Uno dei più originali e sicuramente
importanti romanzi gialli giudiziari inglesi del periodo classico,
pubblicato originariamente nel 1940, è Verdict of Twelve, di
Raymond Postgate. La sua originalità non sta solo nello svolgimento
dell'intreccio ma anche nella filosofia che esprime e nel fatto che
la sua trama prende ispirazione (dichiarandolo espressamente) da
un'opera letteraria precedente.
Diverse edizioni di Verdict of Twelve, comprese le tre italiane
Raymond Postgate è una figura di
rilievo nella cultura di sinistra inglese del XX secolo. Nacque il 6
novembre 1896 a Cambridge, dove il padre era un docente di Latino.
Studiò a Oxford fino alla laurea di primo livello ma, subito dopo,
finì nei guai perché, coscritto per partecipare alla Grande Guerra,
si dichiarò obiettore di coscienza e si rifiutò di raggiungere il
fronte anche solo per svolgere compiti di supporto. Fortunatamente,
la sua famiglia era antica e influente e, a differenza di altri
obiettori che morirono di stenti e maltrattamenti nei campi di
lavoro, fu rilasciato dopo sole due settimane, dopodiché una
commissione medica lo esonerò dal servizio di leva per inidoneità
fisica. In questa fase, ricevette un attivo sostegno dalla sorella
maggiore Margaret, che fu a sua volta aiutata da un altro obiettore
di coscienza, l'economista G. D. H. Cole, destinato a diventare suo
marito. La coppia, molto attiva politicamente a sinistra, a tempo
perso avrebbe anche scritto diversi romanzi gialli che purtroppo non
sono mai arrivati in Italia.


Postgate da giovane e da anziano
La sorella Margaret Postgate Cole (1893-1980)
George Douglas Howard Cole (1889-1959)
Postgate sposò a sua volta (nello
stesso anno della sorella, il 1918) Daisy Lansbury, che lavorava come
segretaria del padre, George Lansbury, un ex operaio divenuto un
attivo esponente del Partito Laburista. A quel punto, per la sua
famiglia di fazione Tory fu troppo, e il padre lo escluse dalla
successione. Un altro figlio di George Lansbury, Edgar, giornalista e
politico comunista morto nel 1940, è il padre della famosa attrice
Angela Lansbury.
Lavorò per molto tempo come
giornalista in testate di ispirazione socialista o comunista,
soprattutto nel Daily Herald, e come redattore
dell'Enciclopaedia Britannica. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il
suo acceso antinazismo lo portò ad abbandonare le precedenti
posizioni pacifiste.
Altri libri di Postgate, uno dei quali pure tradotto in Italiano
Dopo la guerra, il suo vivo interesse
per l'enogastronomia prese forma in una serie di pubblicazioni, tra
le quali la più importante è la Good Food Guide,
contribuendo notevolmente a diffondere la cultura del vino nel Regno
Unito. Oltre a numerosi saggi redatti insieme al cognato G. D. H.
Cole e ad alcuni libri di divulgazione storica, Postgate ha scritto
tre romanzi gialli: oltre a Verdict of Twelve, gli altri
titoli sono Somebody at the Door (1943) e The Ledger is
Kept (1953).
Libri di Postgate sul vino
Gli altri romanzi gialli di Postgate
I suoi due figli sono stati a loro
volta personaggi abbastanza illustri: il primogenito John (1922-2014),
microbiologo e scrittore; il secondogenito Oliver (1925-2008), artista,
burattinaio e autore televisivo per la BBC.
John Postgate
Oliver Postgate
Raymond Postgate morì il 29 marzo
1971. Un mese dopo fu seguito nella tomba dalla moglie Daisy (che era
nata nel 1892), forse suicida, in ogni caso malata da tempo.
Una delle fonti di ispirazione di
Verdict of Twelve è una considerazione di Karl Marx per cui “non è
la coscienza degli uomini a determinare la loro esistenza, ma la loro
esistenza a determinare la loro coscienza”. Dunque, nella vicenda,
troveremo all'opera una corte composta da dodici giurati delle più
svariate estrazioni e questi, al momento di giudicare se l'imputata è
colpevole o innocente, valuteranno le testimonianze e le prove in
modo tutt'altro che oggettivo, in base alle loro esperienze dirette e
alle reazioni emotive che ne derivano.
