domenica 15 gennaio 2017

La morte ha il viso d'angelo: Claudine Longet e Vladimir “Spider” Sabich

La ragazza è carina, pur senza essere una eccezionale bellezza, ed è subito riconoscibile per i cinefili. Nello straordinario capolavoro di comicità firmato da Blake Edwards, Hollywood Party, presta il volto e la voce (quando esegue una canzone alla chitarra) all'incantevole Michéle Monet, la starlet francese che diventa la principale complice nelle disastrose avventure dell'imperturbabile Hrundi Bakshi (Peter Sellers), caratterista indiano invitato per sbaglio alla mega-festa di un produttore hollywoodiano.
Una locandina di Hollywood Party

Lei è Claudine Longet, nata a Parigi nel gennaio del 1942 ed emigrata in cerca di fortuna verso gli Usa nel 1960. Fortuna che arriva presto, ma in forma piuttosto insperata ed esagerata. Dopo un ingaggio come ballerina al Tropicana Resort, un locale di Las Vegas, finisce per conoscere un cantante famoso, interprete soprattutto di pezzi portati alla celebrità da colonne sonore cinematografiche, Andy Williams (che si fermò ad aiutarla per strada dopo che lei era rimasta con una gomma a terra) e l'uomo, che ha 15 anni più di lei, se ne innamora perdutamente. I due si sposano nello stesso anno ed avranno tre figli.
Claudine Longet al tempo del suo matrimonio con Andy Williams

Andy Williams è amico stretto di Bob Kennedy (benché sia dichiaratamente repubblicano, lo segue per tutta l'ultima campagna elettorale ed è presente al suo omicidio, il 4 giugno 1968; lui e la Longet chiameranno il loro ultimo figlio, nato nel 1969, Bobby, proprio in onore di Kennedy) e conosce praticamente tutto il Gotha delle produzioni cinematografiche e discografiche americane. Non ci mette molto a proporre, o forse a imporre, la giovane e ambiziosa moglie, sia come cantante, sia come attrice. Claudine registra 5 Lp non proprio memorabili, ma ha comunque un grande successo di pubblico e, ancora oggi, è la cantante francese che ha venduto più dischi in Usa dopo Edith Piaf. Di pari passo, nonostante gli stop dovuti alle 3 gravidanze che si susseguono nel giro di 9 anni, trova significativi ruoli cinematografici, di cui il più importante è proprio quello accanto a Sellers in Hollywood Party.
Claudine insieme a Peter Sellers sul set di Hollywood Party

Purtroppo, però, pure le favole più belle finiscono e, nel 1970, la sua storia con Andy Williams arriva al capolinea. Lui è sempre in tournée, non si vedono molto, forse lui la tradisce con amanti occasionali, di fatto il feeling si è rotto irrimediabilmente e, a questo punto, la separazione diventa inevitabile, anche se per il bene dei figli conservano assidui rapporti e questi rapporti sono anche molto buoni, come si vedrà meglio più avanti. In ogni caso, lui le assegna senza fare storie una liquidazione di 2,1 milioni di dollari (di allora!) e gliene paga 8000 al mese per il solo mantenimento dei figli.
Un'immagine della famiglia Williams-Longet del 1969, poco prima della separazione

Finito il matrimonio, Williams si dà alla bella vita (si risposerà solo un'altra volta, nel 1991) mentre la Longet, che deve occuparsi a tempo pieno dei 3 figli, sogna di incontrare un nuovo grande amore.
Questo sembra presentarsi nel 1972: è Vladimir Sabich, detto Spider, campione di sci.
Spider Sabich, nato in California nel gennaio del 1945 da una famiglia di origine croata, si era trasferito da piccolo in Kansas, dove suo padre aveva fatto carriera come poliziotto, ed aveva rivelato molto presto un grande talento per lo sci, coltivato insieme agli studi che aveva concluso con la laurea in Ingegneria proprio mentre stava per passare al professionismo. Aveva ben figurato nelle Olimpiadi invernali di Grenoble nel 1968 (quinto classificato nello slalom). La sua carriera da sciatore professionista era stata inizialmente rapida e brillante, ma presto i ripetuti infortuni l'avevano frenata; tra il 1968 e il 1970, aveva comunque messo insieme una vittoria in Coppa del Mondo, il 7 aprile 1968 nello slalom speciale di Hevenly Valley, 10 podii, l'ultimo dei quali a Lienz il 21 dicembre 1969, sempre nello slalom speciale, e 18 piazzamenti entro i primi 10. Nel 1969, era stato classificato come l'undicesimo sciatore più forte al mondo.
Spider Sabich sulla copertina di GQ

