martedì 24 dicembre 2024

Il lato oscuro del poeta: i romanzi di James Dickey

James Dickey, nato ad Atlanta, Georgia, il 2 febbraio 1923, fu studente brillante e irrequieto, capace di conseguire prestigiosi titoli accademici alla Vanderbilt University pur mantenendo un atteggiamento piuttosto polemico verso le istituzioni scolastiche. Durante la sua formazione, a un certo punto, lasciò gli studi per andare a combattere nella Seconda Guerra Mondiale contro i giapponesi. Prestò servizio come addetto radar sui bombardieri in ben 38 missioni operative, guadagnando cinque decorazioni. Anche una volta terminati gli studi si arruolò, per andare a combattere in Corea.

Immagine giovanile di Dickey
Dickey più maturo

Dopo questa esperienza, cominciò una carriera da docente universitario che sembrava molto promettente ma si interruppe nel 1956 in seguito alla protesta di un gruppo di lettrici in seguito alla lettura pubblica di una sua controversa poesia. Dickey lasciò l'insegnamento per mettersi a fare il copywriter pubblicitario, attività che si rivelò molto redditizia.

Dal 1960 cominciò a pubblicare raccolte di poesie che ottennero un notevole successo sia presso la critica sia presso il pubblico. Molte università lo chiamarono per letture pubbliche e seminari e la Biblioteca del Congresso lo nominò consulente per la poesia. Celebrò in versi eventi come il primo allunaggio del 1969 e l'elezione del presidente Jimmy Carter nel 1976.

Dickey fu sposato dal 1948 al 1976 con Maxine Syerson, di cui restò vedovo prematuramente dopo la nascita di due figli, Christopher (giornalista e scrittore) e Kevin (medico radiologo). In seguito, si risposò con una sua ex-allieva, Deborah Dodson, dalla quale ebbe un'altra figlia, Bronwen, anch'essa giornalista e scrittrice.

Due immagini della prima moglie di Dickey, vissuta dal 1926 al 1976
Christopher Dickey (1951-2020)
Bronwen Dickey (1981)




Nonostante i problemi di alcolismo che lo afflissero per tutta la vita, Dickey restò molto attivo fino ai suoi ultimi giorni, tenendo seminari presso l'università della Carolina del Sud. Le sue condizioni di salute si aggravarono improvvisamente all'inizio del 1997 e il 19 gennaio morì di cirrosi epatica e fibrosi polmonare.

Dickey è unanimemente considerato uno dei maggiori poeti americani del XX secolo, ma la sua opera in versi non è molto conosciuta nei Paesi di lingua non inglese. In Italia, è stata pubblicata una sola antologia delle sue poesie, Elmetti, da Passigli, nel 1992.

Molto più universalmente note sono le sue opere di narrativa, in particolare la prima, Deliverance, che ha avuto una famosa riduzione cinematografica (cui Dickey partecipò direttamente, con un cameo) ad opera di un regista del calibro di John Boorman.




Diverse edizioni di Deliverance


Dei tre romanzi di Dickey, sono arrivati in Italia solo il primo e il terzo e attualmente sono entrambi fuori catalogo. Le traduzioni di Deliverance, intitolate Dove porta il fiume nella prima edizione e Un tranquillo weekend di paura (dal titolo del film) nelle successive, hanno raggiunto quotazioni di tutto rispetto tra i collezionisti.


edizioni italiane

Una trattazione dell'opera poetica di Dickey richiederebbe un approfondimento e quindi anche una competenza che eccedono di gran lunga il livello di un blog che si occupa di misteri e di letteratura di genere. Si può invitare il lettore a portare avanti l'interesse, ma niente di più.

La narrativa di Dickey appare invece segnata da un rapporto estremo tra l'uomo e la natura, ma anche tra l'uomo e la vita stessa. I personaggi dei romanzi di Dickey si trovano ad affrontare prove eccezionali in circostanze proibitive, e le superano tirando fuori una forza e una determinazione insperate: ma non c'è nulla di edificante in questo, perché questa rivelazione del vero sé stesso nascosto porta ad emergere anche dei terrificanti lati oscuri della personalità che fino ad allora erano stati sepolti da qualche parte nell'inconscio più remoto.

