Nell'introduzione al suo primo e più
famoso romanzo, The scarlet letter (La lettera scarlatta), un breve
scritto intitolato The custom house (La dogana), Nathaniel Hawthorne
tratta della storia e delle tradizioni del New England puritano e,
con comprensibile imbarazzo, delle malefatte dei suoi antenati, che
non nega o sminuisce, assumendosene anche tutta la responsabilità
per quanto possibile.
La prima edizione di The scarlet letter
Altre edizioni antiche
Nathaniel Hawthorne (1804-64) da giovane
Hawthorne, infatti, era convinto che
sulla sua famiglia gravasse una maledizione divina per effetto della
malvagità di due suoi antenati, William e John Hathorne, il primo
fondatore del ramo americano della famiglia, giunto nel Nuovo Mondo
dall'Inghilterra con la nave Arabella nel 1630, e il secondo suo
figlio, nato nel 1641 a Salem, una cittadina del Massachusetts non
distante da Boston.
Le posizioni di Salem e Boston sulla East Coast
William Hathorne, puritano
integralista, fu uno spietato persecutore dei pacifici quaccheri, la
cui unica colpa consisteva nel praticare la reciproca tolleranza tra
confessioni, facendoli imprigionare e frustare in pubblico, comprese
le donne. Approfittò anche della sua posizione di magistrato (una
carica elettiva) per acquisire proprietà confiscate ai condannati,
fino a diventare un possidente fondiario molto ricco. John Hathorne
continuò le attività del padre, in modo decisamente spregiudicato,
ingigantendo ulteriormente le sue ricchezze. Si sposò solo a 33
anni, con una ragazza di 14, figlia di una coppia di quaccheri che
era stata costretta a fuggire in seguito alle persecuzioni di Hatorne
stesso. La coppia ebbe sei figli, di cui cinque maschi che
diventarono tutti capitani di marina mercantile. Infatti, una parte
delle ricchezze di Hatorne era investita in navi, in un molo privato
e nell'attività di distillazione di liquori, che vendeva un po'
dappertutto.
Il porto di Salem in un quadro del XVIII secolo
Di pari passo con gli affari, conduceva
l'attività politica. Nel 1692 rivestiva la carica di magistrato ma
non fu inizialmente coinvolto nella vicenda del processo alle streghe
di Salem, ma poi fece di tutto per entrare nel collegio giudicante,
che all'epoca svolgeva anche la funzione requirente.
Sono stati versati fiumi di inchiostro
su questo processo, l'ultimo del suo genere nella storia americana,
sul web si possono leggere centinaia di documenti al riguardo, la
vicenda ha ispirato anche il dramma The crucible (Il crogiuolo) di
Arthur Miller e un film con lo stesso titolo, arrivato in Italia come
La seduzione del male, diretto da Nicholas Hytner e interpretato da
Daniel Day-Lewis e Winona Ryder. Non è dunque il caso di trattarne
in questa sede: basta ricordare che, sulla sola base delle
“testimonianze”, poi risultate completamente inventate, di alcune
adolescenti e bambine in preda all'isterismo (che si presume dovuto
principalmente allo stato di repressione sessuale in cui erano state
educate), furono messe a morte 20 persone appartenenti a famiglie tra
le più stimate della zona: diverse donne, mogli e madri di famiglia,
con l'accusa di aver praticato riti satanici; ma anche alcuni uomini
loro parenti, rei soltanto di aver manifestato pubblicamente il
proprio dissenso verso i metodi della Corte e contro le sentenze.
John Hathorne, in questo quadro, è l'uomo in piedi sullo scranno, a sinistra in alto
Immagini e illustrazioni di varie epoche dedicate al processo alle streghe di Salem del 1692
Le trascrizioni degli interrogatori,
ancora conservate, mostrano chiaramente come i giudici partissero già
dal pregiudizio che qualunque imputato fosse colpevole. Le domande
insistono sempre sugli stessi punti, spaccando il capello in quattro,
non per dimostrare qualcosa, ma solo per indurre l'imputato a
contraddirsi, pure su questioni secondarie o insignificanti, per poi
attaccarsi a questo per screditarlo pubblicamente sostenendo che è
un bugiardo. La totale infondatezza di qualunque accusa appare più
che evidente dalle risposte degli imputati, ma solo alle persone di
buon senso.
Anche il medico e predicatore Cotton
Mather, che con i suoi infuocati scritti sul tema dell'esposizione
della gente alle insidie demoniache aveva letteralmente scatenato la
caccia alle streghe nel Massachusetts (solo nella zona di Salem,
negli anni precedenti, 17 persone erano state messe a morte per
stregoneria), consultato come consulente al processo, trovò che
questo fosse condotto in modo assurdo e per nulla regolare, ed esortò
ripetutamente i membri della Corte a darsi una regolata, senza
tuttavia trovare ascolto.