Proprio in conseguenza dei tanti infortuni, Sabich aveva abbandonato la Coppa del Mondo nel 1970 e si era dedicato al meno ambizioso ma ben remunerativo circuito professionistico dello sci nordamericano, vincendo il titolo nel 1971 e nel 1972. Si era stabilito ad Aspen, la località del Colorado che rappresenta il più importante centro sciistico degli Usa. Qui, suo fratello Steve, imprenditore edile ed ex sciatore, gli aveva costruito una villa accanto a quella di John Denver, il famoso cantante di cui Spider era amico.
Sabich, che non era solo un atleta ma anche un giovane dal fascino degno di un attore e un irresistibile tombeur de femmes, incontra Claudine Longet per la prima volta a un meeting di sci tenutosi a Bear Valley, in California, nel 1972. Tra i due scatta subito il colpo di fulmine e presto fanno coppia fissa.
Sabich insieme alla Longet

Lei lascia Malibu, dove si era trasferita dopo la separazione da Williams, e se ne va a vivere a casa di Sabich ad Aspen, portandosi dietro i 3 figli. Sabich è giovane, è al culmine del successo, potrebbe godersi la vita senza nessuna remora, ma preferisce impegnarsi in questo rapporto anche se, presto, la personalità gelosa e possessiva di Claudine comincia a provocare qualche problema. Una sera, mentre sono in un locale con degli amici, lei gli tira addosso un bicchiere di vino perché lui tarda a girarsi per risponderle. Poi gli vieta di partecipare a manifestazioni goliardiche ma innocenti delle quali era sempre stato assiduo frequentatore.
Una veduta di Aspen

Ci si aggiungono anche gli infortuni, che continuano a perseguitare Spider. Alla fine del 1973, in una caduta, riporta lo schiacciamento di una vertebra e da allora è costretto a diradare le sue apparizioni in pista. Cerca in tutti i modi di recuperare, ma non è facile. Forse, anche per questo, finisce per fare uso di marijuana e cocaina, che in quel periodo circolano abbondantemente in tutte le comunità benestanti d'America e ad Aspen in modo particolare. In realtà, sembra che anche Claudine ne faccia uso, anzi che ne consumi molto più di lui. Senza contare la quantità di alcolici che mandano giù in ogni occasione.
Nel 1976, la storia tra i due va ancora avanti, ma la conclusione sembra avvicinarsi, visto che Spider parla spesso con gli amici delle sue difficoltà domestiche e della necessità, per lui e Claudine, di dare una svolta alla loro vita. Anche il contenuto di un diario tenuto in quei mesi dalla Longet, conferma che il rapporto è in crisi. Ci sono testimonianze secondo le quali Sabich, a un certo punto, avrebbe dato un ultimatum a Claudine: entro il 1° aprile 1976, ognuno per i fatti propri.
Il 21 marzo 1976, Sabich va ad allenarsi e Claudine, che aveva inizialmente pensato di andare a sciare anche lei, si ferma in città a fare delle spese, entra in un locale e forse beve un po' troppo, ma si ritira comunque a casa prima che i figli tornino da scuola e assume della cocaina, che poi risulterà da successive analisi. Sabich si ritira alle 16: la coppia ha un invito per una festa, quella sera, Sabich ha già deciso di andarci, Claudine non si sa, comunque devono prepararsi. Sabich si spoglia e va a farsi la doccia. Claudine si spoglia anche lei e lo raggiunge nel bagno, ma portandosi dietro una pistola, una imitazione calibro 22 della Luger tedesca che Sabich tiene in casa pensando di difendersi dall'ingresso di eventuali malintenzionati, regalatagli dal padre. Cosa sia successo dopo, lo sa soltanto lei. Nell'inchiesta successiva racconterà di aver preso l'arma per dire a Sabich di riporla fuori della portata dei bambini e di avergliela allungata perché lui si accertasse che ci fosse la sicura, ma mentre Sabich prendeva l'arma un colpo sarebbe partito accidentalmente.
Sta di fatto che Spider è ferito gravemente all'addome. Barcolla appoggiandosi a un muro e poi cade sul pavimento privo di conoscenza. Claudine tenta di rianimarlo, poi chiama i soccorsi, che arrivano rapidamente ma non possono fare molto: l'emorragia è stata massiva e Spider muore durante il tragitto verso l'ospedale.
Il funerale si tiene a Placeville, in California, pochi giorni dopo, e procede in un clima molto teso perché la famiglia di Spider, presente al completo, è comprensibilmente furiosa verso la Longet, anch'essa presente. Intanto, la polizia di Aspen svolge un'inchiesta, al termine della quale Claudine finisce incriminata e poi rinviata a giudizio con l'accusa di omicidio colposo. A molti degli amici e dei parenti di Spider, già questa accusa suona fin troppo clemente, per via dei tanti lati oscuri che la vicenda presenta. La popolazione di Aspen, dove Sabich era considerato un idolo, le è molto ostile, ma Claudine resta a vivere lì, lascia la villa di Sabich e si compra una vecchia magione ottocentesca, ben ristrutturata, in centro.
La tomba di Spider Sabich