Deliverance (1970) comincia con un certo Lewis, appassionato di sport estremi al di fuori dei quali è essenzialmente uno sfigato (non ha neanche una donna accanto), che convince i suoi amici Ed, Bobby e Drew ad accompagnarlo in una difficile escursione lungo un tratto di fiume selvaggio e inesplorato da percorrere in canoa. Ed, che è anche il narratore della vicenda, è l'unico a essere fisicamente più preparato all'impresa. Bobby è un borghese abituato alle comodità e Drew un innocente bonaccione convinto che sarà una cosa da boy scout.

Nonostante lo sforzo fisico, i quattro sembrano cavarsela discretamente. L'unico elemento un po' più inquietante dell'escursione sembra essere il modo in cui li trattano i non molti abitanti della zona isolata in cui si svolge l'escursione, tutti cacciatori e contadini dai modi rozzi, abituati a vivere isolati e molto diffidenti.

Quando la canoa di Ed e Bobby è costretta a prendere terra dopo una serie di rapide particolarmente impegnative, i due si ritrovano aggrediti da due loschi figuri, probabilmente cacciatori di frodo, che li minacciano con i fucili, li legano e sodomizzano Bobby. Quando stanno per fare la stessa cosa con Ed, uno dei due si abbatte colpito da una freccia scagliata da Lewis, appena arrivato sul posto, e il secondo fugge.

Traumatizzati dall'evento, i quattro amici decidono di allontanarsi al più presto. Ma, dopo un po', mentre proseguono sul fiume, vengono investiti da una serie di fucilate esplose da un'altura. Drew resta ucciso da un colpo alla testa e Lewis si spezza una gamba durante il ribaltamento della sua canoa.

I tre superstiti riescono a prendere terra e a nascondersi tra le rocce. Sembra evidente che a spararli sia stato l'aggressore che è riuscito a fuggire. Se dovessero tentare la fuga in canoa, potrebbe appostarsi in un punto molto favorevole per abbatterli tutti come al tiro al bersaglio.

Ed e Lewis, benché quest'ultimo sia molto sofferente, fanno un piano. Con il favore della notte, Ed si arrampicherà sulla parete, portandosi dietro l'arco che è molto abile a maneggiare. All'alba, Bobby e Lewis si avvieranno lungo il fiume per far uscire l'assassino allo scoperto e a quel punto Ed potrà colpirlo con le sue frecce.

Facendo appello a tutta la sua volontà e alla sua determinazione, Ed riesce a risalire la parete scoscesa e si nasconde tra gli alberi dove passa la notte. All'alba, mentre le nubi cominciano a diradarsi, intravvede l'assassino che si avvia verso il fiume e lo trafigge con una freccia. Il colpo non sembra mortale e l'uomo fugge. Tuttavia, dopo averlo inseguito per qualche minuto, Ed lo ritrova morto in mezzo alla vegetazione, Lo seppellisce sommariamente, così come con i suoi amici aveva fatto con l'altro, e torna al fiume, dove intanto Lewis e Bobby si sono rimessi lentamente in navigazione.

I tre sono convinti di dover nascondere tutto ciò che è successo, anche perché la dinamica dei fatti suonerebbe difficilmente credibile a chi non li ha vissuti. Ed e Lewis hanno ucciso un uomo ciascuno, Bobby è ancora sotto choc per la violenza subita. Se devono raccontare che Drew è morto in modo accidentale, il suo corpo deve sparire, per via della ferita di arma da fuoco alla testa. Si mettono dunque a cercarlo nel fiume e, una volta trovato, lo zavorrano per farlo affondare in un punto in cui il livello dell'acqua è più alto. L'esperienza è molto dolorosa perché tutti e tre erano profondamente affezionati all'amico, una bravissima persona.

