giovedì 12 aprile 2018

Frederick Thompson fu posseduto dallo spirito di Robert Swain Gifford?


Il caso è di quelli celebri nel mondo anglofono, decisamente meno noto altrove. Ne trattano tutti gli “specialisti” di paranormale, con estrema dovizia di particolari, e non è mai stato completamente smontato secondo una prospettiva razionale, anche se gli elementi per sospettare una truffa ci sarebbero tutti.
Protagonisti sono un artista e un artigiano. Il primo è un pittore paesaggista molto noto ai suoi tempi e ancora parecchio quotato nelle aste, Robert Swain Gifford (1840-1905); il secondo è un orafo e incisore, Frederick Louis Thompson, che dovrebbe essere vissuto dal 1868 al 1933 (ma le fonti al riguardo non sono concordi). Secondo quanto rieferisce la storia, da morto, Gifford avrebbe posseduto Thompson, inducendolo a lasciare le sue attività artigianali per dedicarsi unicamente alla pittura a olio.
Robert Swain Gifford




Alcuni famosi quadri di Gifford

Attualmente, il reperimento delle opere di Thompson sul web risulta particolarmente complicato, perché il suo è un nome parecchio diffuso e, in particolare, è facile confonderlo con un pittore coevo e omonimo, Frederick “Fred” Thompson, vissuto dal 1876 al 1923. Ciò rende molto difficile la convalida diretta dell'ipotesi “paranormale”, quella per cui lo spirito di Gifford avrebbe continuato a dipingere anche da morto attraverso il corpo di Thompson.
Frederick Thompson

Comunque, la vicenda prende l'avvio dalla morte improvvisa di Gifford, il 13 gennaio 1905. Thompson, che per un certo periodo era vissuto nella sua stessa cittadina, New Bedford sulla costa del Massachusetts, lo conosceva superficialmente, lo incontrava nelle passeggiate domenicali e intorno al 1898 gli aveva chiesto una raccomandazione per essere assunta alla Tiffany Glass Company (non si sa se Gifford si prestò a raccomandarlo). Dal 1900, però, Thompson si era trasferito a New York e, a quanto riferì poi, non sapeva nulla della morte di Gifford.
Sempre secondo i suoi racconti, durante il 1905, Thompson cominciò a sentire un fortissimo e inspiegabile impulso a dipingere. Tale impulso divenne irresistibile dopo che nel gennaio del 1906 visitò una mostra di quadri di Gifford a New York e apprese che l'artista era morto. Thompson riferì anche di aver sentito, in quell'occasione, una voce che gli avrebbe detto “Guarda cosa ho fatto. Vuoi riprendere e finire il mio lavoro?”
Nel 1907, Thompson si rivolse a James Hyslop (1854-1920), un ex docente di Filosofia della Columbia University che ora si dedicava alle ricerche psichiche, soprattutto a quelle su fenomeni inspiegabili. Hyslop poteva essere stato un buon filosofo, ma certo era anche un gran credulone, tanto è vero che, per convalidare le affermazioni di Thompson riguardo la sua “possessione”, si rivolse a due medium che provarono a consultare il defunto Gifford attraverso il contatto dei loro “spiriti guida”. Una era Miss Rathbun e l'altra, conosciuta come Miss Chenoweth, era la più conosciuta medium americana di quel tempo, Minnie Meserve Soule. Entrambe confermarono l'esistenza dello spirito di un uomo distinto e barbuto (come la maggior parte degli uomini del tempo) che cercava di comunicare qualcosa a Thompson relativamente a un certo paesaggio da dipingere, caratterizzato dalla presenza di grosse querce.
James Hyslop

