mercoledì 26 ottobre 2016

Sabina Swift e Dorothy Sucher: personaggio-detective e autrice-giornalista a confronto

Negli anni '80, per ragioni sia anagrafiche (l'invecchiamento o la scomparsa di alcune vecchie firme) sia storiche (è il periodo dell'edonismo reaganiano, con tutto il suo corollario di soldi facili e morale cinica al massimo grado), il mondo del romanzo giallo americano subisce una trasformazione vistosa.
Il decennio precedente era stato soprattutto quello degli anti-eroi e degli investigatori in difficoltà, pieni di dubbi e scrupoli davanti a una serie di delitti la cui responsabilità andava spesso spartita tra il diretto esecutore e la società per intero. In questo decennio, si accentua la distanza tra i privilegiati e gli esclusi, e cambia anche il punto di vista nei riguardi dei delitti: che o riguardano dei poveracci e sono quindi visti con un certo distacco, o maturano in contesti benestanti e di grandi prospettive e mostrano dunque come la massima libertà del singolo possa essere raggiunta solo a scapito dell'interesse di qualcun altro.
Tra gli autori già in attività, la gran parte si adegua alla nuova tendenza, mentre questa si afferma attraverso l'esplosione di altri autori più giovani, molti dei quali sono oggi ancora in attività.
Si affermano in modo evidente le serie di romanzi che hanno al centro sempre le stesse figure principali, più ancora di come non avvenisse nei decenni precedenti. Tra queste figure di detective, alcune delle quali protagoniste ancora oggi di romanzi di successo, spicca per originalità e qualità una meteora, protagonista di due soli romanzi usciti tra il 1987 e il 1989: Sabina Swift, creata dalla giornalista e psicologa Dorothy Sucher.
Dorothy Sucher negli anni '90

Fortunatamente, entrambi i romanzi con Sabina Swift, Dead men don't give seminars e Dead men don't marry, sono stati proposti in Italiano nel Giallo Mondadori tra il 1989 e il 1990, con i titoli Morte di un Nobel e Nozze fatali.
La cornice in cui si svolgono le vicende delle due storie è quella alto-borghese, ma tutt'altro che snob. La protagonista, Sabina Swift, è una donna di mezza età ma molto attraente, di origini modeste e pochi studi, ma dotata di una insaziabile curiosità e quindi di una vasta cultura da autodidatta, oltre che di un carattere molto deciso e combattivo. Potrebbe condurre una vita comoda e tranquilla accanto al marito Bruno Herschel, un fisico che dirige un importante dipartimento universitario nella zona di Washington D.C., ma non ha nessuna intenzione di dedicarsi ai giochi di carte e alle chiacchiere con le amiche all'ora del té e del pasticcini, anche se ama molto il giardinaggio ed è una discreta pittrice dilettante, e quindi ha aperto un'agenzia investigativa che dirige con piglio virile.
Le storie sono narrate in prima persona dal suo principale dipendente, Victor Newman, uno psicologo non ancora trentenne che ha mollato la professione perché durante il periodo di tirocinio ha scoperto di non esserci portato. Tra i due ci sono meno di venti anni di differenza ma il rapporto è sicuramente del genere madre/figlio, anche perché Sabina non ha figli propri e Victor ha perso i genitori. Sebbene Victor non perda occasione per magnificare l'avvenenza fisica e l'eleganza di Sabina (che più volte proverà quanto siano scomodi gli abiti attillati e i tacchi a spillo quando si è in pericolo, ma non per questo smetterà di portarli), i suoi complimenti sono sempre gentili e casti, al punto da far sorgere nel lettore il dubbio che Victor sia gay (alla conclusione del secondo romanzo, tuttavia, avrà una storia importante con una cliente, Donna MacNiece). Victor è il braccio armato di Sabina, quello che fa sempre il lavoro di ramazza e poi le porta i dati che lei elabora in ipotesi su cui continuare a lavorare. Tuttavia, ogni volta che un'indagine entra nel vivo, Sabina affianca il suo braccio destro, impegnandosi senza risparmio.
Morte di un Nobel comincia con Sabina che accompagna in Vermont il marito invitato a un congresso di Fisica e si porta dietro anche Victor. Nell'hotel di lusso sul Lake Champlain tutto sembra andare bene ma, durante in ricevimento, uno scienziato appena insignito del premio Nobel, Hervé Moore-Gann, muore improvvisamente. Quasi subito, appare evidente che è stato avvelenato. Mentre la polizia di Burlington comandata dal capitano Wayne Eaken svolge le indagini ufficiali, Sabina e Victor ne svolgono altre per proprio conto. Tutti gli indizi sembrano puntare su un altro scienziato, Saul Sachs, che ha condiviso il premio Nobel con Moore-Gann. Tanto che a Sabina e Victor viene il sospetto che qualcuno voglia incastrarlo. I fatti, dopo una serie di colpi di scena piuttosto imprevedibili, daranno loro ragione.
L'edizione originale di Dead men don't give seminars