Una volta arrivati al primo centro abitato, contattano la polizia locale, riferendo di un incidente in cui Drew sarebbe annegato. Ed e Bobby guidano anche le ricerche del corpo, portando la polizia e i volontari in una zona molto più a valle di quella in cui hanno lasciato Drew. Durante queste ricerche, alla polizia si presentano i parenti di due tizi che qualche giorno prima sono usciti per cacciare di frodo e poi non sono più tornati. La polizia compie qualche svogliata ricerca che non approda a nulla, mentre i tre amici tengono la bocca ben chiusa sull'argomento.

Così come continuano a tenerla anche dopo, una volta tornati a casa. A Lewis è stato necessario amputare la gamba, quindi la sua storia con gli sport estremi è finita. Continua però a frequentarsi con Ed, mentre Bobby non se la fa più con loro.

Il film di Boorman, uscito nel 1972, mantiene intatti la tensione e il senso di angoscia del romanzo, grazie anche alle ottime prove degli interpreti principali, Jon Voight e Burt Reynolds.

Dickey con il regista Boorman durante la lavorazione del film


Il secondo romanzo di Dickey, Alnilam, uscito nel 1987, che dovrebbe essere ambientato nella Seconda Guerra Mondiale, non è stato mai tradotto in italiano.


Il terzo romanzo, To The White Sea, uscito nel 1993, è stato tradotto con il titolo Oceano bianco.



edizioni in inglese



edizioni italiane

Siamo nel marzo 1945 e il sottufficiale Muldrow, mitragliere a bordo di un bombardiere B-29, è l'unico superstite dell'abbattimento dell'apparecchio durante un'incursione su Tokio. Lanciatosi con il paracadute, riesce ad arrivare a terra indenne in una zona in cui non c'è nessuno. Sapendo che quasi sempre i giapponesi linciano gli aviatori presi prigionieri, si nasconde in una fogna fino al giorno dopo, quando arriva l'incursione successiva e può allontanarsi sfruttando il caos e il panico prodotti dalle esplosioni e dagli incendi. Durante questa fuga, uccide due uomini per procurarsi degli abiti civili e una donna che lo ha identificato come non giapponese.

Il suo progetto è di spostarsi sempre più a Nord, verso la punta settentrionale dell'isola di Hokkaido, in cui il clima rigido e le nevi presenti quasi tutto l'anno gli ricordano l'Alaska in cui è cresciuto.

Si muove per lo più a piedi di notte ed evitando le strade, ma a un certo punto riesce a impossessarsi di un camion militare uccidendone il conducente e, mimetizzandosi in un'autocolonna, percorre un lungo tratto. Il suo cammino è disseminato di cadaveri, perché uccide chiunque gli si pari davanti. L'unico di cui si fida è il solo occidentale che incontra, un monaco buddista che prima sembra deciso ad aiutarlo ma poi lo denuncia. Catturato, Muldrow riesce comunque a fuggire uccidendo le guardie.

Il tratto di mare che separa Honsu da Hokkaido lo compie a bordo di una piccola imbarcazione rubata. Prende terra in un punto deserto e si ferma a riposare, ma quando tenta di cacciare un branco di capre selvatiche viene aggredito e ferito da queste. Viene soccorso da un indigeno ainu che lo porta al villaggio, dove viene curato. Tra gli ainu sembra trovarsi benissimo, ma tutto cambia quando assiste a un loro rito tribale che comporta la tortura di un cucciolo di orso fino alla morte. Disgustato, Mulgrow decide di andarsene, ma solo dopo aver liberato un altro cucciolo di orso tenuto prigioniero. Nel farlo, però, è costretto a uccidere l'uomo che lo ha salvato.

Si spinge poi fino all'estremo Nord, dove incontra un vecchio cacciatore che vive in una caverna come un eremita. I due convivono senza problemi, finché il vecchio muore per cause naturali. Mulgrow continua a vivere andando a caccia tra le nevi finché si rende conto che sta arrivando un piccolo esercito di uomini armati, che probabilmente sta cercando solo lui: allora li affronta per essere ucciso rapidamente.

