martedì 3 gennaio 2017

La vittima torna dall'aldilà per accusare il suo assassino: il caso Teresita Basa-Allan Showery

La sera del 21 febbraio 1977, un residente del 2740 N. Pine Grove Avenue, a Lincoln Park, Chicago, chiamò i vigili del fuoco per denunciare che era scoppiato un incendio in un appartamento al 15° piano dell'immobile. Giunti sul posto alle 20,30, i vigili del fuoco entrarono facendosi aprrire la porta da un addetto che possedeva una chiave universale, e si trovarono davanti lo spettacolo di un appartamento messo a soqquadro da qualcuno che lo aveva saccheggiato.
Il palazzo che fu la scena del crimine

Nella camera da letto, sotto un materasso e degli abiti che erano stati dati alle fiamme, fu rinvenuto un cadavere: quello della padrona di casa, Teresita Basa, 47 anni, una fisioterapista della riabilitazione respiratoria in servizio presso l'Edgewater Hospital, di nazionalità filippina. La donna era nuda e sembrava aver subito ogni sorta di violenze prima di essere uccisa con una coltellata al petto.
Teresita Basa

I pompieri chiamarono immediatamente la polizia.
Tuttavia, nei giorni successivi, l'autopsia accertò che la Basa non aveva subito alcuna violenza sessuale. Altri segni in casa, attestavano che era stata lei stessa ad aprire la porta al suo assassino, che quindi conosceva già. Il delitto si era consumato nel giro di meno di un'ora, dato che la vittima era stata a parlare al telefono fino alle 19,30.
Le prime indagini, tuttavia, non portarono a nessun risultato. Tutti i conoscenti della donna sembravano avere alibi inattaccabili. Dopo mesi di lavoro, le ricerche sembravano essere giunte a un punto morto.
Tuttavia, nell'agosto del 1977, l'agente investigativo Joseph Stachula, cui era stato affidato il caso, fu contattato da una coppia di filippini che lavoravano anch'essi all'Edgewater Hospital. Il dottor Jose Chua disse al poliziotto che sua moglie Remibias, un'altra terapista della riabilitazione respiratoria che era stata amica della vittima, da qualche tempo era “posseduta” dallo spirito di quest'ultima, che andava a visitarla di notte e la faceva cadere in trance. Mentre era in questo stato, Remibias parlava con la voce della defunta e accusava un altro dipendente dell'Edgewater Hospital, un inserviente di nome Allan Showery, di essere l'autore del delitto.
Il detective Joseph Stachula

Stachula e il suo collega Lee Eppen non erano inizialmente molto disposti a dare credito al dottor Chua, ma questi aggiunse una serie di dettagli che potevano essere facilmente verificati: Allan Showery, l'assassino, avrebbe commesso il delitto per derubare la Basa, avrebbe portato via dalla casa tutto il contante che la donna teneva con sé (poco, circa 30 dollari) e alcuni gioielli, che poi aveva regalato alla sua ragazza; quei gioielli potevano essere identificati da alcuni parenti e amici della Basa, di cui erano stati forniti, sempre ad opera della “voce” della Basa, anche i recapiti.
A quel punto, non avendo altre piste da battere, i due detectives tentarono anche con quella. Convocarono Allan Showery alla stazione di polizia, ufficialmente solo come testimone, e gli fecero una serie di domande più dettagliate su come avesse trascorso la serata del 21 febbraio 1977.
Nel rispondere, Showery cadde ripetutamente in contraddizione. Affermò, tra l'altro, che la Basa lo aveva invitato a casa sua per farsi sistemare il televisore ma poi lo aveva richiamato per spostare l'appuntamento; a quel punto, lui se n'era andato a casa a sistemare un gusto all'impianto elettrico. Tuttavia, interrogata separatamente subito dopo, la sua convivente Yanka Kamluk disse che non c'era stato alcun problema all'impianto elettrico di casa e che, comunque, Showery non capiva nulla né di impianti elettrici né di riparazioni tv. I detective le chiesero allora se Showery le avesse regalato recentemente dei gioielli e lei rispose di sì, un anello e un ciondolo che le aveva dato a fine febbraio come regalo di Natale posticipato.
Allan Showery

I detectives convocarono immediatamente tutti i parenti e amici della Basa che, secondo la “voce”, potevano identificare i gioielli. I gioielli furono unanimemente identificati come appartenenti a Teresita Basa.
Posto di fronte a questa evidenza, Allan Showery crollò e, in breve, confessò di aver commesso il delitto.
Il processo cominciò il 21 gennaio 1979 e la difesa cercò in tutti i modi di invalidare la “testimonianza dall'aldilà”, ma il giudice la accettò per valida. Tuttavia, la giuria era tutt'altro che convinta e, dopo quattro settimane di dibattimento, il procedimento fu sospeso e poi annullato. Successivamente, mentre veniva istruito un altro processo, Allan Showery chiese il patteggiamento dichiarandosi colpevole, e fu condannato a 22 anni complessivi, di cui 14 per l'omicidio e 4 ciascuno per l'incendio doloso e la rapina. Dopo meno di 5 anni, nel 1983, fu rilasciato dal carcere per buona condotta.
In tempi recenti, l'ex poliziotto di Chicago Ray Johnson, divenuto uno scrittore che si occupa di casi criminali singolari o irrisolti (tiene il blog “Chicago History Cop” e ha scritto alcuni libri), si è occupato della vicenda, cercando di rintracciare, senza però riuscirci, sia i Chua sia Allan Showery. Johnson è molto scettico sulla teoria della possessione medianica di Remibias Chua da parte dello spirito di Teresita Basa. Secondo Johnson, la Chua e il marito si inventarono questa storia per non esporsi direttamente nel caso in cui Showery non fosse stato condannato. Infatti, già in precedenza, la Chua aveva pessimi rapporti con Showery sul posto di lavoro e lo aveva accusato di metterla in cattiva luce presso la dirigenza dell'Edgewater Hospital. Non a caso, i fenomeni di “possessione” erano cominciati subito dopo che la donna era stata licenziata dall'ospedale per scarso rendimento.
Inoltre, alcuni colleghi riferirono di una strana e confusa serie di dichiarazioni della Chua, che prima aveva rivelato loro di sospettare Showery del delitto e poi aveva aggiunto (qualche tempo prima che cominciassero i fenomeni di “possessione”) che sarebbe stata Teresita Basa stessa a smascherarlo.
Johnson pensa anche che la Chua non fosse la sola a sospettare di Showery, un uomo molto impulsivo, imprudente e chiacchierone, che doveva essersi già fatto sfuggire più volte qualcosa di sospetto. Secondo Johnson, erano in parecchi, nell'Edgewater Hospital, a credere che c'entrasse qualcosa con il delitto e la Chua avrebbe solo riferito, attribuendole alla Basa, le principali voci sul conto di Showery che correvano tra i loro colleghi.
L'Edgewater Hospital di Chicago



Nessun commento:

Posta un commento