Infatti, il romanzo si apre con la loro
presentazione. Essi sono: una donna di mezza età, di umilissime
origini, che si è fatta una solida posizione commettendo un omicidio
per il quale è rimasta impunita; un emigrante greco che è giunto in
Inghilterra attraverso i più spudorati sotterfugi e cerca di farsi
passare per un inglese purosangue; una ragazza ebrea ancora sconvolta
dal recente assassinio del marito da parte di una gang di teppisti
antisemiti; un docente universitario che nasconde da decenni la
propria omosessualità; un intellettuale di sinistra molto sognatore
e idealista; un insignificante impiegato che ha trovato il proprio
unico rifugio nel fanatismo religioso; un vanesio attore di teatro di
second'ordine; un venditore ambulante di enciclopedie,
frustratissimo; un parrucchiere che è costretto a dividere la casa
con tre amici perché non guadagna abbastanza; un maturo sindacalista
che durante il dibattimento pensa solo al lavoro che ha lasciato in
ufficio; un anziano proprietario di pub, che non ha altri interessi
al di fuori del lavoro; un giornalista di mezza età che non ha
combinato mai niente né nella vita sentimentale né in quella
professionale.
Si ha poi l'esposizione del caso, che
segue la decadenza di una ricca famiglia. Il decano di questa, il
cavaliere Henry Arkwight, aveva tre figli. Michael e Robert sono
stati uccisi nella grande guerra, il secondo lasciando una vedova.
Rosalie, che la famiglia non ha mai visto di buon occhio, perché
volgare e di origine modesta. Il terzo figlio, Arnold, ha fatto
invece un buon matrimonio ed ha avuto successo negli affari in
Sudafrica. L'unico figlio di Arnold, il piccolo Philip, viene mandato
a studiare in Inghilterra. Durante questo periodo, i suoi genitori
muoiono in un incidente aereo e, nel ricevere la notizia, anche il
nonno Henry ha un colpo e ci rimane secco.
A essere nominata tutrice dell'erede
Philip, è proprio la zia Rosalie, una donna cattiva e sgradevole che
intanto è rimasta una seconda volta vedova in seguito alla morte in
un incidente del nuovo marito, Henry van Beer. Anche Rosalie è
ricordata nel testamento di Henry Arkwight, come erede nel caso
Philip dovesse premorirle.
Rosalie van Beer si occupa a modo suo
del bambino, ossia sforzandosi in tutti i modi di rendergli la vita
un inferno. Philip non ha amici e viene ritirato dalla scuola, per
essere affidato alle cure di un giovane precettore, Edward
Gillingham, che è l'unica persona con cui vada d'accordo. Il
personale della casa in cui zia e nipote abitano è lo stesso in
servizio di quando vi abitava il nonno, ossia i signori Rodd, lei
cuoca e lui giardiniere, e la sguattera Ada. I Rodd approfittano
dell'ignoranza e del cattivo gusto della signora van Beer per
sottrarle di tutto e la disprezzano per il modo in cui tratta Philip.
Philip adora gli animali e prova sempre
a tenerne qualcuno con sé, ma la van Beer non intende ragioni in tal
senso. Convinta che gli animali portino solo malattie, nonostante il
parere contrario del medico di famiglia, il vecchio dottor Parkes,
uccide il gatto che il bambino ha portato a casa. Philip sostituisce
il gatto con un coniglio, al quale dà il bizzarro nome di Sredni
Vashtar, e la van Beer prende in odio anche il coniglio, fino a
decidere di sopprimere anche questo in modo particolarmente crudele,
ossia infilandolo nel forno con il gas acceso, davanti al bambino.
Philip ha allora una reazione violenta e, benché sia un undicenne
molto gracile, la ferisce con un coltello.