Mulgrow narra la vicenda in prima persona, mantenendo sempre una gelida lucidità. I morti si accumulano sul suo cammino senza nessun sussulto emotivo. Il lettore sarebbe portato a pensare che siano state l'esperienza della guerra e la necessità di sopravvivere in un ambiente tanto ostile a renderlo così com'è, ma ogni tanto gli sfugge qualche confessione relativa al suo passato da civile, e da queste apprendiamo che si è macchiato di almeno un altro omicidio prima di arruolarsi. Un omicidio, peraltro, del tutto inspiegabile. Anzi, forse Mulgrow si è arruolato e si è fatto mandare al fronte proprio per sfuggire alla giustizia, e cerca di raggiungere la zona più inospitale di Hokkaido per nascondersi lì per sempre. In altri termini, quelli di Mulgrow sembrano omicidi dettati dalla necessità di sopravvivere ma sono in realtà i delitti di uno spietato serial killer.

Dopo l'uscita del libro, i fratelli Coen pensarono a lungo di ricavarne un film. Ma nonostante la sceneggiatura sia stata anche pubblicata, non hanno mai trovato un produttore disposto a finanziarlo. 


giovedì 21 novembre 2024

Police procedural, rigore e fantasia: i romanzi di Hamilton Jobson

Un poliziotto che scrive non è più una novità, da tempo. Ma quasi sempre i poliziotti scrittori si concentrano sull'attività di investigazione della polizia e sulle sue tecniche. È piuttosto raro che un poliziotto scrittore si metta a elaborare trame relative ai moventi criminali o, addirittura, alle persone finite per caso o per superficialità in mezzo a intrighi criminali senza essere delinquenti.

Una singolare eccezione, sottovalutata e degna di riscoperta, è rappresentata da Hamilton Jobson, un autore che cominciò a scrivere tardi (passata la cinquantina) e che ebbe a disposizione solo poco più di un decennio per imporsi al pubblico e alla critica. È passato un po' da allora ma, a giudicare dal numero delle traduzioni straniere, si direbbe che a suo tempo abbia ricevuto un notevole consenso.

William Hamilton Jobson nacque il 3 aprile 1914, probabilmente nell'Essex (nessuna delle scarne note biografiche disponibili riporta i luoghi di nascita o di morte). Dopo gli studi, svolse vari lavori, tra i quali quello di agente assicurativo, che però lasciò nel 1938 per arruolarsi nella polizia di Southend-on-sea, nell'Essex. Partecipò alla guerra con la divisa della RAF e poi tornò al lavoro di polizia, che continuò a svolgere per altri 30 anni, scalando la gerarchia fino al grado di ispettore di divisione. Nel corso della sua carriera ottenne nove encomi per aver risolto casi criminali portando all'arresto del colpevole.

Dopo diversi anni di intensa attività giornalistica portata avanti a partire dal 1950 parallelamente al lavoro, pubblicò il suo primo romanzo nel 1968. In vita pubblicò complessivamente 16 romanzi, quasi tutti firmati con Hamilton Jobson, tranne uno firmato William Strathern. Un diciassettesimo libro, che avrebbe dovuto uscire con la firma di Strathern, restò inedito dopo la scomparsa dell'autore, avvenuta nel 1981. Uno dei libri firmati Jobson uscì comunque postumo, nel 1982.

Con un po' di tenacia è stato possibile reperire una piccola fotografia di Jobson, dal risvolto di copertina di un suo libro in vendita su Abebooks. Sul web, pare che non ce ne siano altre.

Gran parte dell'opera narrativa di Jobson è costituita da una serie che vede quale personaggio ricorrente l'ispettore capo Matt Anders. Si tratta di 13 romanzi, anche se alcune fonti parlano di 14, inserendo tra essi anche quello uscito postumo, in cui però Anders non compare.

Anche se è presente in tutte queste 13 storie, Anders non è necessariamente il protagonista di esse. Anzi, spesso compare solo quando le indagini entrano nel vivo, dando un contributo fondamentale alla risoluzione del caso. In questo senso, come personaggio, ricorda molto i poliziotti della Sezione casi archiviati di Roy Vickers, che pure sono abituati a comparire in scena nella stesso modo, anche se la struttura a inverted story delle trame di Vickers è diversa da quella delle trame di Jobson, caratterizzate da finali sempre in bilico e pieni di suspense.