Al centro della scena, torna a farsi vivo Andy Williams, subito accorso, ufficialmente per stare vicino ai figli, ma in realtà impegnato da subito a difendere l'ex moglie. Senza badare a spese, ospitato da John Denver, assume avvocati dei migliori collegi difensivi disponibili, sparpaglia investigatori privati su tutto il territorio, rintraccia e convince testimoni favorevoli a lei, si presenta lui stesso al banco a deporre in suo favore.
Il processo, che ha un grande risalto mediatico, si tiene nel gennaio del 1977 e la difesa ha subito gioco facile per via di alcuni errori procedurali compiuti dalla polizia di Aspen, che ha sottoposto Claudine ad analisi del sangue (quelle da cui è risultata positiva alla cocaina) senza autorizzazione e poi le ha sequestrato il diario dopo averlo trovato durante una perquisizione svolta senza un regolare mandato. Le relative prove, dunque, non sono ammesse.
Tutto si gioca sul filo delle testimonianze, che sono sempre piuttosto incerte. Dopo 4 giorni di dibattimento, il procuratore chiede la condanna a 10 anni per Claudine (la massima pena prevista) ma la sentenza non arriverà mai. C'è invece un accordo extragiudiziale con cui Claudine si riconosce colpevole di un reato minore (negligenza) e si impegna a non capitalizzare mai, con interviste o libri di memorie, quanto è accaduto. La Longet è condannata a una pena ridicolmente bassa, 30 giorni di carcere e 5000 dollari di multa. Per di più, essendole riconosciuto il diritto a occuparsi dei figli, sconterà i suoi giorni di galera a singhiozzo, nei wek-end.
Passata la bufera, Claudine si risposa con uno dei suoi avvocati, Ron Austin, che ha lasciato la moglie per mettersi con lei. I due vivono ancora ad Aspen, città d'origine dello stesso Austin, ma in modo molto ritirato per via dell'ostilità che la popolazione locale conserva verso la Longet.
Nessuno ha mai pensato di riaprire il caso.
Negli anni successivi, molti artisti hanno tratto ispirazione da questa storia, sia pure in modo non palese. Il caso più noto è quello dei Rolling Stones che, nel 1980, registrarono una canzone intitolata Claudine e dedicata espressamente al delitto, per il loro album Emotional Rescue. La possibilità di azioni legali indusse però la casa discografica a non pubblicarla e infatti è circolata solo su bootleg clandestini fino a quando è finalmente uscita nell'album Some Girls nel 2011, quando ormai solo ad Aspen qualcuno si ricorda del fatto.





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