lunedì 18 maggio 2020

Non solo burattini sulla scena: i romanzi di Jean Potts


In una sconosciuta casa inglese, nel 1902, qualcuno uccise una cameriera invadente e ricattatrice simulando un incidente. Di più non si riesce a sapere sul delitto che ispirò Go, Lovely Rose, il romanzo di Jean Potts che nel 1954 ricevette il premio Edgar quale migliore opera prima.


Jean Catherine Potts è stata una scrittrice che ha goduto di una discreta notorietà, anche a livello di critica, finché è stata attiva come autrice di gialli, ossia dal 1954 al 1975. I suoi romanzi, pubblicati dal prestigioso editore Scribner's sono intrecci psicologici piuttosto originali che tentano di superare le forme classiche del whodunit e di solito escludono la figura dell'investigatore, perché la soluzione del mistero viene svelata dagli stessi personaggi che sono a loro volta oggetto dei sospetti.


Jean Potts giovane e anziana

La Potts era nata a St.Paul in Nebraska il 17 novembre 1910. Era di famiglia benestante e veniva da una buona educazione scolastica, culminata nella laurea conseguita alla Nebraska Wesleyan University di Lincoln. Si racconta che cominciò a pensare seriamente a una carriera da scrittrice dopo aver intervistato, per conto del giornale universitario, Dorothy L. Sayers. Comunque, il primo lavoro dopo la laurea fu di insegnante ma, dopo poco, passò al giornalismo, come redattrice del Phonograph of St. Paul. Intorno al 1935, si recò a New York, per stare un po' presso la sorella maggiore Edith, una pianista che stava perfezionandosi presso la Julliard School of Music. Doveva essere un breve soggiorno, ma New York le piacque così tanto che non riuscì più a venirne via.

Dorothy L. Sayers (1893-1957)

Inizialmente lavorò come giornalista e in questa veste pubblicò anche un romanzo mainstream, Someone to remember, che fu ignorato sia dalla critica sia dal pubblico.
Decisa a sfondare comunque, dal 1946 cominciò a scrivere narrativa per le riviste. Sono stati contati finora 37 suoi racconti apparsi fino agli anni '60 su testate quali Colliers, McCall's, Redbook e Cosmopolitan. Si trattava per lo più di storie melodrammatiche come piacevano al pubblico femminile del tempo. Avrebbe però pubblicato anche racconti gialli su Ellery Queen's Mystery Magazine.
Quando decise di tornare al romanzo, inevitabilmente, fu un giallo. Go, Lovely Rose fu tradotto in almeno 7 Paesi stranieri, compresa l'Italia, dove però arrivò con 18 anni di ritardo, nel 1972 (I peccati di Coreyville, Giallo Mondadori n°1247 del 24 dicembre).




Altre edizioni di Go, Lovely Rose, compresa quella italiana

La trama del romanzo, in sintesi, parte da una disastrata situazione familiare. Il dottor Buckmaster di Coreyville, una cittadina provinciale del Midwest, è morto suicida lasciando a spadroneggiare in casa la governante, Rose Anthony, una donna egoista e maligna entrata in casa dopo la morte prematura della moglie. La figlia maggiore Rachel se n'è andata a vivere a Chicago appena finite le scuole, mentre il figlio minore Hartley, ancora adolescente, è rimasto per non allontanarsi dalla sua ragazza, Bix Bovard. Un giorno, Rachel viene richiamata a casa perché Rose è morta in un incidente, cadendo per la scala che porta alla cantina. Tuttavia, il suo corpo reca i segni di un violento colpo alla testa che, anche se le è stato inflitto post mortem, fa pensare che questa caduta non sia stata del tutto accidentale. La polizia indaga, pressata dalla signora Pierce, sorella di Rose Anthony e con lo stesso carattere. I principali indiziati sono Hartley e l'ex marito di Rose, un rigattiere di nome Francis Henshaw che un tempo era un uomo molto stimato in città e poi si è ridotto a un rottame umano. Rachel e Bix, aiutate dal giovane dottor Craig, il nuovo medico condotto, e dal padre di Bix, Hugh, un giornalista che era il miglior amico del dottor Buckmaster, cercano di indagare per proprio conto alla ricerca di prove che scagionino Hartley e incastrino Henshaw. Ma la situazione è molto più complessa di come può sembrare, perché tutti hanno qualcosa da nascondere e tutti potrebbero essere stati ricattati da Rose. In particolare, è molto difficile la situazione dei Bovard, una famiglia che sta insieme solo per le apparenze, dato che la madre, Althea, è caduta in una forma di depressione maniacale dopo la morte del figlio disabile Ronnie, della quale accusa il marito nonostante il decesso sia chiaramente avvenuto per cause naturali. Teoricamente, sia Althea, sia Hugh, sia Bix avrebbero avuto molte buone ragioni per volere il male di Rose Anthony, che sicuramente ricattava almeno uno tra loro.
L'epilogo porterà a scoprire il colpevole proprio seguendo questa direzione.
Degli altri romanzi di Jean Potts, pure diffusi in molti Paesi (tutti sono stati pubblicati in Uk da Gollancz, in Francia ne sono usciti 4), in Italia ne è arrivato solo un altro, ed è un titolo minore, sul quale le pagine specializzate americane non spendono molte parole. Si tratta di The trash stealer, originariamente uscito nel 1967 e tradotto nei Gialli Longanesi con il titolo Omicidio giustificato e il numero 9 della collana il 29 giugno 1971, ossia addirittura prima che fosse tradotto Go, Lovely Rose.