William Edward Vickers, più noto come Roy (1889-1965)

Dettaglio insolito per delle opere scritte da un vero poliziotto, Anders è un tipo piuttosto creativo, che non rinuncia a modalità poco ortodosse e ai limiti della legge per risolvere un caso. Pur conservando un rigore da esperto, Jobson lascia spesso spazio a una notevole fantasia narrativa per vivacizzare i suoi intrecci.

Nei romanzi di Jobson si respira un'aria che talvolta fa pensare alle opere di un altro, più famoso, poliziotto scrittore britannico, John Wainwright. Però Jobson, pur senza mettere in scena personaggi rozzi o banali, sembra meno interessato agli aspetti psicologici rispetto a Wainwright e preferisce privilegiare l'azione e il ritmo, che sono davvero elevati per lo standard dei police procedural.

John Wainwright (1921-95)


Jobson arriva in Italia abbastanza presto, grazie ai periodici Mondadori. Saranno tradotti 6 suoi romanzi, 5 nel Giallo e 1 in Segretissimo.

Il primo è Smile and Be a Villain, del 1969, ossia il primo romanzo in cui compare Anders (assente nel libro d'esordio, Therefore I Killed Him). Esce nel Giallo i 4 aprile con il numero di collana 1157 e il beffardo titolo L'occasione fa l'uomo assassino, che però fa perdere il senso della citazione shakespeariana di quello originale (letteralmente sarebbe Sorridere ed essere un ribaldo, da Amleto).


Due edizioni in inglese e quella italiana del libro

Due edizioni in inglese del primo libro di Jobson


L'ingegnere elettronico Alex Blake è bravo nel suo lavoro ma, essendo impulsivo e facile alla bottiglia, non sta facendo una brillante carriera. Quando coglie al volo una importante opportunità, risolvendo brillantemente un grosso problema durante una trasferta in Scozia, potrebbe sentirsi soddisfatto, ma al ritorno viene colto dalle paranoie quando non trova a casa la bella moglie italiana Gia (Giovanna Varelli). Pensando che la donna si vede con qualcuno e non avendo idea di dove trovarla, esce a ubriacarsi in un pub. Qui però incontra un amico che non vedeva da tempo, Walter Noble, che già prima era un tipo un po' losco e da allora è diventato ancora più losco. Reso irresponsabile dall'ebbrezza, Alex si imbarca in un'avventura con lui e con due ragazze raccattate nel locale. Mentre Walter si apparta con una delle due, Alex viene accompagnato dall'altra, Pam, nel parcheggio; qui però, i due si imbattono in un poliziotto che vuol sapere se Alex pretende di guidare ubriaco. Tra il panico e l'ubriachezza, Alex perde la testa e tira un cazzotto all'uomo, facendolo stramazzare per terra. Si allontana poi insieme a Pam che ha preso la guida dell'auto, ma viene raggiunto da Walter che gli dice di aver visto la scena e di essere accorso, ma solo per scoprire che il poliziotto era morto.

La mattina seguente, dopo aver passato la notte da Pam senza combinare nulla per via dell'alcol bevuto, Alex torna a casa e vi trova la moglie, che ha passato il giorno precedente ad assistere un'amica sconvolta dalla perdita prematura del marito. La notizia dell'uccisione del poliziotto è però su tutti i giornali e Alex non sa cosa fare. La situazione si complica ulteriormente quando Walter si fa vivo, promettendo silenzio e appoggio, ma solo se Alex gli farà qualche piacere. Oltretutto, Walter sembra guardare a Gia con troppo interesse.