Cotton Mather (1663-1728)
Di tutti i giudici, John Hathorne fu
sicuramente il più feroce. Negli anni successivi alle esecuzioni
(visse fino al 1717), mentre tutti gli altri finirono per riconoscere
di aver esagerato e fecero pubblicamente ammenda dei propri errori,
non mostrò mai il minimo segno di pentimento per aver mandato a
morte 20 innocenti.
Anche se alcuni storici moderni
sostengono che in realtà Hathorne sia divenuto nel tempo una sorta
di capro espiatorio, proprio per via del suo mancato pentimento,
senza però che si sia comportato peggio degli altri, altre ricerche
sembrano indicare un aspetto della sua personalità ancora più
spregevole. In pratica, dopo le esecuzioni, Hathone avrebbe brigato
in tutti i modi per acquisire a prezzo di realizzo le proprietà dei
condannati, in molti casi riuscendoci: la sua spietatezza sarebbe
nata dunque non dal fanatismo religioso ma un calcolo opportunistico,
dalla volontà di arricchirsi (sebbene fosse già un uomo
ricchissimo) sulla pelle degli imputati.
La fortuna degli Hathorne finì con
lui. I suoi discendenti sembrarono successivamente perseguitati dal
destino, tra morti premature, lunghe malattie e invalidità, rovesci
finanziari e perdita di proprietà.
Un pronipote che era diventato capitano
di marina, Nathaniel Hathorne, morì di febbre gialla durante un
viaggio in Suriname, nel 1808. Suo figlio, che portava lo stesso
nome, compì studi letterari laureandosi al Bowdoin College di
Brunswick, dove divenne amico del futuro presidente degli Stati Uniti
Franklin Pierce. Grazie a questa amicizia, ottenne un impiego da
funzionario doganale a Boston nel 1839, e poi da dirigente alla
Dogana di Salem nel 1846.
il palazzo della Dogana di Boston
La posizione della Dogana di Salem nel porto
Tuttavia, i dirigenti pubblici erano
soggetti al meccanismo dello spoil system, che esiste ancora oggi, e
fu licenziato dopo le elezioni presidenziali del 1848. Due anni dopo
pubblicò il suo primo romanzo, The scarlet letter, in cui narra la
storia di una ragazza madre nella Boston ottusamente puritana del
1642; un anno dopo, pubblicò The house of seven gables (La casa dai
sette abbaini) incentrato sulla vicenda di una famiglia su cui grava
un'antica maledizione dopo che un antenato ha fatto condannare a
morte un vicino per appropriarsi delle sue terre.
Il frontespizio dell'edizione originale di The house of seven gables
Una copia del libro attualmente in vendita su ebay a 999 dollari
Pur avendo pubblicato diversi altri
libri, la sua fama postuma di autore tra i maggiori dell''800
americano, è legata soprattutto a questi due (anche se è autore di
molti importantissimi racconti). La critica sottolinea che si tratta
comunque di opere molto complesse, piene di allegorie e simboli che
l'autore utilizza per sondare gli strati più profondi della psiche
umana. Ma la scelta dei soggetti e l'andamento delle trame non lascia
molto spazio all'interpretazione di come la pensasse sul conto dei
suoi antenati.
Non a caso, anche se la spiegazione è
solo ipotizzata e non provata, al momento di pubblicare il primo
libro, modificò il proprio cognome da Hatorne ad Hawthorne, come a
prendere le distanze da loro.
Le sue opinioni personali in materia
religiosa non sono state mai chiarite, forse era addirittura un
agnostico (anche se il termine è stato coniato da T. H. Huxley dopo
la sua morte); in ogni caso, sua famiglia finì anche per abbandonare
definitivamente il puritanesimo. Dal suo matrimonio con la pittrice
Sophia Peabody nacquero tre figli: Una, Julian e Rose. Dopo la
scomparsa dei genitori (Hawthorne morì nel 1864, la moglie nel 1871)
divennero tutti e tre cattolici. Le due figlie, anzi, entrarono
addirittura in convento: Una, nel 1877, poco prima di morire per
effetto della malaria; Rose, nel 1888, dopo essere rimasta vedova.
Hawthorne negli ultimi anni di vita
Sophia Peabody Hawthorne (1809-71)
Una (1844-77), Julian (1846-1934) e Rose (1851-1926) Hawthorne da ragazzi
Nel corso degli oltre tre secoli
successivi, nonostante le dispute sul processo del 1692, a Salem si
sono celebrati non pochi matrimoni tra discendenti dei giudici e
discendenti dei condannati.
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