Intanto, Thompson si era effettivamente messo a dipingere paesaggi, dicendo ogni volta alla moglie Caroline che era Gifford a ordinarglielo. Tali quadri riuscivano molto bene e venivano venduti facilmente (ne comprò uno anche Mark Twain), anche se la storia della possessione spiritica non era stata ancora diffusa. Un mercante che faceva da intermediario, accettandone alcuni, commentò che gli ricordavano molto le opere di Gifford. Dal 1908, Thompson lasciò perdere tutte le altre sue attività e si dedicò unicamente alla pittura.
Il dettaglio del paesaggio con le querce è al centro di una ricerca che Thompson avrebbe compiuto sulla scia delle indicazioni ricevute da Gifford. La vedova di Gifford gli avrebbe detto che uno dei posti preferiti del marito erano le isole Elizabeth, poco a Sud di Cape Cod. Thompson ci sarebbe andato e, oltre a trovare le querce, avrebbe trovato anche un faggio con le iniziali di Gifford incise sulla scorza con una data del 1902. Quando ci tornò con Hyslop, qualche tempo dopo, questo cominciò ad avere qualche sospetto e dichiarò che a lui le incisioni sembravano parecchio più recenti.
La faccenda a questo punto si complica per l'entrata in scena di altre due medium, Miss Gaule e Miss Cleveland, e per il fatto che Thompson cominciò a frequentare sia queste sia Miss Chenoweth anche in assenza di Hyslop, ottenendo “contatti” con Gifford sempre più intensi, di cui riferiva solo successivamente a Hyslop, lasciandolo sempre più scettico. Hyslop pensava sempre di più che Thompson fosse in buona fede, ma che la sua “possessione” fosse soprattutto l'effetto di una molto più banale “ossessione” di diventare artista a tutti i costi.
Un quadro di Thompson che, secondo la vedova di Gifford, coincideva con un'opera che il marito aveva abbozzato prima di morire




Altri quadri di Thompson

A forza di produrre quadri e di venderli, Thompson riuscì a entrare in un club di pittori molto ambito ed esclusivo, il Salmagundi, nel 1912. Negli anni '20 si trasferì definitivamente a Martha's Vineyard, al largo di New Bedford. Nel 1919, Hyslop gli aveva comunque dedicato il suo ultimo libro, intitolato “Contact with other word” ed era morto l'anno successivo.
Pare evidente come Hyslop non fosse proprio la figura più adatta a indagare su un caso simile. Dopo la prematura morte della moglie nel 1900, aveva avuto un grave esaurimento nervoso e da allora si era messo a studiare i fenomeni medianici, a volte smascherando delle truffe, ma più spesso mostrando una credulità che agli scienziati di oggi appare imbarazzante, tant'è che Martin Gardner ha fatto letteralmente a pezzi la sua opera. Dai suoi contemporanei, però, era criticato soprattutto per il suo modo confuso di esprimersi per iscritto.
In tempi più recenti sono emersi dettagli non molto lusinghieri sulla vita privata di Thompson, che dal momento del suo trasferimento in Massachusetts condusse un singolare ménage à trois con la moglie Caroline e uno strano avventuriero, chiamato colonnello Brookes anche se non aveva mai fatto il militare, che nonostante la sua età avanzata (era nato nel 1842) finì per diventare l'amante di Caroline e per indurla a lasciare il marito, che dava segni sempre più evidenti di squilibrio. Nel 1925, infatti, Thompson abbandonò anche la pittura e si mise a studiare i crostacei e gli altri invertebrati marini per provare una sua sgangherata teoria scientifica che a suo dire rappresentava l'applicazione della relatività di Einstein alla biologia. Caroline accusò poi Thompson di aver ripetutamente tentato di ucciderla sia attraverso l'avvelenamento dei cibi, sia colpendola alla testa con una grossa pietra. Dopo aver scoperto una stanza segreta nella loro casa, in cui il marito custodiva lettere di amanti e libri osceni, la donna, insieme a Brookes, si trasferì a Miami, dove però continuò a ricevere lettere intimidatorie dall'ex marito, che si spacciava per un boss della Mano Nera, la mafia italiana.
A forza di ricevere denunce, Thompson fu arrestato nel 1929. Fu poi internato in un ospedale psichiatrico a Edgerton per 52 giorni, nei quali fu sottoposto a diverse prove e osservazioni in base alle quali fu dichiarato sano di mente. Processato per il tentato omicidio della moglie, fu assolto e subito dopo le fece causa per danni. Anche Caroline gli fece causa a sua volta, ma la morte di Thompson nel 1933 impedì che i procedimenti giungessero a termine. Brookes morì poi nel 1935 e Caroline nel 1954.









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