Il secondo romanzo che arriva in Italia è Naked to My Enemy, del 1970, tradotto nel Giallo con il titolo L'altra faccia della vita e uscito con il numero 1197 di collana il 9 gennaio 1972.

edizioni inglese, italiana e francese del romanzo

Dick Hogard è stato un buon poliziotto, ma la gelosia lo ha messo nei guai. Avendo scoperto le prove di un tradimento da parte della moglie, si è appostato per sorprenderne l'amante in flagrante ma ha finito per aggredire e uccidere accidentalmente un povero piazzista che era entrato in casa sua per caso. Condannato per omicidio preterintenzionale, una volta scontata la pena vuole solo farsi dimenticare, e per questo si trasferisce in una piccola località di mare, dove trova una stanza presso Clem Shearer, la giovane vedova di un avvocato, madre di una bambina.

Un giorno, mentre passeggia sulla falesia, si accorge che un'auto a poca distanza da lui sta scivolando in mare. Si precipita e riesce a tirare fuori l'uomo che c'è dentro, svenuto per un improvviso malore. Una volta compiuto il salvataggio, però, preferisce allontanarsi per non essere riconosciuto. Tuttavia, l'uomo che ha salvato, un anziano milionario di nome Reynolds, intende trovarlo a tutti i costi e gli sguinzaglia dietro un esercito di giornalisti.

Hogard ha le sue ragioni per restare nell'anonimato. Mentre era in servizio, ha incastrato il figlio di un gangster, tale Vickers, quale mandante di un efferato omicidio. Il ragazzo ha preso una condanna molto pesante e il padre ha deciso che il poliziotto la pagherà.

E infatti, dopo una breve serie di avvenimenti un po' dubbi, Clem e sua figlia vengono rapite. Dopodiché Vickers contatta Hogard e gli dice che le libererà solo se Hogard ucciderà uno scomodo testimone che sta per deporre in tribunale contro di lui.

Il terzo romanzo arriva dopo un breve intervallo. Si tratta di The Silent Cry, sempre del 1970, che esce nel Giallo il 16 aprile 1972 con il numero 1211 di collana e il titolo Processo al giustiziere.


edizione inglese, italiana e due francesi del romanzo


L'architetto Henry Konrath si trova in vacanza al mare insieme all'amico Basil Beamish. Durante una passeggiata da solo su una scogliera, mentre cerca panorami interessanti con il binocolo, assiste a una scena che si svolge dall'altro lato della baia, in cui gli sembra che un uomo ne faccia cadere un altro in mare. Avvisa immediatamente la polizia e la guida sul posto. Viene recuperato il cadavere di un pescatore, George Castelle, che era noto per vivere isolato insieme alla figlia Anna, che da bambina ha perso la parola in seguito a un trauma psicologico.

Intervistato da un giornalista, Konrath si lascia sfuggire qualche dettaglio sull'aspetto di quello che gli è sembrato l'assassino e la cosa non sfugge agli abitanti del luogo. La notte successiva, mentre lui e Beamish stanno tornando al loro hotel dopo aver assistito a uno spettacolo teatrale, la loro auto viene spinta da un altro mezzo contro un autotreno, a un incrocio: Beamish resta ucciso sul colpo e Konrath si salva per miracolo, riportando solo ferite non gravi.

Da quel momento, Konrath è ossessionato dall'idea di scoprire chi ha voluto la sua morte e ucciso il suo migliore amico. Non gli importa di mettersi in pericolo ed è preoccupato per la giovane Anna, che gli sembra in pericolo. Infatti, dopo un tentativo di effrazione alla casa isolata in cui la ragazza è rimasta a vivere da sola, la convince a trasferirsi in casa di amici fidati. Ma, subito prima, scopre che la ragazza e il padre nascondevano un segreto. Inoltre, ignora che i suoi mancati assassini lo stanno pedinando per riprovarci il prima possibile.

