 15 febbraio 1981 viene proposto, sempre nel Giallo Mondadori, il suo maggiore successo nella carriera, The Rheingold Route, vincitore dell'Edgar Award nel 1980, con il numero 1672 della collana e il titolo La via del Rheingold.


edizione originale e italiana del libro

John Cochran vive modestamente a Londra, contrabbandando valuta sul continente per conto di spregiudicati operatori finanziari. In realtà, il suo vero nome è Steve Donner ed è un ex agente doganale americano, fuggito dagli USA per non dover sottostare alle condizioni di un difficile divorzio. In quell'occasione, rapì letteralmente la figlia assegnata dal giudice alla madre, perché convinto che l'ex moglie la maltrattasse. Ma, dopo qualche tempo a Londra, vivendo in condizioni molto precarie, la bambina si ammalò e morì, perché soccorsa con grave ritardo. Cochran vive dunque alla giornata, senza uno scopo, a disposizione di chiunque lo ingaggi. Stavolta, a richiedere i suoi servizi è un certo Peter Evans, che si presenta come il destinatario di una cospicua eredità. Ma dietro di lui c'è un certo Michael Garwood, uno spregiudicato avvocato che dovrebbe curarne gli interessi. Garwood fa il doppio gioco perché, dopo aver affidato a Cochran una valigia piena di soldi da portare in Svizzera, gli mette alle costole un criminale senza scrupoli, Kenneth O'Rourke, incaricato di rubargliela appena messo piede sul continente. Ma Cochran è molto prudente, mentre O'Rourke si rivela quasi subito un sadico capace di commettere omicidi e altri delitti per ragioni insulse o banali, per cui si ritrova presto ricercato da diverse polizie. Intanto, Cochran trova l'aiuto di Ruth Watts, una ricercatrice in Europa per lavoro, che gli è stata presentata da amici e che vedendolo in difficoltà si mette a sua disposizione. Intanto, O'Rourke gli dà la caccia ma presto dimostra di rappresentare un pericolo per i suoi stessi committenti.

Le trame avvincenti in cui il lettore viene subito immerso e lo stile essenziale senza essere sciatto rendono questi due romanzi molto piacevoli da leggere, pur non essendo eccezionali. Gli sviluppi e le conclusioni delle trame non deludono.