Il giorno dopo, zia e nipote pranzano
insieme ma, poco dopo, non si sentono bene. La van Beer, che ha
bevuto molto vino sul pasto, è colta da accessi di vomito, il
bambino ha la febbre alta. Il dottor Parkes, prontamente chiamato,
diagnostica una intossicazione alimentare da cibi avariati e
prescrive dei purganti. Il giorno dopo, tuttavia, mentre la van Beer
sta meglio, Philip si aggrava. Parkes chiede la consulenza di un suo
collega, il dottor Henderson: ma, mentre i due medici si sforzano di
intervenire, il bambino muore.
Parkes e Henderson, tutt'altro che
convinti delle ragioni del decesso, chiedono di svolgere un'autopsia.
Al tempo stesso, il precettore Gillingham, che ha cercato inutilmente
di visitare Philip mentre questo era infermo ed è stato respinto
dalla van Beer, si reca alla polizia e denuncia di aver trovato tra
le pagine di un libro di casa Arkwight un ritaglio di giornale con un
articolo che tratta degli avvelenamenti da polvere di edera. Per
coincidenza, nel liquido vomitato da Philip prima di morire, viene
rinvenuta un'alta concentrazione di un alcaloide contenuto proprio
nella polvere di edera.
La van Beer viene arrestata. Al
processo, si presenta assistita dagli avvocati Ikey e Burns, che non
sembrano molto entusiasti di difenderla ma fanno del loro meglio per
contrastare la linea del procuratore Proudie, che appare deciso a
mandare l'imputata sulla forca. Dalle deposizioni appare che il
dottor Parkes era troppo vecchio e rimbambito per essere un valido
medico di famiglia, che Gillingham non riesce a spiegare la facilità
con cui ha trovato il ritaglio di giornale che accusa la van Beer,
che i Rodd potrebbero aver avuto anch'essi la possibilità di
avvelenare il bambino, anche se non hanno lo stesso movente
dell'eredità che poteva muovere la van Beer, e potrebbero essere
loro quelli che hanno nascosto il ritaglio di giornale che la
incrimina. Un ulteriore elemento è che il bambino aveva sicuramente
letto un racconto dello scrittore Saki, perché ha dato al coniglio
il nome dell'animale del protagonista, nel quale potrebbe aver
trovato l'ispirazione per tentare di uccidere la zia. Questa versione
è sostenuta anche da uno psichiatra chiamato dalla difesa, il
pomposo dottor Taylor.
L'avvocato Ikey propone la sua versione
dei fatti, secondo la quale è stato Philip stesso a mettere la
polvere di edera nell'insalata mangiata a pranzo, per far star male
la zia: e, inconsapevole del fatto che questa potesse resistere
meglio per la più robusta costituzione fisica, ha finito per
uccidersi.
La discussione tra i giurati è lunga e
piena di colpi di scena. Sono in particolare le due donne ad aver
preso in odio la van Beer: la giovane ebrea perché solidarizza con
il bambino e la ex assassina, perché riconosce nell'imputata
qualcosa di sé stessa. A essere più favorevoli alla van Beer sono
invece l'accademico, convinto che il racconto di Saki abbia davvero
ispirato un tentativo di omicidio nel bambino, e il fanatico
religioso, che si è fatto l'idea che la van Beer sia una donna
devota e dedita alla preghiera in base a considerazioni molto vaghe e
confuse. I due riescono a portare dalla loro parte anche gli altri
giurati, compreso il presidente della giuria, il greco, che era già
incline a giudicare la van Beer innocente dall'inizio. Dopo qualche
resistenza, le donne vengono convinte e il verdetto sarà di
innocenza.
Mentre viene riportata a casa dai suoi
avvocati, la van Beer confessa di aver nascosto lei il ritaglio di
giornale dove lo ha trovato Gillingham, tra l'altro in un posto dove
poteva essere trovato da chiunque, compreso Philip. E ha sempre avuto
il sospetto che Philip lo abbia letto, perché il giorno
dell'avvelenamento, vide il bambino recarsi in giardino e raccogliere
della polvere di edera e poi successivamente spargerla sull'insalata.
Allora, ne raccolse a sua volta e la aggiunse a quella già sparsa da
Philip, in modo da dare una lezione al nipote, che si sarebbe
sicuramente sentito male per le conseguenze della sua cattiva azione
e non ci avrebbe più riprovato.
I due avvocati, imbarazzatissimi,
cambiano discorso.
Il racconto di Saki cui fa riferimento
il romanzo è Sredni Vashtar, uscito nel 1912. Qui troviamo
una situazione analoga a quella descritta nel romanzo. Il piccolo
Conradin, di salute malferma, è affidato alla sua unica parente in
vita, la signora de Ropp, odiosa a maligna, che gode a vietargli ogni
minimo divertimento e ogni compagnia con la scusa che gli fanno male
alla salute. Conradin sfoga il suo bisogno di relazioni affettive su
di una gallina, finché la de Ropp la scopre e la fa uccidere. Dopo
la gallina è la volta di un furetto, che nelle fantasie di Conradin
diventa una divinità capace di liberarlo dalla schiavitù in cui si
trova. Fino al pomeriggio in cui la de Ropp scopre il nascondiglio
del furetto e vi entra con il fermo proposito di eliminare anche
questo animale. Conradin segue la scena da una finestra e si sente
ancora più gracile e malaticcio di sempre, forse ha ragione il
dottore a dire che non arriverà a vedere l'età adulta. Ma ecco che
dalla tana spunta fuori il furetto, illeso e con muso e denti coperti
di sangue. Una domestica raggiunge la signora da Ropp e si mette a
urlare dal terrore. Conradin si sente improvvisamente meglio e si
mette a mangiare la sua merenda con un appetito vorace che prima non
ha mai avuto.


Sredni Vashtar ha avuto molte edizioni, anche italiane
Saki è lo pseudonimo con cui Hector
Hugh Munro ha firmato le sue opere narrative. Murno, nato in Birmania
il 18 dicembre 1870, figlio di un funzionario della polizia
imperiale, perse la madre all'età di due anni. Il padre lo lasciò
in Inghilterra, insieme alla sorella Ethel e agli altri figli,
affidati alle zie Charlotte e Augusta, due zitelle bigotte che si
impegnarono in tutti i modi a rovinare l'infanzia dei bambini. Da
adulto, Munro avrebbe coltivato con passione tutto ciò che le sue
zie aborrivano, a partire dall'amore per gli animali domestici.
H. H. Munro "Saki" da giovane e nella maturità
Completate le scuole, Munro viaggiò
per qualche tempo in Europa: poi, dal 1896, andò a Londra, dove si
affermò rapidamente come giornalista e soprattutto come autore di
racconti umoristici, grazie al suo spirito caustico e spietato.
Scrisse anche dei saggi, delle commedie
e due romanzi, uno dei quali (L'insopportabile Bassington) è stato
tradotto anche il Italiano, così come molti racconti, tra i quali il
più noto, oltre a Sredni Vashtar, è Tobermory, che ha
come protagonista un gatto parlante. Alcune sue opere (molti inediti
rimasero dispersi dopo la sua scomparsa) sono state riscoperte e
pubblicate recentemente.
Munro era omosessuale in un periodo in
cui la legge inglese prevedeva il carcere per gli omosessuali e
quindi è sempre stato molto riservato sulla sua vita personale.
Allo scoppio della Grande Guerra,
nonostante avesse già 43 anni, si arruolò nei Royal Fusiliers, dove
raggiunse il grado di sergente, e combatté sul fronte francese. Fu
ucciso da un cecchino tedesco a Beaumont-Hamel, il 14 novembre 1916.
Munro da militare
Da Verdict of Twelve è stato
tratto un tv movie americano intitolato Verdict of Three,
trasmesso per la prima volta nel 1958 e interpretato dalla nipote di
Postgate, Angela Lansbury, insieme a Yvonne De Carlo, Gladys Cooper,
Michael Wilding e Rod Taylor.
Presentazione di Verdict of Three sui giornali d'epoca
Angela Lansbury (1925)
Gladys Cooper (1888-1971)
Yvonne De Carlo (1922-2007)
Rod Taylor (1930-2015) con Claudia Cardinale
Michael Wilding (1912-79) quando era sposato con Liz Taylor