Il quarto libro di Jobson ad arrivare in Italia è Contract with a Killer, del 1973: esce nel Giallo con il numero di collana 1377 e il titolo tradotto letteralmente, Contratto con un killer.

edizioni inglese, italiana e tedesca del romanzo

Victor Prosser è un criminale del tutto privo di scrupoli e con qualche vena di sadismo, però oculato. Non fa mai il passo più lungo della gamba. Con i proventi dei suoi delitti ha aperto una regolare attività e si muove solo per clienti facoltosi che gli propongono lavori “puliti”. Uno di questi clienti è l'avvocato Ellis, che rappresenta gli interessi di un gruppo immobiliare che fa capo addirittura a un parlamentare. Quest'impresa vuole espropriare un'area di campagna per edificare in libertà, ma il proprietario di un piccolo agriturismo, George Fielding, non vuole vendere nemmeno quando gli fanno un'ottima offerta. Ellis allora ingaggia Prosser per sistemare Fielding senza ucciderlo. Prosser, con l'aiuto di un paio di complici, simula lo stupro di una donna in modo che a esserne accusato sia Fielding. Fielding, arrestato e interrogato, è colpito da un infarto e ricoverato in ospedale in gravi condizioni.

Mentre Ellis e Prosser discutono della situazione, la segretaria di Ellis, Anne Blake, ascolta la conversazione. La donna conosce Fielding e decide di aiutarlo. Tuttavia, prima che possa muoversi, viene scoperta da Ellis e Prosser. Prosser la sequestra e la porta via con sé.

L'ultimo romanzo di Jobson che esce nel Giallo arriva il 20 febbraio 1977, con il numero di collana 1464 e il titolo Oltre la legge. L'originale si intitola The Evidence You Will Hear, del 1975.




La scomparsa inspiegabile di una bambina, Angela Murray, mette in allarme un piccolo paese di campagna. Negli ultimi mesi, altre tre bambine sono state rapite e uccise da un pedofilo. Si scatena una ricerca che coinvolge, oltre alla polizia locale e a diversi rinforzi (compreso l'ispettore capo Anders) anche molti abitanti. Il fallito rapimento di un'altra bambina fornisce un identikit dell'uomo da cercare, ma in paese c'è anche chi nasconde ciò che sa per non dover far sapere altre cose della sua vita, e anche chi ha deciso di risolvere la questione con la giustizia sommaria, prima che arrivi quella legale.

L'ultimo Jobson italiano esce in Segretissimo il 22 maggio 1983, con il numero di collana 967 e il titolo La tigre dorme. Si tratta del romanzo postumo di Jobson, The Sleeping Tiger (1982).

edizione inglese e italiana del romanzo

Graham Ross, ex membro dei commandos, ha un talento per uccidere la gente ma, una volta smessa la divisa, non vuole più ammazzare nessuno. Quindi rifiuta un'offerta in tal senso da parte di un personaggio losco e goffo, che si presenta grossolanamente camuffato. Qualche sera più tardi, mentre si trova a casa con Charlie Campbell, un'attraente donna rimorchiata in un locale elegante, viene sorpreso da due tizi che sembrano parecchio malintenzionati ma evidentemente sottovalutano le sue qualità. Infatti, benché siano armati, Ross li fa fuori entrambi a mani nude. Charlie non batte ciglio e accetta di coprirlo, mentre Ross fa sparire i cadaveri.

Il tipo che aveva inizialmente proposto un contratto a Ross gli ha detto di aver avuto il suo nome da un certo Tony Paparardo, un amico di Ross. Ross scopre che Tony lavora nel garage di un tipo parecchio losco, tale Rimmer, e anche che Tony è in pericolo perché a quanto pare sa troppo. Allora Ross lo fa scappare ed entra di nascosto nell'autorimessa di Rimmer, scoprendo le prove che questo è implicato in un contrabbando di diamanti. Ma non è Rimmer quello che prima ha cercato di ingaggiarlo e adesso vuole ucciderlo.

Tranne l'ultimo romanzo, un po' scontato sotto molti aspetti, le opere di Jobson si fanno ricordare per le trame appassionanti e i personaggi piuttosto credibili, anche se talvolta caratterizzati con qualche cliché, specie quelli femminili. Sarebbe molto interessante scoprire come sono fatti i suoi libri che non sono stati mai tradotti.








romanzi di Jobson inediti in italiano, in edizioni inglesi, francesi e tedesche