martedì 27 aprile 2021

La realtà del misterioso volo trasporto militare da San Diego a Honolulu del 1939

I libri di Charles Berlitz rappresentano da decenni una miniera inesauribile di storie fantastiche, a riprova di una creatività che è stata sempre viva.

Charles Berlitz (1914-2003)

Com'è noto, tuttavia, Berlitz aveva la discutibile abitudine di presentare le sue leggende metropolitane, raccolte in ogni parte del mondo, come se fossero state storie vere, e molti lettori dei suoi libri (che hanno venduto milioni di copie) ci hanno creduto seriamente, al punto che ancora oggi si trovano facilmente sul web delle pagine che partono da queste storie per portare avanti le più assurde illazioni.

Per questa ragione, non è mai fuori posto riprendere il tema del debunking di certe “notizie”, anche per mettere in guardia i lettori sui meccanismi che portano alla loro invenzione e alla loro diffusione e per svolgere semplici esercizi di pensiero razionale, visto che non se ne svolgono mai abbastanza.

Per affrontare certe storie, però, occorre a volte anche disporre di una competenza tecnica specialistica e quindi diventa necessario appoggiarsi all'opinione di utenti adeguatamente preparati, a patto che se ne trovino.




Varie edizioni, incluse quelle italiane, di World of Strange Phenomena

Un esempio è quello della storia raccontata in World of Strange Phenomena, uno dei libri più noti di Berlitz. I fatti, così come riferiti nel libro, sarebbero andati in questo modo:

In un pomeriggio di fine estate del 1939, dall'aeroporto Miramar di San Diego, California, partì un aereo da trasporto militare con 13 uomini a bordo, diretto a Honolulu. Dopo tre ore, l'aereo inviò un confuso segnale di richiesta di soccorso, poi la radio di bordo non rispose più a nessuna chiamata. In serata, l'aereo rientrò a San Diego e compì un atterraggio d'emergenza su una pista del Miramar. I primi uomini che salirono a bordo trovarono dodici cadaveri, con vistose lesioni sui corpi: solo il copilota era ancora vivo, ma gravemente ferito, tant'è che morì nel giro di pochi minuti. Era stato lui a riportare indietro il velivolo.

L'aria all'interno dell'aereo era pervasa da un intenso odore di zolfo. Pilota e copilota avevano completamente svuotato i caricatori delle loro pistole sparando contro qualcosa, il pavimento della cabina di pilotaggio era pieno di bossoli. L'esterno dell'aereo era danneggiato in più punti, con lesioni che sembravano dovute a vicine esplosioni di missili. Tra gli uomini saliti a bordo, diversi ebbero problemi di salute alla pelle.

L'aeronautica militare mise tutto a tacere per 15 anni. Poi, l'investigatore Robert Coe Gardner venne a conoscenza della storia parlando con uno degli uomini che erano saliti a bordo dell'aereo appena rientrato.

L'aeroporto Miramar di San Diego oggi

Un B-24 Liberator in partenza dal Miramar per un volo di collaudo durante gli anni '40

Sul fatto, di serio, non si trova molto. Chi menziona questa storia, quasi sempre, si limita a riportare il racconto così come è scritto su World of Strange Phenomena, senza tentare alcun approfondimento. Solo nel 2018, su Quora, l'utente con il nickname Nicholas Gagarin, il cui profilo appare quello di un vero intenditore di armi ed equipaggiamenti militari, affronta il caso da un punto di vista rigorosamente scettico, smontandone uno dopo l'altro gli elementi.

Il primo dettaglio è che Robert Coe Gardner non era un investigatore, ma un “ufologo”, peraltro una figura di secondo piano della categoria, a quanto pare disposta a credere a tutto e anche a forzare la credulità altrui. La sua reputazione aveva ricevuto un brutto colpo quando si era scoperto che le “foto segrete” di UFO a suo dire fornitegli da contatti nell'Aeronautica Militare, erano semplicemente immagini ritagliate dai giornali.

Coe Gardner non ha lasciato libri di propria mano, ma ha raccontato la storia a Leonard Stringfield, un altro ufologo molto più noto e autore di diversi libri, che è poi la fonte cui attinge Berlitz.


Robert Coe Gardner

Leonard Stringfield (1920-94)

Non si trovano molti dettagli personali sulla figura di Coe Gardner, ma il web presenta almeno una sua foto. Se ne trovano anche di Stringfield, del quale alcuni libri sono ancora in commercio.





Libri di Stringfield e la traduzione italiana di uno di essi

Una incoerenza del racconto è quella per cui il copilota, pur ancora vivo e in grado di guidare l'aereo fino a San Diego, non rispose alle chiamate per radio. La radio era forse danneggiata?

Nel 1939, i trasporti militari in Usa si svolgevano usando solo 4 modelli di aereo: il Lokheed 212, il Beechcraft 18, il Northrop Delta e il Vultee V-1, tutti piccoli aerei con motori radiali che non arrivavano a grandi velocità.

Un Lokheed 212

Un Beechcraft 18

Un Northrop Delta

Un Vultee V-1

Soprattutto, nel 1939, nessuno di quei modelli era dotato di radio di bordo. Questo accessorio, che si diffuse solo verso la fine della guerra, aveva comunque una portata molto limitata ed era usato soprattutto per le comunicazioni tra i velivoli di uno stormo.

Inoltre, la massima autonomia di questi aerei era di circa 2.200 km. La distanza tra San Diego e Honolulu è di oltre 4.800 km: il viaggio sarebbe stato dunque impossibile.

Viaggiando alla velocità di crociera di 300 Km/h, l'aereo in tre ore ne avrebbe percorsi circa 900: anche se ci fosse stata la radio a bordo e perfino se la radio fosse una di quelle moderne, una distanza eccessiva per qualsiasi tipo di comunicazione.

I danni da esplosione di missili appaiono del tutto fuori luogo. Il termine missile non esisteva nemmeno nel vocabolario. Il primo missile entrato in funzione è il Bell Nike Ajax, del 1952.

Un Bell Nike Ajax

L'ipotesi ventilata da molti dell'attacco da parte di qualcosa che era nascosto tra le nuvole è ampiamente smentita dalla realtà per cui, su un pianeta dotato di normale forza di gravità, salire fino a quella quota richiede una grande quantità di energia, e lo stesso restarci, senza tra l'altro la possibilità di mangiare e di bere. Nessuna forma di vita potrebbe restare permanentemente nascosta nelle nuvole. Senza contare che una simile forma di vita avrebbe anche lasciato qualche traccia evolutiva e fossile sulle Terra, e comunque difficilmente sarebbe in grado di affrontare una sventagliata di proiettili calibro .45 senza nessun danno.

Una Colt .45




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