La versione italiana, Morte di un Nobel

Decisamente più ingarbugliato, anche se un po' più breve, il secondo romanzo, Nozze Fatali. Comincia quando Victor, tornando da un viaggio in Alaska, trova sulla segreteria telefonica un messaggio da parte di una carissima amica, Fran O'Connell, con cui questa lo invita al suo matrimonio. Tuttavia, quando Victor ascolta il messaggio, il matrimonio si è già celebrato. Non solo: subito dopo, Fran è morta, investita da un treno a un passaggio a livello. Victor si precipita dal vedovo, Keith Browdy, che gli sembra subito un tipo piuttosto ripugnante. Poco dopo, l'uomo scompare e non si sa che fine abbia fatto. La polizia, cui Victor si è subito rivolto, continua a sostenere che Fran è morta in un incidente e che non c'è nulla di sospetto nella scomparsa di Browdy. Dopo qualche tempo, però, all'agenzia di Sabina Swift si presenta una giovane signora, Donna McNiece, che non è convinta delle circostanza della morte di sua sorella, travolta da un treno a un passaggio a livello dopo aver sposato un uomo che poi è scomparso. A questo punto, convinti che dietro entrambe le morti ci sia la stessa persona, Sabina e Victor si mettono alla ricerca del sedicente Keith Browdy. Ovviamente, anche stavolta hanno visto giusto e anche stavolta i colpi di scena si sprecheranno.
L'edizione originale di Dead men don't marry

La versione italiana, Nozze Fatali

E' un vero peccato che, dopo queste due riuscitissime opere, capaci di mettere insieme un ottimo successo di pubblico con favorevolissimi giudizi critici, Dorothy Sucher non abbia scritto altri gialli.
Ma chi era, Dorothy Sucher?
Le biografie raccontano di una donna nata con il nome di Dorothy Glassman a Brooklyn, il 18 maggio 1933, B.A. in Letteratura Inglese nel 1954 e M.A. in Psicologia nel 1975, sposata dal 1952 con Joseph Sucher, docente universitario di Fisica, madre di due figli.
Nella seconda metà degli anni '60, mentre faceva la giornalista e scriveva sul Greenbelt News Review di Greenbelt, Maryland, finì suo malgrado al centro di un importante caso giudiziario.
Era il 1965 quando, seguendo una riunione del Consiglio Comunale di Greenbelt, si trovò a testimoniare le dichiarazioni di uno speculatore immobiliare, tale Charles Bresler, dal quale il Consiglio voleva acquistare un terreno per costruirci una scuola. Bresler, nonostante l'ottima offerta economica del Consiglio, faceva storie e pretendeva, in cambio del proprio assenso alla transazione, che il Consiglio apportasse due modifiche al piano regolatore cittadino, entrambe a suo vantaggio.
Il giorno dopo, la Sucher, riportando le impressioni e le dichiarazioni dei presenti, scrisse che l'atteggiamento di Bresler verso la comunità era stato “ricattatorio”. Bresler se ne risentì e la citò in Tribunale per diffamazione. La Sucher perse la causa e fu condannata a pagare 17.500 dollari di risarcimento a Bresler, pena poi confermata in Appello.
Ma, nel 1970, portato alla Corte Suprema degli Usa, il verdetto fu completamente ribaltato. La Corte stabilì infatti che le espressioni usate dalla Sucher erano “iperboli retoriche” e, come tali, non avevano nulla di diffamatorio, perché non rappresentano vere accuse. Con questa decisione, i giudici vollero tutelare la libertà di informazione, che in quel periodo era minacciata dal continuo ricorso alle vie legali ogni volta che qualche giornalista si permetteva di andare un minimo oltre la scarna cronaca dei fatti. Infatti, questa sentenza è uno dei capisaldi della libertà di stampa negli States.
La Sucher cominciò a scrivere anche un libro su questa vicenda, ma smise di occuparsene quando si rese conto che non interessava a nessun editore.


Tre immagini aeree di Greenbelt scattate nel 1937, 1938 e 1941. La località è stata il teatro delle prime sperimentazioni urbanistiche delle "città giardino" progettate durante il New Deal di Roosevelt, per costruire quartieri residenziali confortevoli ma a prezzo accessibile

In seguito, è stata insegnante di scrittura creativa presso diverse università del Maryland, ha fondato e diretto associazioni culturali e scritto un interessante libro di giardinaggio, The invisible garden, basato su una sua personale esperienza di trasformazione di una casa diroccata vicino a un ruscello in una elegante villa con giardino.
L'edizione originale di  The invisible garden

E' morta nella sua casa di Silver Spring, sempre in Maryland, il 22 agosto 2010, per le conseguenze di un tumore alla tiroide.



1 commento: