Si chiamava, in realtà, Natalja
Nikolaevna Zacharenko, ma con un nome simile non avrebbe mai fatto
carriera nello show business hollywoodiano, e a inizio carriera
glielo cambiarono in Natalie Wood.
Inizio carriera che fu peraltro
precocissimo. Nata da una coppia di immigrati russi il 20 luglio
1938, esordì in un film intitolato Happy Land che uscì nel
1943, a meno di 5 anni. Prima di compierne 10, dopo diversi altri
ruoli da caratterista, divenne veramente famosa, grazie al ruolo
della bambina che non crede all'esistenza di Babbo Natale, in Il
miracolo della 34a Strada, uscito nel 1947.
E' abbastanza raro, oggi come allora,
che le attrici bambine (come anche gli attori bambini) di successo
proseguano una felice carriera anche da adulte. Spesso, agenti rapaci
o genitori irresponsabili, finiscono per sfruttare le piccole star
spremendole come limoni e non lasciandole libere di crescere come si
deve, per cui la loro vita successiva sarà un inferno di nevrosi,
vizi autodistruttivi ed errori. Per Natalie Wood, invece, le cose non
andarono così: la sua carriera da adulta è anche più prestigiosa
di quella da bambina, e annovera parecchi successi, con non pochi
riconoscimenti di livello (3 nomination all'Oscar e 3 Golden Globe
vinti).
Natalie Wood nel 1956
Natalie Wood negli anni '70
Fu senz'altro aiutata, in questo, dalla
scelta di essere attrice sul serio, studiando per diventarlo senza
adagiarsi sulla notorietà del nome, oltre che dalla particolare
bellezza, piuttosto al di fuori dei normali canoni hollywoodiani:
bassa (152 cm) e formosa (ma non fu mai in sovrappeso), lineamenti
gradevolmente marcati e vagamente esotici (infatti spesso interpretò
ruoli di “straniera”, come mediterranea, indiana o russa), grandi
occhi scuri.
I suoi film importanti sono talmente
tanti che si fa fatica a indicarne uno in particolare: basti pensare
a Gioventù bruciata, a Sentieri selvaggi, a West
Side Story, a Splendore nell'erba, a Lo strano mondo di
Daisy Clover, a Questa ragazza è di tutti...
Con James Dean sul set di Gioventù bruciata
Con Robert Wagner in Splendore nell'erba
In Lo strano mondo di Daisy Clover
Con Robert Redford in Questa ragazza è di tutti
In West Side Story
Nella maturità, meno richiesta al
cinema, lavorò moltissimo in televisione, sempre con grande
successo.
Ebbe una vita privata vivace ma
sostanzialmente abbastanza equilibrata, per gli standard di
Hollywood: giovanissima, nel 1957, sposò Robert Wagner, nato nel
1930, un giovane attore di successo con cui formò per alcuni anni
una coppia molto affiatata, fino al divorzio (1962) per ragioni mai
precisate, forse legate alla vita troppo dispendiosa che Wagner
imponeva alla moglie e ai conseguenti problemi economici nonostante
gli ottimi guadagni. Successivamente, dal 1969 al 1972, fu sposata
con il produttore Richard Gregson, da cui ebbe la figlia Natasha nel
1970. Dopo questo secondo divorzio, tornò insieme a Wagner e si
risposò con lui nello stesso 1972. Nel 1974, la coppia ebbe una
figlia, Courtney.
Durante il primo matrimonio con Robert Wagner
Durante il secondo matrimonio con Wagner
Tutto sembrava andare a gonfie vele,
quando Natalie morì improvvisamente, in un assurdo incidente, la
notte del 29 novembre 1981.
I fatti sono stati ricostruiti in base
alle deposizioni dei tre testimoni, che poi sono anche gli unici
indiziati di avere avuto un ruolo nei fatti stessi, anche se questo
ruolo non è stato mai definitivamente chiarito. Il primo è Robert
Wagner, il secondo è un altro famosissimo attore, Christopher
Walken, nato nel 1943, il terzo è il marinaio che conduceva lo yacht
della coppia, lo Splendour, Dennis Davern.
Due immagini dello Splendour
Christoper Walken all'epoca dei fatti
La Wood, Wagner e Walken passarono la
serata del 28 novembre, un sabato, proprio sullo yacht, al largo
dell'isola di Santa Catalina, la più vicina a Los Angeles delle
Channels Islands. Natalie e Walken stavano finendo di girare un film
(Brainstorm – generazione elettronica, che sarebbe uscito
nel 1983) e lei lo aveva invitato a trascorre il weekend insieme.
All'epoca, circolarono voci sul fatto che Walken potesse essere
l'amante di Natalie o che addirittura tra i tre fosse in corso un
triangolo amoroso, ma nulla è mai stato provato.
Durante la serata, i tre bevvero
parecchio, come spesso accade in queste occasioni, e a un certo
punto, sotto l'effetto dell'alcol, Wagner e Walken si appisolarono.
In precedenza, Natalie e Wagner avevano avuto un litigio piuttosto
acceso, ma senza particolari conseguenze, come testimoniarono Walken
e Davern. Quando si svegliarono, in piena notte, Natalie non era più
con loro.
Fu ritrovata annegata a circa un km e
mezzo di distanza dallo Splendour, la mattina dopo. A poca
distanza da lei, c'era un canotto di salvataggio appartente alla
stessa imbarcazione.
Inizialmente si parlò anche di
suicidio, ma il verdetto dell'inchiesta ufficiale condotta dalla
capitaneria di porto fu di annegamento accidentale. Secondo i periti,
Natalie Wood fu svegliata dal rumore del canotto che, fissato male
alla imbarcazione, vi sbatteva contro; nel tentativo di legarlo
meglio cadde in acqua e non riuscì più a risalire a bordo né dello
yacht né del canotto, finché l'effetto combinato dell'acqua fredda
e dei tanti alcolici bevuti le fece perdere conoscenza, dopodiché
annegò.
Tale versione è stata messa
ripetutamente in dubbio sia dalla sorella di Natalie (Lana Wood,
anch'essa attrice, nota come Bond girl in Una cascata di
diamanti), per la quale Natalie sarebbe stata spinta in acqua
probabilmente da Wagner. A sostegno di questa ipotesi c'è il fatto
che l'autopsia avrebbe evidenziato una escoriazione sul volto e dei
lividi sulle braccia, possibili segni di colluttazione. Ma tali segni
sono interpretabili anche alla luce dei tentativi di risalire almeno
sul canotto che la donna avrebbe compiuto. Anche la testimonianza
raccolta da una donna imbarcata su uno yacht vicino, per la quale,
nella notte, una voce femminile chiamò ripetutamente aiuto nella
notte, finché una voce maschile le rispose di non preoccuparsi, non
è probante, dato che non si è riusciti mai a stabilire se la voce
fosse o meno quella di Natalie.
Lana Wood (nata nel 1946) al tempo di Una cascata di diamanti
Lana e Natalie Wood
Anche Dennis Davern accusa Wagner, ma
in un altro modo. Secondo lui, Wagner allertò troppo tardi la
capitaneria di porto, lasciando che Natalie annegasse senza soccorsi.
Secondo Davern, questo potrebbe dimostrare che Wagner era interessato
a far morire Natalie per chiuderle la bocca, dato che in acqua ce
l'aveva spinta lui. Tuttavia, nulla dimostra che Wagner si sia
svegliato prima del momento in cui cominciò a cercare la moglie e
allertò la capitaneria di porto.
Dennis Davern nel 2010
Dennis Davern e Natalie Wood sullo Splendour
Cotro queste versioni c'è un giudizio
tecnico molto qualificato, quello di Thomas Noguchi, il principale
patologo forense della Contea di Los Angeles, che ha trattato il caso
nel suo libro Il coroner indaga. Secondo Noguchi, che esaminò
il cadavere, i suoi effetti personali e la scena dei fatti, la
ricostruzione dell'inchiesta è corretta su certi dettagli ma
incompleta su altri.
Thomas Noguchi (nato nel 1927)
Il libro di Noguchi in cui si parla di Natalie Wood
I due volumi di Noguchi tradotti in Italiano negli anni '80
Noguchi sostiene che Natalie, con la
mente annebbiata dall'alcol e furiosa con Wagner e Walken per
qualcosa che era stato detto durante la discussione, durante la notte
decise di lasciarli e di tornare a terra con il canotto. Lo yacht,
infatti, era ormeggiato in una baia, abbastanza vicino alla riva da
poter raggiungere questa in pochi minuti. Per fare questo, mise in
mare il canotto di salvataggio e poi cercò di saltarci dentro, ma lo
mancò e finì in acqua. Non riuscendo a risalire sullo yacht, poi,
provò ad aggrapparsi al canotto, che le correnti spingevano lontano
dall'imbarcazione. A un certo punto, si rese conto che non ce
l'avrebbe mai fatta, ma intanto le correnti avevano spinto lei e il
canotto ancora più vicini alla riva, per cui avrebbe potuto tentare
di raggiungere questa a nuoto. E probabilmente ce l'avrebbe anche
fatta, se non fosse stato per alcuni elementi sfavorevoli: l'acqua
fredda della notte di fine autunno, l'alcol ingerito che facilitava
la dispersione del calore e quindi il sopraggiungere dell'ipotermia,
il peso degli abiti che indossava, che non si era mai tolta (un
pigiama, una giacca a vento e un paio di calzini) e che ora dovevano
essere completamente zuppi d'acqua, al punto da ostacolarle i
movimenti.
Per questa ragione, mentre tentava di
raggiungere la riva a nuoto, Natalie perse conoscenza per sfinimento
e annegò, mentre la corrente le spingeva ancora il canotto vicino.
Non sappiamo se le cose siano andate
davvero così e, certo, una simile dinamica sembra rendere ancora più
assurda la tragedia della scomparsa accidentale di una giovane donna.
Per il momento, però, questa rimane la ricostruzione più
attendibile di quanto accadde quella notte.
Robert Wagner oggi
Christopher Walken oggi
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