In questo romanzo, Joe Florio, un ex studente universitario che ha trovato un lavoro da barista in un locale di un paese costiero della Florida uccide accidentalmente un ladro che lo ha minacciato con un'arma nel corso di un tentativo di rapina. Il ladro risulta essere Fritz Wall, un cliente con cui Joe era in ottimi rapporti. Sconvolto, Joe si chiede cosa possa avere indotto Fritz a commettere una tale follia ma, prima di poter arrivare a una conclusione, conosce una ragazza giovanissima e piuttosto strana, Cynthia, che si presenta come la figlia di Fritz.
Oppresso dal senso di colpa verso di lei, Joe la raggiunge a New York ma si rende subito conto che Cynthia, pur appartenendo a una famiglia benestante, è una tipa capace di cacciarsi facilmente nei guai, così come faceva suo padre, del resto. Con una certa spudoratezza, Cynthia lo presenta come un amico ai suoi parenti, e Joe ottiene un certo successo soprattutto con la nonna e inflessibile matriarca, la signora Wall, che lo assume come uomo tuttofare e non batte ciglio nemmeno quando un altro nipote, Ned, scopre la reale identità di Joe.
La situazione familiare è molto ingarbugliata perché la nonna vizia Cynthia e Fritz era molto più legato a Ned che alla figlia, determinando una forte conflittualità tra i due cugini, mentre i genitori di Ned percepiscono i due ragazzi solo come un ostacolo tra loro e l'eredità della signora Wall, quando questa verrà a mancare. Solo la governante Duffy e la ex socia di Fritz, Marian Bishop, pur appartenendo al giro dei Wall, non sono coinvolte nelle beghe familiari. Qualcosa dell'eredità è già scomparso e non si sa chi sia stato a farlo sparire, probabilmente Cynthia per sottrarlo a Ned. La situazione precipita quando la signora Wall muore inaspettatamente per cause naturali. Tuttavia, sarà proprio Joe a rimettere le cose a posto, ritrovando la refurtiva e impedendo che Cynthia si cacci nei guai con la legge.
Come romanzo, è decisamente meno a fosche tinte dell'altro, ma le psicologie dei personaggi sono ugualmente complesse, a riprova del fatto che per la Potts i personaggi sono sempre i motori degli intrecci e non dei burattini che si muovono in scena secondo ciò che ordina loro l'autore.
Jean Potts ha pubblicato complessivamente 14 romanzi gialli. Si sa che alcuni destarono un certo interesse in alcuni produttori cinematografici, ma poi i progetti furono tutti abbandonati e nessun film è mai stato realizzato da essi.









Per il resto, la Potts visse sempre a New York, anche se visitò spessissimo l'Europa, in particolare il Regno Unito, grazie a un amico che la ospitava a Southampton. Morì per cause naturali pochi giorni prima di compiere 89 anni, l'11 novembre 1999.
Il Nebraska e la Howard County Historical Society, considerandola una significativa gloria locale, hanno raccolto presso i suoi parenti diversi suoi cimeli in modo da ricavarne un piccolo museo che la celebra, ubicato nella sua città natale, St. Paul.

La scrivania e la macchina da scrivere di Jean Potts, conservate nel piccolo museo della Howard County Historical Society a St. Paul 


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